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Il giorno in cui arrivai a Londra diluviava.
Stavo percorrendo la Hercules Street e dì lì a poco sarei finalmente giunta alla casa di Maria che sapevo mi avrebbe aspettato sulla strada con un sorriso a trentadue denti.
Lessi il foglietto stropicciato dalla pioggia che avevo appoggiato sul cruscotto
"Hercules Street 14"
Ormai ero arrivata
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"Eccola Hercules Street 14"
<<Luna sono qui!>>
"Ed ecco Maria col suo sorriso che si sbraccia sulla strada"
Parcheggiai la macchina nel vialetto di casa e Maria mi venne incontro abbracciandomi.
<<Com'è andato il viaggio tesoro?>>
<<Tutto benissimo Maria solo un po' stanca>>
Il volo Roma Londra era stato cancellato innumerevoli volte,facendomi rimanere all'areoporto per interminabili ore.
<<Oh tesoro posso solo immaginare i voli sono così stressanti per me, mi fanno venire un fischio alle orecchie insopportabile>> a Maria piaceva particolarmente parlare.

<<Ma questa bella macchina?>>
<<Oh è a noleggio, l'ho presa all'areoporto e la devo restituire lunedì>>
<<Peccato mi piace, rossa, spicca nel grigio di Londra>>
Venimmo interrotte dal suono di un clacson, il camion dei traslochi spuntò dalla strada.
<<Oh che bello giusto in tempo, lascia che ti dia una mano Luna>>
<<Non ti disturbare perfavore, ti sono già tanto di disturbo>>
Il favore che Maria mi stava facendo era talmente grande e significativo per me che non sarei mai stata capace di sdebitarmi adeguatamente.
<<Non dirlo nemmeno per scherzo mia cara, dopo tutto ciò che hai passato ti meriti questo ed altro>>
Detto ciò si allontanò per andare incontro al furgone da cui scese il fattorino in una divisa spenta come quella giornata.
<<Luna Panetti?>>
<<Sono io si>>
Firmai il foglio che mi porse e lo segui ad aprire il retro del furgone in cui i miei innumerevoli scatoloni stavano ammassati.
<<Bene ditemi quando avete finito>>
Detto questo risalì sul furgone tirandosi il berretto sul volto e appoggiando i piedi sul cofano.
"Questi sono i servizi in questa città?"
<<Sarà meglio darsi da fare prima che inizi a diluviare come prima Luna>>

Io e Maria impiegammo più di un'ora a svuotare il furgone dalle scatole e portare tutto al riparo prima che la pioggia tornasse a picchiare.
Verso le sei rimasero tre scatoloni sul furgone, tre scatoloni che nessuna delle due riusciva a sollevare.
<<Dubito che il principino ci darà una mano, ormai è collassato sul sedile>>
Enunciai esasperata.

Sussultai quando sentii bussare sul portellone aperto del furgone.
Appena mi girai incontrai lo sguardo scuro di un ragazzo molto alto.
<<Henry!>>
<<Ciao Maria tutto bene?>>
<<Oh si caro, stavo aiutando la vostra nuova vicina a portar dentro gli scatoloni e ci servirebbe proprio un bel giovanotto come te>>
"Ma anche no"
Questo Henry aveva tutta l'aria di essere un tossichello sciupafemmine eppure Maria sembrava conoscerlo bene
<<Oh sei Luna quindi, Maria ci ha parlato tanto di te>>
"Ci?"
<<Che sbadata scusami,Luna lui è Henry ed è uno dei fratelli Campbell, vivono qui di fronte e sono dei veri tesori di vicini>>
<<Sei troppo gentile Maria>>
Lo sguardo del ragazzo si posò di nuovo su di me e mi allungò una mano.
<<È un piacere Luna>>
Mi arrivò addosso il suo fiato intriso di alcol e sigaretta
<<Piacere mio>> sorrisi stringendo la sua mano e trattenendo il respiro.
<<Posso aiutarvi in qualche modo?>>
<<Ti dispiacerebbe portare dentro questi ultimi tre scatoloni caro?>>
<<Per te tutto Maria>>.
Henry si affrettò a prendere gli ultimi scatoloni dal camion a portarli all'ingresso e nel mentre Maria si rivolse a me.
<<I ragazzi Campbell sanno essere davvero di aiuto sai, spero che farete amicizia, gli ho detto il minimo indispensabile sulla tua situazione non ti preoccupare, la discrezione fa parte di me lo sai>>
"Lo so?"
<<E quanti sono?>>
<<Cinque>>
<<Cinque? E vivono in quella piccola casa dall'altro lato della strada?>>
La casa di Maria e tutte le case di quel lato erano enormi ville per grandi famiglie, con il loro posto auto, un bel giardino, il garage e via dicendo, ma sembrava che l'altro lato della strada appartenesse ad un altro mondo.
Erano tutte piccole case sviluppate su un piano ed alquanto logore ed ognuna tuttavia aveva un gran terreno di fianco.
<<Oh si tesoro,Marcus, il fratello più grande, fa di tutto per mantenere i suoi fratelli>>.

Io e Maria raggiungemmo Henry dentro casa e lei ci offrì un caffè.
Scambiate due parole Henry si alzò e disse che tornava a casa e che ci saremmo sicuramente rivisti di lì a poco perché prima di uscire aggiunse
<<Dovresti passare per un thè>>.

Verso le sette Maria prese le ultime cose che aveva in casa e si avvicinò a me
<<Bene, io devo andare, ti troverai bene qui tutta sola?>>
<<Si, casa tua è meravigliosa e tu sei stata un angelo a "prestarmela" per questi mesi che non ci sarai>>
<<Per te questo ed altro e ora è meglio che vada o mi metterò a piangere>>
Accompagnai Maria fino alla sua auto e con un ultimo abbraccio ci salutammo, guardai l'auto del taxi allontanarsi lungo la via.

Prima di rientrare mi cadde l'occhio sulla casa dei fratelli Campbell e notai che sul cancelletto bianco che dava sulla strada era affisso un annuncio.
Attraversai spinta dalla curiosità ed andai a leggere che cosa diceva
"Cercasi babysitter, paga buona, per informazioni suonare al campanello"
"Cavoli con gli annunci non ci sanno proprio fare"

Di un lavoro avevo davvero bisogno, nonostante abitassi da Maria praticamente gratis dovevo pur guadagnare qualcosa per mangiare o per prendermi l'indispensabile per l'università che avrei iniziato tra due giorni.
Così decisi di approfittare dell'invito del tossico e dell'annuncio e l'indomani mi sarei recata nella casa dei Cambell.

I cinque fratelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora