Capitolo 5.

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Si fermarono a riposare in mezzo al bosco: Rose non era per niente stanca, riusciva solo a preoccuparsi per Frodo.

Stava sudando tantissimo e i suoi occhi stavano diventando bianchi.

-Che cosa gli succederà?- chiese a Grampasso, asciugandogli la fronte.

-Se non lo curiamo subito, diventerà uno spettro come loro.- bofonchiò Grampasso, aprendogli la camicia.

La ferita aveva assunto un colore nero e anche tutto le vene intorno si stavano facendo scure.

-Rose, conosci l'Athelas?-

La hobbit ci rifletté su.- Ma certo, mio fratello la usa per coprire le ferite dei maiali quando si attaccano fra di loro.- rispose velocemente.

-Esattamente, dobbiamo cercarla, potrebbe rallentare l'effetto del pugnale.-

Rose non se lo fece ripetere due volte e andò a cercare la pianta nei dintorni: di solito suo fratello Sam la inumidiva con qualche goccia d'acqua e la spezzettava, ma ora non avevano tempo.

Trovò l'erba con i fiori bianchi e ne staccò un po', ma poi, sentì dei rumori.

Con la pianta in una mano, sguainò la piccola spada e si guardò intorno.- Chi c'è?- gridò, si sentiva solo la sua voce.

-Calma, piccola hobbit.-

Improvvisamente, davanti a lei si presentò una donna dai lunghi capelli argentei, quasi bianchi.

I suoi occhi erano azzurri come il ciel sereno e aveva una veste blu, con un mantello verde e due pugnali in bella vista.

Osservò le sue orecchie: era decisamente un elfo.

-Sono qui per aiutare.- le disse con voce sinuosa.

L'Elfa emanava un' aurea decisamente positiva e così decisero di tornare da Grampasso.

Quest'ultimo la guardò accigliato.- Nim, che ci fai qui?-

-Ti seguivo da giorni, ti ho già detto che non mi piace che vaghi da solo.- borbottò l'elfa, mettendosi l'erba in bocca: la masticò un po' e poi le inserì nel taglio, mentre Frodo gemeva di dolore. -Frodo, im Nimrodel. Telin le thaed. Lasto beth nîn, tolo dan nan galad.- gli sussurrò. (Frodo, sono Nimrodel. Sono venuta ad aiutarti. Ascolta la mia voce, torna alla luce.) -Devo portarlo a GranBurrone, il mio cavallo è più veloce.-

-Andelu i ven.- le mormorò Grampasso. (La strada è troppo pericolosa.)

-Dartho guin Beriain. Rych le ad tolthathon.- ribatté lei. (Resta con gli hobbit, ti manderò dei cavalli.)

Nessuno si era accorto di un possente cavallo bianco che le venne in contro e su cui ci posò Frodo e Grampasso non la fermò.

-Ma sei idiota?! I Cavalieri ci sono ancora dietro!- gridò Rose.

-Sta tranquilla, è il cavallo più veloce che conosca.- commentò Grampasso, riprendendo la marcia.

Nimrodel strinse a se Frodo e cavalcarono per tutta la notte, giungendo in una radura priva di alberi.

E fu proprio lì che i 9 la trovarono.

La circondarono e quasi non riuscirono a toccare il viso di Frodo.

-Noro lim!- urlò al proprio cavallo, che prese subito ad aumentare il passo. (Corri veloce!)

Arrivarono sulla riva di un fiume: l'animale saltellò tra le acque e raggiunse l'altro lato, ma lo avrebbero fatto anche i Cavalieri Neri.

Nimrodel si fermò e chiuse gli occhi, prendendo un bel respiro e connettendosi con la natura che la circondava.

-Nîn o Chithaeglir, lasto beth daer; Rimmo nîn Bruinen dan in Ulaer!- esclamò e la sua voce si riversò sulle acque come un incantesimo. (Acque delle Montagne Nebbiose ascoltate la nobile parola; scorrete acque del Rombirivo contro gli Spettri dell'Anello!)

La Compagnia dell'Anello. (Fanfiction Rivisitata.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora