Infilai il ricettario e la penna nel grembiule e abbandonai lo spogliatoio.
La cucina era abbastanza grande da poter contenere venticinque studenti brulicanti, era ampia circa il doppio della nostra classe, con al centro una lunga fila di tavoli in acciaio inox e una serie di fornelli con le loro cappe. Alle pareti c'erano i forni, gli armadietti, le planetarie, l'affettatrice. E svoltato l'angolo, dopo le colonne di forni, c'era il cantuccio della plonge.
Plonger significa immergere in francese. La plonge indica il posto dove le cose vengono immerse, e il plongeur è colui che le immerge. In sostanza, è dove si tiene la lavastoviglie e il lavandino per lavare i piatti.
Entrai nella cucina ad occhi bassi. Era ancora presto per iniziare la lezione, solo un paio di studenti erano già usciti dagli spogliatoi, e il prof stava ancora controllando il carrello degli ingredienti.
A quel punto non c'era che da aspettare. Scelsi un calorifero e mi ci accasciai contro. Mi sentivo ancora umidiccio per la pioggia.
Ogni giornata è piena di momenti vuoti, ed io approfittavo di ognuno di questi.
Misi da parte il mondo reale ed entrai in quello nella mia testa. Era come cambiare la nitidezza di un'immagine. Prima è a fuoco, poi allarghi l'obbiettivo e diventa sfocata.
Era una cosa che sapevo fare anche con gli occhi, osservare un oggetto, metterlo a fuoco e poi metterlo fuori fuoco. Un tempo pensavo che tutti potessero farlo, ma poi ho scoperto su Wikipedia che solo alcune persone possono rilassare i muscoli ciliari a comando. Così come solo alcune persone possono attorcigliare la lingua, o muovere le dita dei piedi singolarmente.
Quindi, in quel momento la cucina, i miei compagni e il professore erano sfocati, e Avalon era a fuoco. Avevo creato io Avalon, non ricordo bene quando. Era un mondo di foreste, abitato solo da lupi che erano divisi in clan, e diversi clan avevano diversi sistemi di governo.
Quando avevo tredici anni, avevo scoperto che Avalon era anche il nome di una leggendaria isola del ciclo arturiano. È così che è nato il mio sempiterno rancore per Re Artù. Mi infastidiva che Avalon fosse un nome conosciuto nel folklore britannico, perché Avalon era solo mio, e nessun altro era ammesso.
In quel momento, pioveva anche su Avalon, o almeno, nella parte di Avalon dove il clan Amuck aveva deciso di fuggire per l'inverno. Kass stava camminando tra i suoi lupi, osservando i loro musi estenuati. Dei tre cuccioli nati quell'estate, solo Eyan e San erano sopravvissuti, ma se la corsa avesse continuato così strenuamente avrebbero potuto perdere anche loro. Erano così magri... non avevano cibo a sufficienza per due lupetti in pieno sviluppo, le loro ossa spuntavano dai loro fianchi come fossero corna. Kass distolse lo sguardo dai piccoli. Non potevano rallentare. Il clan Ten era vicino a raggiungerli. Erano molto più numerosi degli Amuck e, dopo che la loro anima era stata rubata dalla dea Cirea, avevano perso il dono della pietà.
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Plic Plic
Romance[COMPLETA] Gennaio 2017. Pokémon Go va ancora forte e le classi quarte dell'istituto alberghiero Don Milani si preparano allo stage annuale. Gioele è un disastro ambulante, e ne è ben consapevole. Nicola è il ragazzo d'oro, quattro volte vincitore...