renovation

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da sempre, enid aveva fatto notare a wednesday che la loro camera aveva bisogno di un cambiamento.
ogni volta che l’argomento veniva fuori, wednesday lo respingeva categoricamente, ben consapevole che, lasciando campo libero a enid, si sarebbe ritrovata circondata da colori pastello e da morbidi peluche rappresentanti animali di tutti i tipi.
era un'idea che la disgustava profondamente. tuttavia, con l'inizio della loro relazione, qualcosa in wednesday iniziò a mutare.
una piccola scintilla di curiosità si accese dentro di lei, ma decise di tenere nascosta la sua nuova inclinazione fino a un’occasione speciale:
il loro mesiversario degli otto mesi.

la loro relazione andava a gonfie vele. da fuori, qualcuno avrebbe potuto definirle la tipica coppia che litiga per futilità, ma che non si lascia mai.
erano diverse come il giorno e la notte, ma trovavano sempre un punto d’incontro, una via di mezzo che le faceva avvicinare, anziché allontanarle.

un pomeriggio, mentre si trovavano in biblioteca, wednesday decise che era il momento giusto. con la sua tipica calma e freddezza, si avvicinò a enid, abbassando lo sguardo per evitare di rivelare troppo.

"possiamo seriamente farlo?"
chiese enid, passando da un’espressione annoiata a una quasi euforica in un battito di ciglia.
la sua voce era carica di un'energia contagiosa che persino Wlwednesday non poteva ignorare.
"si"
rispose lei, con un tono fermo che tradiva un leggero rimpianto per ciò che stava per accadere.
"ma ci saranno dei limiti."

non fece in tempo a pentirsene, perché enid era già balzata in piedi, afferrando i suoi compiti e il libro di wednesday in un gesto caotico e affettuoso.
la strinse per un polso e la trascinò verso la loro stanza con un entusiasmo che era impossibile fermare.
una volta entrate, enid gettò i libri sulla sua scrivania e si guardò intorno con occhi sognanti.

"allora, sicuramente uniamo i letti" dichiarò enid, con la stessa sicurezza con cui avrebbe ordinato un caffè.
la proposta attirò l'attenzione di wednesday, che alzò un sopracciglio, leggermente sorpresa.
"possiamo davvero?"
enid annuì con vigore, un sorriso radioso che le illuminava il viso. "assolutamente"

"perfetto"
disse wednesday, cercando di contenere la propria eccitazione.
dormivano già spesso insieme, e lei doveva ammettere che le piaceva. ma con l'estate alle porte, l'idea di condividere un letto con un lupo mannaro che emanava calore come un forno non era esattamente allettante.

le spiegò la sua idea per la nuova sistemazione, e con grande sorpresa, enid sembrò d'accordo.
"ANDIAMO A COMPRARE LA PITTURA!"
esclamò enid, saltellando come una bambina.
wednesday sospirò, afferrando il suo cappotto con un gesto che tradiva un pizzico di rassegnazione.
guardò la mano che le 'rispose' con un "ti sei messa in un gran casino"

lo so rispose tra sé e sé, acchiappando il suo compagno fedele e infilandoselo in borsa.
arrivarono alla stazione dell’autobus e si sedettero ad aspettare.
enid era al telefono, sorridendo senza sosta mentre le sue gambe si muovevano freneticamente.
wednesday la osservava di nascosto, e per un attimo si concesse un pensiero dolce: ne varrà la pena, solo per vedere quella sua insopportabile tenerezza

arrivate in paese, enid attivò google maps e, dopo qualche deviazione involontaria, trovarono quello che poteva essere definito un negozio per la casa.
una lunga discussione, che a tratti sembrava una vera e propria trattativa diplomatica, le portò a scegliere un colore neutro, qualcosa che non ferisse né gli occhi di enid, né la sensibilità di wednesday. mentre enid si dilettava a raccogliere vari gadget per decorare la camera, wednesday si occupava degli attrezzi necessari, come martelli e pennelli.
il costo finale spaventò entrambe, e persino wednesday dovette ammettere che non si aspettava di spendere così tanto.

era weekend, il che significava niente lezioni, così il giorno dopo decisero di iniziare il progetto.
enid svuotò il suo lato della stanza, trasportando tutto nella camera di yoko, mentre wednesday si armava di pennello e vernice, pronta a dire addio al suo amato nero.

"dammi un pennello"
chiese enid con una nota di determinazione nella voce.
"no, faresti solo un disastro"
rispose wednesday, decisa a mantenere il controllo della situazione.
"dai, sono brava a dipingere!"
insistette enid, allungando una mano impaziente.

dopo qualche secondo di esitazione, wednesday cedette, pregando silenziosamente tutti i santi che conosceva.
prima, però, la obbligò a cambiarsi: non voleva che rovinasse per sempre i suoi vestiti preferiti.
enid si mise qualcosa di vecchio e wednesday le raccolse i capelli in uno chignon improvvisato.
sembrava una vera lavoratrice, anche se la sua abilità nel dipingere lasciava alquanto a desiderare.

dopo un'ora di lavoro, quasi metà della stanza era stata dipinta… o meglio, wednesday l'aveva dipinta. enid, al contrario, era più sporca del muro stesso.
wednesday non poté trattenere una risata e la trascinò con sé in bagno per una doccia.

il giorno successivo, terminarono di dipingere e iniziarono a sistemare la stanza. wednesday tentò di spostare il suo armadio dall’altra parte della stanza, sforzandosi di non cedere.
"vai babycakes, ce la puoi fare!"
la incoraggiò enid con un sorriso dolce, chiamandola con quel solito soprannome

dopo altri minuti di vari tentativi inutili, a enid iniziò a fare pena.
"ti prego, posso aiutarti?"
chiese enid, alzando gli occhi al cielo.
wednesday annuì, sentendosi sconfitta. "ok, aiutami da questa parte"
enid fece di no con la testa, insistendo per prendere il comando.
iniziò a spingere l’armadio con facilità, mentre wednesday la osservava, un po’ invidiosa e un po’ impressionata dalla forza del suo lupo mannaro.

mise alcuni chiodi per appendere i quadri e, quando la sera arrivò, si stesero finalmente sul letto, sfinite ma soddisfatte.
"è venuta bene"
disse enid, rannicchiandosi contro il collo di wednesday.
"decisamente"
rispose wednesday, fiera del risultato.
la stanza rifletteva un equilibrio perfetto tra i loro mondi così diversi.
'c'è un'ultima regola"
aggiunse wednesday, alzando lo sguardo per incontrare gli occhi confusi di enid.
"quale?"
chiese lei, incuriosita.
"niente pupazzi sul nostro letto" dichiarò wednesday con fermezza, fissandola severamente.

enid fece il broncio, uno di quelli che scioglievano persino la corazza di wednesday.
"come faccio a dormire senza? ho bisogno di qualcosa da stringere"
wednesday sorrise appena, con un’espressione che celava amore allo stato puro
"stringi me"
enid alzò lo sguardo, con un piccolo sorriso che le illuminava il viso.
"hai ragione"
disse, stringendosi più forte a lei. "dimmelo se ti stringo troppo"

"mmh"
mormorò wednesday, chiudendo gli occhi per la stanchezza. non riuscì neanche a dire buonanotte, poiché morfeo l’aveva già stretta tra le sue braccia.

tied - wenclair oneshotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora