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Capelli serpente

«Tyler..?» mormorò Mercoledì, che sgranò gli occhi incredula. Lo guardava negli occhi ponendosi un milione di domande.

Lui ghignò. «Si, sono io. Contenta di vedermi, Mercoledì?»

«Tu... come sei arrivato qui?!»

«Poco importa, balliamo?» allargò il suo sorriso.

«Ballare?! È forse impazzito?!» pensò Mercoledì mentre Tyler la prese per la visa e la avvicinò a sé, cominciando a muovere i piedi e ballare tra la folla. La mora pensò di usare la mano libera per tirargli un forte ceffone, ma proprio in quell'istante ebbe una visione:

«Sei libero per qualche ora, a mezzanotte dovrai rientrare, mi raccomandodisse una ragazza familiare, carnagione scura e occhi verdi, incamminandosi verso chissà quale luogo accompagnata da un ragazzo.

«Vieni con me, Xavier.» sempre lei, stava usando il potere delle sirene su di lui, in mezzo alla pista da ballo.

«Lei potrà pure essere poco per me ma tu non sei nemmeno la metà di lei. Adesso spostati.» disse Xavier spostando quella ragazza da davanti a una porta di una stanza, la numero sette, correndo cercando qualcosa.

«Sono già nei cazzi belli e buoni, torno in cella tranquillidisse con tono un po' seccato ma sincero, consapevole di dover tornare in quel buio luogo senza fare storie, Tyler.

«Non scapperai di nuovo» disse Tyler attirando la sua attenzione, mentre la teneva dalla caduta dovuta alla visione. La guardò negli occhi, la aiutò ad rialzarsi e poi compì un gesto che avrebbe segnato la sua possibile morte: la baciò.

Mercoledì era ancora confusa da quella visione, rimase immobile e sentì a malapena le sue labbra premute contro quelle di Tyler, troppo presa da quei pensieri.

Perchè Bianca aveva chiesto aiuto a Tyler? Per ottenere che cosa? E Xavier? Dove stava andando? Che gli aveva fatto?

La sua mente era confusa, molto confusa, ma non poteva rimanere incatenata a Tyler... lei era andata avanti.

Spinse via il ragazzo, allontanandolo abbastanza da potersi pulire la bocca, ma non da scappare. «Non mi scappi!» esclamò ridendo, come per non dare sospetti a tutti gli altri, portandola in un altro punto della pista a ballare, confondendola di nuovo.

Ballando un ballo movimentato e scatenato, si scontrarono contro una coppia, ma non una qualunque... proprio Enid ed Ajax.

«Mercoledì? Xavier dove è anda... Tyler?!» lei capì subito la situazione, o meglio, capì che Tyler era nel posto sbagliato.

Ajax guardò negli occhi Enid, prima di annuire e mettere in atto un piano appena elaborato sul momento. Enid si mise davanti a loro a braccia aperte, mentre Ajax si levava il suo amato cappello, bloccandogli la strada. Quando Tyler si girò per cercare una via di fuga, guardò negli occhi proprio Ajax, come voleva.

Sotto quel, affascinante, cappello non si trovavano dei semplici capelli, ma dei serpenti... i serpenti di Medusa.

Appena gli occhi di Ajax incrociarono lo sguardo di Tyler lo pietrificarono. Dopodiché il ragazzo hiuse gli occhi, prendendosi il suo tempo per rimettersi il cappello e non pietrificare nessun altro.

Fatto ciò Ajax prese la statua di Tyler e la portò lontana da tutti, in modo da avere anche tempo per le spiegazioni e niente guai. Enid rimase con Mercoledì...«Mercoledì! Cosa è successo? Stai bene?» si preoccupò.

«Si... si! Occupatevi di Tyler, io devo trovare Xavier!» rispose Mercoledì non guardando nemmeno l'amica negli occhi, troppo concentrata a riprendersi e a guardarsi intorno. Enid non le disse niente, annuì e raggiunse Ajax, non voleva intralciare la coppia di innamorati che erano diventati.

«Che carinii..!» pensò Enid correndo, elegantemente per non farsi scambiare per una pazza, da Ajax e quello che era la statua di Tyler.

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