no knife

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enid aveva sempre accettato, seppur con qualche perplessità, che wednesday tenesse coltelli e altre armi nella sua stanza. era una parte del suo carattere oscuro e, tutto sommato, affascinante. tuttavia, dopo un cruento duello con bianca due giorni prima, qualcosa aveva iniziato a cambiare.
enid aveva notato come wednesday usasse il coltello per fare qualsiasi cosa: aprire le lettere, tagliare la carta, o semplicemente per allenarsi, cosa che, francamente, spaventava non poco enid.
quel "allenamento" consisteva perlopiù nel lanciare coltelli in aria, cercando di riprenderli al volo.
per non parlare di quando minacciava mano di tagliargli le dita, cosa che enid trovava particolarmente ingiusta.

mercoledì aveva anche altri utensili nascosti in giro: martelli, seghetti e altre robe sinistre che aveva sempre giustificato come “strumenti di autodifesa”.
ma enid iniziava a pensare che tutto questo fosse decisamente esagerato. così, una mattina, mentre wednesday era a lezione, decise di prendere in mano la situazione e fare un po' di pulizia.

mentre frugava sotto il letto, luogo dove wednesday teneva le sue armi peggiori, sentì la porta aprirsi.
"enid, ho dimenticato il quaderno... cosa stai facendo?"
la voce di wednesday era tagliente come uno dei suoi coltelli.
enid si alzò di scatto, stringendo un martello come se fosse un giocattolo innocuo.
"volevo dirtelo dopo, ma ormai... ci sono troppe armi in questa stanza. sono pericolose e, dopo quello che è successo, non mi sento sicura a tenerle qui"
wednesday annuì avvicinandosi lentamente, quasi curiosa.
"va bene, le porterò da un'altra parte"

enid scosse la testa e schioccò la lingua sul palato.
"no, credo sia meglio buttarle via"
lo sguardo di wednesday si fece gelido. "stai scherzando? è la collezione di una vita!"
enid sospirò profondamente, cercando di mantenere la calma.
"va bene, allora le manderai a casa tua"
wednesday aprì la bocca per protestare, ma enid la interruppe con un tono severo che non le era consueto.
"nessun ma."

wednesday restò in silenzio, mordendosi il labbro inferiore mentre si chinava per prendere il quaderno che aveva dimenticato.
enid, però, notò qualcosa di sospetto nei suoi movimenti.
"cosa hai preso?"
chiese enid, aguzzando lo sguardo.
"il quaderno"
rispose wednesday, mostrandolo come prova.
"l’altra mano"
ordinò enid, seria, avvicinandosi di qualche passo.
wednesday alzò un sopracciglio, mantenendo un’aria innocente.
"non ho niente"
enid non era convinta.
"ok, fammi vedere"
disse mentre allungava velocemente la mano dietro la schiena di wednesday.

wednesday fu più veloce e alzò in aria il coltello con un gesto secco.
enid la guardò dall’alto, consapevole della sua statura superiore.
si avvicinò ancora di più, sentendo l'adrenalina pompare nel suo sangue. ma qualcosa la fermò. non fu la paura o il timore, ma l'improvvisa consapevolezza della vicinanza tra i loro volti, tra le loro labbra.
rimase a fissarla negli occhi, completamente ipnotizzata da quell'ombra di mistero che circondava wednesday.
senza accorgersene, si avvicinò ancora di più, fino a essere a un millimetro dalle sue labbra.
wednesdsy era immobile, il viso rossissimo.
quando le loro labbra stavano per sfiorarsi, un rumore metallico ruppe l'incantesimo.
il coltello era scivolato dalla mano di wednesday, cadendo a terra con un tonfo sordo.

wednesday si allontanò velocemente, il viso imbarazzato.
"emh... q-quello puoi tenertelo"
balbettò prima di correre fuori dalla stanza come se fosse inseguita da uno dei suoi stessi mostri interiori.
enid sospirò e poi sorrise, scuotendo la testa.
"questo è stato decisamente troppo" mormorò, ridacchiando tra sé e sé.

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Finale Alternativo

le loro labbra erano ormai vicinissime, quando enid decise di cogliere wednesday alla sprovvista.
con un gesto rapido, afferrò il coltello, sfoggiando un ghigno trionfante.
"non è giusto!"
protestò wednesday, coprendosi il viso con le mani, chiaramente sconvolta.
enid si divertiva troppo per fermarsi. "perché? ti rendo nervosa, weds?"
chiese con tono provocatorio, avvicinandosi e chinandosi ancora verso di lei.

wednesday, in un gesto istintivo, mise letteralmente una mano sulla faccia di enid, spingendola indietro.
enid scoppiò a ridere, non riuscendo a trattenersi.
"sei in ritardo per la lezione, wednesday"
disse enid, con un sorriso che andava da un orecchio all’altro.
wednesday spalancò gli occhi, realizzando solo in quel momento l'orario.
"cavolo, è vero!"
esclamò, prima di correre fuori dalla stanza come una furia, lasciando enid a ridere ancora per diversi minuti.

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quando prendo ispirazione da qualche fanart la voglio mostrare per rendervi partecipi del processo creativo HAHAHA

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