we fell in love in october

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enid non aveva mai creduto nell'amore a prima vista, ma quel giorno qualcosa cambiò per sempre.
era una mattina di ottobre, e la sua vita era già un caos. dopo aver terminato le superiori, si era trasferita in una piccola città insieme alla sua migliore amica yoko. quel pomeriggio doveva sostenere un esame importante, ma solo all'ultimo momento si accorse che doveva ancora stampare alcune cose.

accese il computer, poi la stampante, e scoprì con orrore che l'inchiostro era finito. "YOKO!" urlò, sperando di svegliare la sua coinquilina, che dormiva profondamente nonostante fossero già le 12.
un mugolio appena udibile fu la risposta.
"non uso questa stampante da mesi, ma quando è finito l'inchiostro non hai pensato di comprarne dell'altro?" sbraitò eniid.
"dormo... lasciami in pace" rispose yoko, girandosi dall'altra parte.

enid, già agitata per l'esame, decise di uscire prima di perdere il controllo. salvò i file su una chiavetta, si mise un giubbotto e uscì di corsa.
fuori, il freddo la colpì come una frustata, ma non fu quello a farla fermare: c'era lo sciopero dei mezzi. "fantastico" pensò con sarcasmo. sembrava che il mondo intero fosse contro di lei quel giorno. iniziò a camminare velocemente, imprecando tra sé e sé mentre cercava di raggiungere una copisteria.

il suo telefono squillò. enid lo tirò fuori dalla tasca, cercando di digitare il codice, ma mentre lo faceva, sbatté contro qualcuno. sentì un oggetto cadere: una borsa. si scusò immediatamente, chinandosi per raccoglierla, e quando alzò lo sguardo, il tempo sembrò fermarsi.
davanti a lei c'era la ragazza più bella che avesse mai visto. pelle di un pallore etereo, lunghi capelli neri intrecciati in due trecce perfette, e labbra rosse che spiccavano in un contrasto affascinante. i suoi occhi, apparentemente freddi e vuoti, nascondevano una profondità che snid non riusciva a comprendere, ma che la colpì come un fulmine.

"enid? tutto bene?" chiese la ragazza con un po' di esitazione, come se conoscesse il suo nome. enid sentì il sangue gelarsi nelle vene.
"enid! mi senti?" la voce di yoko la riportò alla realtà. imbarazzata, enid rise nervosamente e porse la borsa alla ragazza. "scusa, ecco la tua borsa" disse con tono di scuse.
la ragazza la fissò ancora per un attimo, poi, con un sorrisetto enigmatico, si voltò e continuò per la sua strada. enid rimase a guardarla mentre si allontanava, il cuore che batteva all'impazzata.

enid si rimise in marcia, il cuore ancora sconvolto dall'incontro. arrivò alla copisteria, solo per scoprire che era chiusa per malattia. "perfetto, è proprio una giornata da incubo" pensò, sentendo le lacrime salire agli occhi.
non solo avrebbe perso l'esame, ma tutti i suoi sforzi sembravano inutili. pensò agli ultimi due esami che non aveva superato, ai soldi che i suoi genitori stavano spendendo per lei, e alle continue critiche di sua madre che la considerava una delusione.

iniziò a piovere, e presto la pioggia si mescolò con le sue lacrime. enid corse verso la prima caffetteria che trovò aperta e si rifugiò all'interno. si ordinò il quarto caffè della giornata, sperando che almeno quello le desse un po' di conforto.
seduta a un tavolo, con le mani che tremavano leggermente, enid cercò di calmarsi. un ragazzo riccio, probabilmente il barista, le si avvicinò. "sta bene?" le chiese con un'espressione preoccupata.
"sì, sto bene" rispose enid, anche se il suo viso gonfio e gli occhi rossi dicevano il contrario.
"l'espresso non è disponibile, la macchina è rotta" disse il ragazzo con un sospiro sconsolato. "ho chiamato un'amica per aggiustarla, ma sembra che mi abbia dato buca."

prima che enid potesse rispondere, una voce familiare la interruppe. "chi beve caffè americano probabilmente ha già rinunciato alla vita... ma vedo che tu stai già male di tuo, enid."
enid si girò di scatto. era la ragazza di prima. "ciao" disse enid, cercando di nascondere il rossore e le ultime lacrime rimaste. Si passò una mano sul viso, ma era chiaro che aveva pianto.
"finalmente, wednesday!" esclamò il barista, visibilmente sollevato. "non mi scuserò per il ritardo, tyler" rispose qednesday, passando dietro il bancone con un'eleganza quasi innaturale. tyler preparò il caffè americano per enid, che adesso le sembrava meno invitante dopo il commento di wednesday.

seduta al tavolo, enid cercava di non pensare ai suoi fallimenti, ma era difficile. ogni volta che guardava l'orologio, il peso dell'esame mancato si faceva sentire di più. non riusciva neanche a rispondere ai messaggi preoccupati di yoko.
quando finalmente tolse le mani dal viso, sentì il cuore saltare un battito. wednesday era lì, seduta di fronte a lei, con un'espressione indecifrabile.

"ciao" disse enid di nuovo, sentendosi ancora una volta stupida.
wednesday la guardò intensamente, poi, con voce calma e monotona, chiese: "cos'è che ti fa stare così, cucciolo?"
le guance di Enid si infiammarono, e cercò di nascondersi dietro la tazza di caffè. "niente, lascia stare" rispose, sperando di sviare la conversazione.
wednesday non sembrava convinta. "fuori piove a dirotto e io ho molto tempo libero in questo momento... quindi, liberati" disse, senza cambiare espressione.
enid deglutì. "oggi avevo un esame, ma dovevo stampare delle cose, e la cartoleria è chiusa... inoltre, la mia università è lontana, ma c'è lo sciopero dei mezzi" disse tutto d'un fiato, sospirando alla fine.
"lo darai un altro giorno" rispose wednesday tranquillamente, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
"ho già fallito due esami, mia madre pensa che io sia una delusione" confessò enid, sentendo di nuovo le lacrime salire.

wednesday si alzò e guardò fuori dalla finestra. "guarda, la pioggia si è calmata" disse. "vivo a quattro minuti da qui. non so come tirarti su di morale, ma sicuramente potrebbe essere un'opzione migliore che restare qui a piangere."
enid la guardò negli occhi, notando un leggero sorriso che, nonostante tutto, le dava una strana sensazione di conforto. annuì, alzandosi anche lei. "grazie" disse, avvicinandosi per un abbraccio, ma wednesday fece un passo indietro.
"niente abbracci" disse secca. salutò il suo amico e tornò da enid, porgendole un bacio. "il cioccolato ti farà sentire meglio" disse con tono leggermente più dolce.

enid arrossì di nuovo, accettando il cioccolatino con un sorriso timido. mentre camminavano insieme verso casa di wednesday, Enid decise di leggere il biglietto all'interno del cioccolatino: le persone incontrate per caso potrebbero essere quelle che ti cambieranno di più la vita.
sorrise, accartocciando il biglietto e mettendoselo in tasca.

7 anni dopo..
Certo, ecco l'ultima parte della storia completata:

"mi sento distrutta" disse enid, gettandosi addosso a wednesday. la festa del loro matrimonio era ancora in pieno svolgimento, ma enid non riusciva più a stare in piedi.
"lo so cucciolo, ma siamo solo a metà festa, manca ancora il taglio della torta" rispose wednesday, con un tono più morbido di quanto fosse usuale per lei. la guardò con un sorriso affettuoso. sra incredibile quanto le cose fossero cambiate nel corso degli anni.
"non credo che sarà un problema se ce ne andiamo per un po' " ridacchiò enid, cercando di scrollarsi di dosso la stanchezza.
"già, lo credo anch'io" concordò wednesday, con quel sorriso enigmatico che enid aveva imparato ad amare.

si alzarono insieme e iniziarono a correre mano nella mano, scivolando lungo i corridoi della grande casa degli addams, finché non trovarono la loro stanza.
enid si lasciò andare a un lungo e appassionato bacio, trascinando wednesday verso il letto finché non caddero insieme, ridendo. si abbracciarono strettamente, il calore dei loro corpi che cancellava tutta la stanchezza della giornata.
"questo è il giorno più felice della mia vita" sussurrò enid, stringendosi ancora di più a wednesday.

rimasero abbracciate a lungo, godendosi la tranquillità lontano dal trambusto della festa. enid, con un sorriso sognante, disse: "dovremmo raccontare come sono andate veramente le cose? continuo a parlare dell'amore a prima vista, ma ricordo bene che ti irritavo quel giorno e non poco."
wednesday la guardò con uno sguardo che sembrava mescolare affetto e divertimento. "nah, mi sono innamorata di te appena ho sentito yoko urlare il tuo nome al telefono."
enid spalancò gli occhi, sorpresa. "ma tu hai detto che..."

"shh" la interruppe wednesday, mettendole un dito sulle labbra. "sono wednesday addams, che figura ci faccio se ammetto che è stato amore a prima vista?"
enid ridacchiò, stringendola ancora di più. "ti amo" sussurrò dolcemente.
"anch'io ti amo, cucciolo" rispose wednesday, la sua voce un sussurro appena udibile.

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