Il prossimo concerto era in giappone. Sarebbe stato fatto di lì a poco e lo stress si faceva sentire, la tensione era palpabile, e non solo quella muscolare.
Avevano bisogno di quei tre giorni di pausa.
Leeknow era tornato momentaneamente dalla madre, Han era andato dalla sua, chan e felix avevano preso l'aereo per l'australia, hyunjin, changbin, IN e seungmin erano rimasti a casa.
Ognuno aveva piani per quei tre giorni, e stare un po da soli o con la propria famiglia era il meglio per i loro nervi.Tornarono a seoul solo dopo quei tre giorni,e leeknow quando rivide han si mise quasi a piangere. Gli era mancato, ma non solo, aveva pensato a lui ogni ora, ogni momento.
Han e leeknow si riuniono assieme agli altri. Solo chan e felix mancavano, perché sarebbero tornati la sera sul tardi.Quel pomeriggio, han e leeknow si misero sul divano, nella completa tranquillità.
"Allora...che cosa hai fatto di bello in questi giorni?" chiese leeknow
"Nulla di che. Ho passato del tempo con i miei genitori, sono stato... sono stato con mio padre..."
"Con tuo padre?" leeknow gli si accoccolò più vicino "Dovevi rilassarti in questi giorni, non stare peggio" gli toccò i capelli.
"È una specie di abitudine. Davvero,va bene."
"No che non va bene. Ti vedevo un po giù, ma non pensavo che fosse questo il motivo"
"Vedo che mi capisci" disse han, mettendo la testa sulle cosce di leeknow.
"Certo, è compito mio capirti... in un certo senso." non aveva smesso di coccolarlo.
"Quindi? Che cosa è successo?"
Han sospirò "Mio padre è tornato a casa il giorno dopo che sono andato lì. Pensavo che dopo quel viaggio di lavoro fosse tornato diverso, ma in fondo è un viaggio di lavoro, non un viaggio spirituale."
Leeknow dovette trattenere le risate.
"Comunque, è tornato per fare quello che fa sempre. Occupare il posto nel letto di mia mamma. Ero tornato a casa dopo anni che non lo vedo, e mi ha accolto solo con 'ciao han' senza nemmeno chiedermi come stessi."
Minho voleva davvero provare a capirlo a pieno, ma non riusciva.
"Abbiamo cenato assieme e poi mia mamma si è fatta scappare una mezza cosa su me e te. Lui ha sospirato, poi mi ha guardato con uno sguardo deluso e ha detto 'va beh, c'era da aspettarselo. Stare in un ambiente del genere a volte provoca queste cose.' Non credevo che avrebbe detto questo... " han si stava tartassando le unghie.
"Poi... poi quando mia mamma è uscita per fare la spesa, mio padre mi ha detto delle cose... delle cose cattive"
"Che ti ha detto?" leeknow era preoccupato.
"Non...non è importante che tu lo sappia" han non riusciva a guardare leeknow negli occhi.
"Dimmelo" leeknow lo disse sempre con tono gentile. Iniziò a fargli i grattini sul braccio.
"Mi ha detto che potevo essere bravo, bello e famoso, ma che una relazione del genere non l'avrebbe approvata per nessun motivo al mondo. Poi mi ha detto che l'unica cosa per rimettere tutto apposto con lui era lasciarti..."
"Dio, ci mancava questa cosa adesso" leeknow voleva alzarsi e andare dal padre di han, urlargli che non era possibile.
"Stai tranquillo, per questo non sono disposto a lasciarti. E non sono disposto a lasciarti nemmeno se mi costringesse, però..."
"Però?" leeknow incalzava la conversazione.
"Però possiamo provare a farlo ragionare in qualche modo. Magari con l'aiuto di mia mamma... tu sei una brava persona, sa come sei, eppure non gli vai bene."
"È perché sono un ragazzo, han. Capisci cosa intendo? Tuo padre..."
"Mi fa male" Han stava per iniziare a piangere "mi fa male sapere che mio padre non approva questa cosa."
"È normale che non veniamo accettati da tutti, han"
"Si, ma è mio padre!"
"Non c'entra un cazzo!!" stavano urlando "anche se sono i nostri genitori, non vuol dire che ci accettano!!"
Han si tirò su, in piedi davanti a lui.
"Che vuol dire i nostri?"
Leeknow capí di aver parlato troppo.
"Cazzo, leeknow... ma perché, che hanno detto i tuoi?"
"Mi hanno..." leeknow si stese sul divano, con la mano sulla fronte "...detto che non vogliono più vedermi"
"Cosa?"
"Si, hai sentito bene. Non vogliono più vedermi"
Han si mise di fianco a lui. Stavolta era lui che stava coccolando leeknow.
"Ma sei il loro figlio... come fanno a dire una cosa del genere?"
"Perché siamo coreani, perché siamo due uomini"
Han alzò gli occhi al cielo.
"Siamo due persone normali."
"Han...anche a me hanno chiesto di chiuderla con te" leeknow lo guardò negli occhi.
Han vedeva che leeknow aveva paura.
"Quindi, mi vuoi lasciare?"
Leeknow si mise seduto.
"Non ne ho la minima intenzione" e baciò han "ho semplicemente deciso che andrò a vivere da solo... il prima possibile. Poi sono maggiorenne. Sono pronto a vivere da solo."
Han sorrise, ma era preoccupato.
"Lo so che forse non è il massimo... però so di essere abbastanza forte da sopportarlo"
"Lo so, leeknow. Sei forte." e han lo baciò un altra volta, ma stavolta il bacio durò di più.
"Vieni a vivere con me. È ora di stare per conto nostro..."
Han sorrise. Pensò a come sarebbe stato vivere da soli, assieme.
"Credo che sia la cosa più bella che oggi mi abbiano mai detto" disse han.
Leeknow si allontanò da han quanto bastava per guardarlo negli occhi.
"Allora ci stai?"
Han, di nuovo, si ritrovò a sorridere.
"Certo, ci sto."
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𝓟𝓮𝓻𝓿𝓮𝓻𝓽 |¦ 𝓶𝓲𝓷𝓼𝓾𝓷𝓰
FanfictionLeeknow non può farci nulla, la sua testa ultimamente è focalizzata su un solo pensiero: Jisung. E il fatto che siano parte dello stesso gruppo kpop non aiuta e questo gli crea problemi, fino a quando Jisung non lo coglie in flagrante e gli confessa...