this is not you

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tw: autolesionismo

una volta uscita dal ospedale urlai come mai avevo fatto prima.
piangevo, le lacrime si mescolavano alla pioggia battente.
come era potuto accadere?
perché non sono riuscita a controllarlo?
volevo nascondermi, mi vergognavo di me stessa.
pensai a james, disteso in fin di vita su quel letto.
perché quel povero ragazzo doveva capitare proprio sulla via di un mostro del genere? un mostro, si, questo sono.
dovevo punirmi, si ecco cosa devo fare... devo punirmi.
pensai a quello stronzo del poliziotto che aveva deciso di lasciarmi andare.
perché permettere a una persona come me di restare in libertà?
pensai a wednesday, dovevo avvisarla.
non volevo farla stare in pensiero.
cercai il telefono in tasca, il mio pianto si incrementò.
ovviamente non lo avevo, l'ho distrutto mentre litigavo con wednesday.
la mia ragazza probabilmente mi odiava; almeno non rischierà la morte ogni volta che ti sta vicino.
ricordai le lacrime di weds, di come la stavo facendo soffrire.
devo punirmi
corsi in cerca di qualcosa.
una via losca e marcia, perfetta per me.
mi accasciai al muro di pietra, pieno di spuntoni.
sentii la schiena squarciarsi lentamente, ogni taglio provocava un dolore lancinante.
non è abbastanza
pensai a mia madre, allora aveva ragione quando diceva che sono un fallimento.
"si, un fallimento"
dissi tirandomi i capelli, mi graffiai la fronte, giusto, gli artigli.
la punizione giusto?
la mia vista si offuscava, il sangue della fronte mi colava negli occhi.
avvicinai gli artigli a una gamba, tagliando senza sosta, finché non mi sentii gratificata.
non è abbastanza
dovevo fare in modo che questo mostro non facesse piu male a nessuno.
si, doevvo farla finita, perche dovrei sopravivere io e non james?
misi la mano sul mio polso e strinsi con tutte le mie forze.
gli artigli si conficcarono nel mio polso profonamente, poi iniziai a spingere nella mia carne.
grazie agli squarci nella mia pelle, non dovrò piu pensare da oggi in poi.
come uno scoppio, il sangue dal mio polso inizio a sgorgare, schizzando, come un fiume in piena.
prima di morire però, nonostante mi fossi ripromessa di non pensare più, pensai a wednesday.
il mio amore più grande.
Un fallimento, per tutti.
avevo deluso così tanto quel dolce angelo.
iniziai a non sentire piu niente, fisicamente.
era arrivato il mio momento.
"EN-"
il mio nome, pronunciato da qualcuno, prima della mia morte.

wednesday's pov
no basta, ti prego, fai silenzio.
un rumore, qualcosa si era frantumato sul terreno.
dovetti guardare, il telefono di enid in pezzi.
i suoi occhi azzurri erano diventati rossi, era davvero quella la mia ragazza?
ero distrutta, non riuscivo a credere che quella conversazione stesse andando avanti da cosi tanto tempo.
iniziai a piangere, quel bisogno sta volta non riuscii a stopparlo.
chiusi gli occhi.
"smettila... smettila... smettila..."
bisbigliai come una cantilena, sentendo la testa rimbombare.
Poi sentii la porta sbattere, enid se n'era andata.
vuoto, era finita fra noi?
la stanza era silenziosa, chi altro in quella stanza avrebbe potuto animarla meglio di enid?
piansi, fin quando non mi si seccarono gli occhi.
e poi, lentamnete, caddi in un sonno profondo, stringendo forte il letto di enid.

la mattina dopo enid non si fece vedere.
Era arrabbiata, speravo fosse solo questione di tempo.
bussai alla porta di yoko
"YOKO!"
urlai fuori dalla camera.
dopo qualche secondo la porta venne aperta.
"va tutto bene?"
mi chiese preoccupata, che domanda era quella?
"dov'è enid?"
"non lo so... è stata una discussione tanto grave? ho sentito gran parte della conversazione purtroppo, mi dispiace"
disse seriamente, annui debolmente.
"vado a cercare enid"
dissi allontanandomi.
a lezione non si presentò.
era ormai pomerigigo inoltrato, decisi di provare in città.
se non la troverò lì, farò denuncia alla polizia.
pensai, preoccupata.

bussai a casa del padre di tyler, lui mi aprì abbastanza in fretta.
"wednesday non c'è bisogno che mi minacci, il suo caso è diverso dal solito, non rischia condanne pesanti"
rimasi immobilizzata, cosa diamine era successo?
"condanna? di che cazzo stai parlando"
dissi arrabbiata.
mi spiegò tutto, l'incidente a causa della sua trasformazione, il ragazzo ferito.
"dov'è ora?"
"l'ultima volta? In stanza del ragazzo in coma"
annuii e corsi verso l'ospedale.
prima di arrivarci però, passai davanti una stradina.
sentii un pianto straziato, sofferente.
mi fermai un attimo, sentendolo in qualche modo familiare.
mi spaventai però quando sentii quel pianto cessare.
non so cosa mi spinse a controllare, forse un qualche angelo custode.
attaversai la via.
vidi subito degli schizzi di sangue, poi  una figura infondo al vicolo, appoggiata al muro.
urlai con tutte le mie forze, quando alla vista della mia amata, vidi anche un continuo spruzzo di sangue uscire da lei.
"ENID"
la chiamai con tutta la voce che avevo in corpo.
corsi verso di lei, mi sentivo svenire.
sicuramente non ero suscettibile al sangue o altro, ma quegli squarci...
misi una mano sul suo polso, cercando di fermare l'emoraggia.
con l'altra cercai di afferrare il telefono nella mia tasca.
lei era bianca cadaverica, e sinceramente non so quanto mancasse a quel punto.
"enid"
ecco la parola che continuavo a ripetere piangendo.
cercai di digitare il numero di emergenza sul mio telefono ma le mie dita insanguinate e il mio tremore non aiutavano.
quando risposero, provai a dare più informazioni possibili.
"si, la via accanto all'ospedale, vi prego sta morendo"

presi con tutte le mie forze quel polso, le mie nocche diventatorono bianche.
perche l'essere più dolce e gentile del mondo si meritava una fine cosi?
e perche lo aveva fatto?
sentii il rumore dell'ambulanza, diedi un veloce bacio sulla fronte della mia ragazza, graffi su graffi anche lì.
i medici di primo soccorso corsero a prenderla e dopo pochi minuti enid era in sala operatoria, in bilico tra la vita e la morte
"fiuro che se muori, io ti ammazzo"
mi ripetevo in bagno mentre cercavo di fermare le lacrime.
guardai il sangue sulle mie mani, sapevo di doverlo lavare via, ma probabilmente era la cosa più viva di enid in quel momento.
quel sangue così acceso, a differenza della sua pelle.
"ti amo enid, ti prego, torna da me"

tied - wenclair oneshotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora