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Quella mattina il tempo non sembrava voler migliorare, tuttavia i nuvoloni grigi che ricoprivano il cielo di Londra trattenevano ancora la pioggia.
Mi svegliai davvero presto per preparare le cose dell'università e per "andare" a lavoro.
Mi piaceva tenermi in ordine ed inoltre era il primo giorno di scuola quindi mi truccai per bene, indossai un paio di orecchini pendenti color oro e misi un paio di jeans con con un top e un cardigan con varie fantasie sui toni del beige e del turchese che ricordava molto quelli di natale.
Appena fui pronta uscii di casa e attraversai la strada, e mi preparai per bussare alla casa dei tossici.
"Forza e coraggio"
Appena bussai si spalancò la porta, ad aprirmi era stato Rory immaginai, aveva i capelli rossicci e la carnagione abbronzata, leggermente più chiara di quella di Marcus,piccole lentiggini cosparse su tutto il viso e degli occhi verde scuro che mai avevo visto prima.
La sua voce mi riportò alla realtà
<<Quante volte bisogna dirlo a voi scout, i biscotti che vendete fanno schifo!>>
"Possibile che questi abbiano solo la fissa degli scout?"
Bloccai la porta che stava per richiudersi
<<Veramente sono qui per portare tuo fratello a scuola>>
Vidi che ci stava ragionando e giurai di aver sentito il suono della lampadina che si accendeva
<<Sei tu!>>
Urlo con un sorriso stampato in volto
<<Sono proprio io!>> Risposi ironicamente con il solito tono.
"In cosa mi ero andata a cacciare"

<<Oh ti prego Marcus mi ha raccontato tutto e la sua espressione di ieri era impagabile, devi venire più spesso>>
Marcus spuntò da dietro le spalle di Rory con ancora lo spazzolino in bocca e completamente spettinato
<<Bene shei qui>>
Già non capivo quando parlava normalmente con quel fare degli inglesi di masticare tutte le parole, adesso con lo spazzolino metteva alla prova il mio inglese.
<<Jacob anshamo>>

Dietro alle gambe di Marcus comparve un piccolo bambino con i spalla uno zaino più grande di lui, che era la copia spiccicata di Henry.
<<Lei è Luna, è quella di cui ti avevo parlato, adesso vai e non fare il timido come tuo solito su>>
Diede una piccola spinta al fratello che venne accanto a me.
<<Bene, ciao divertitevi>>
La porta si richiuse davanti alle nostre facce.

Io mi girai verso Jacob che stava morendo dalla vergogna accanto a me
<<Bene, io sono Luna, tu ti chiami Jacob non è vero?>>
Il bambino annuì debolmente.
<<Allora senti, ti confesso che io con le strade faccio veramente ma veramente pena e di questa città non conosco praticamente nulla, ti andrebbe dj farmi da guida magari?>>
Finalmente ebbi la sua attenzione e con un po' di esitazione mi rispose
<<Davvero?>>
<<Oh si perfavore, sii la mia guida personale per oggi>>

Jacob mi prese per mano e mi trascinò sul marciapiede dove iniziammo a camminare nella direzione della sua scuola.
Durante il tragitto iniziò a raccontarmi del parco dove preferiva andare, della gelateria dove Marcus era solito portarlo e del supermercato dove doveva accompagnare Rory perché sennò si sarebbe perso.
Grazie a lui capii molto dei fratelli e di quanto fossero uniti.
Giunti a scuola mi lasciò la mano e mi sorrise
<<Quando torni a prendermi passiamo per un'altra strada e continuiamo la visita>>
<<Va bene e grazie mille>>
<<Ciao Luna>>
<<Ciak Jacob divertiti>>
Corse verso l'ingresso saltellando e senti dopo tanto tempo una sensazione di serenità.

Tornai spedita a casa e presi la macchina che presto avrei dovuto portare indietro, ma dovevo approfittarne finché ne avevo la possibilità.
L'università distava circa quindici minuti da casa mia e con il mio senso dell'orientamento ci misi un po' a trovarla.
Ma finalmente dopo interminabili svolte per trovare parcheggio eccola lì la "Art university of London".
Era bellissima, situata dentro ad un palazzo storico in travertino e l'interno era ancora meglio, pieno di sculture in marmo di Carrara, e quadri di vari artisti classici e contemporanei.

I cinque fratelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora