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Simone ci ha riflettuto poco, complice anche la febbre che gli ha impedito di uscire di casa nei giorni precedenti la vigilia e il tempo che ha trascorso pensando a cosa avrebbe voluto regalare a Manuel.

Regalerebbe il mondo a Manuel ma più concretamente si è limitato a fare un ordine su Amazon.

Non sapeva cosa comprare, non ha avuto modo di pensare né tempo di fare shopping, per cui ha pensato a qualcosa che potesse rimanere impresso nella memoria del fidanzato più che a qualcosa di materiale.

Ha ordinato un set di formine in alluminio per biscotti ed una quantità spropositata di glasse di ogni colore.

È arrivato tutto il 23 pomeriggio, mentre lui e Manuel erano in giro, quindi il 24 Dicembre è felice mentre fa la doccia, indossa un maglioncino verde abete e scende giù in cucina per allestire il tutto, prima di chiamare il suo ragazzo.

L'idea è quella di sorprendere Manuel, di chiamarlo inventando una scusa qualunque e fargli trovare tutto l'occorrente necessario a preparare i biscotti di Natale insieme.

Per perfezionare il tutto, fa partire una serie di canzoni del tipo White Christmas, Winter Wonderland e Santa Tell Me.

Crede proprio che Manuel sarebbe fiero di lui. In realtà spera soltanto sia felice.

Decide di telefonargli quando sono appena le undici.

«Manu.»
«Simò, tutto bene?»

Simone ride, si lancia sul divano, fissa l'albero davanti a sé, sente suo padre battibeccare con sua nonna in lontananza.

«Sì, ti volevo chiedere se puoi passare appena... cioè appena puoi.» dice, alternando poi lo sguardo, spostandosi sul tavolo della cucina.

«Ma tutto bene?» domanda il maggiore, leggermente preoccupato.

«Seh... sono solo un po' giù di morale, diciamo...» mente, nonostante non gli piaccia mentire a Manuel.

Vuole che vada subito da lui ma allo stesso tempo vuole preservare la sorpresa.

«Perché è la vigilia?»
«Forse...»
«Daje amore, ora arrivo. Dammi giusto il tempo di fare una cosa.»

Simone, a sentirsi chiamare amore, sorride come la prima volta.

«Promesso amore?» lo sbeffeggia.
«Simò a me 'sta storia che me prendi in giro non me piace, t'o dico eh.» sbuffa l'altro.

«Comunque sì, ce vediamo, okay?» aggiunge.
«Okay, grazie ti amo» sfugge a Simone, estremamente su di giri.

Talmente su di giri che preso dal panico, mette giù, interrompendo la chiamata.

Molto maturo, si dice, mentre si dedica alla colazione che — preso dalla foga — non aveva fatto.

Manuel, nel frattempo, passeggia nella sua cucina. La sera prima ha ricevuto un pacco tramite posta. Si tratta di un maglione che ha ordinato online con non poche difficoltà. È un maglione per Simone, un maglione di Natale bianco, con alberelli e fiocchi di neve ma — cosa più importante — con una scritta che recita "official cookie tester".

Sorride se ci pensa.

Se pensa al biscotto che è in procinto di creare, va invece in panico.

Ha girovagato per mezz'ora prima di trovare quello stampino. In realtà avrebbe preferito trovarlo con una scritta in italiano, ma l'unica scritta disponibile era in francese e si è accontentato.

È un cuore con scritto je t'aime. Ha pensato che il coraggio di dire ti amo a Simone forse non l'avrebbe mai trovato e dato che il più piccolo merita di sentirselo dire perché è la verità sui suoi sentimenti, spera che un biscotto possa aiutarlo.

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