Mentre continuiamo a guardarci sento il mio cuore che accelera i battiti, lei se ne accorge e si avvicina lentamente verso di me continuando a mantenere il contatto visivo.
"Cosa mi sta facendo?" Sussurra lei, accarezzandomi delicatamente una guancia, avvicinandosi sempre di più.
Io non so che dire perché la stessa domanda vorrei porla io a lei.
I nostri visi sono sempre più vicini e lentamente inizio sentire il suo respiro sulle mie labbra.
Lei è leggermente più alta di me quindi per guardarla devo alzare un po' il viso.Dalla guancia passa il pollice al mio labbro inferiore e lì il mio cuore sobbalza leggermente, noto che il suo respiro sta aumentando di velocità e le sue pupille si stanno dilatando cancellando quasi completamente il color nocciola che di solito invade i suoi occhi.
Improvvisamente però, vado nel panico.
Non posso fare a meno di ritrarmi di scatto facendo un passo indietro, lei mi guarda confusa e io vorrei spiegarle che lei non ha colpe, è tutta colpa di Nicole.Mi ha fatto troppo male e nonostante sia passato già un'anno le ferite che mi ha inflitto sono ancora troppo fresche.
"Che succede?" Chiede lei, non capisce il mio comportamento.
Come biasimarla.
"No niente, è che..."
Non faccio in tempo di finire la frase che lei mi interrompe."Io non sono come lei, io non ti farei mai del male. Ti giuro, non so per quale motivo ma tu mi sei entrata dentro, nessuna ha mai avuto un simile effetto su di me eppure ci conosciamo da poco più di una settimana."
Dice lei tutto d'un fiato.
"So che anche io non ti sono indifferente, lo sento quando siamo vicine." Si avvicina nuovamente prendendomi il viso fra le mani."Sta succedendo tutto troppo in fretta. Quando ho chiuso la mia relazione con Nicole mi sono imposta di restare sola, non voglio rivivere tutto di nuovo e quello che è successo stasera..." mi blocco per qualche secondo per prendere fiato.
"..beh quello che è successo mi ha fatto rivivere tutto in pochi minuti.""Non tutte le persone sono uguali. Non devi fare di tutta l'erba un fascio." Cerca di spiegarmi tenendomi ancora il viso fra le mani.
"Ma noi due non ci conosciamo nemmeno. Ci siamo viste si e no tre volte. Tu non sai niente di me."
Dico le ultime parole forse un po' troppo duramente ma infondo è così.
"Allora impariamo a conoscerci, frequentiamoci e facciamo tutto con calma, con i tuoi tempi." Mi sorride leggermente.
Io non so che fare, un lato di me è incuriosito e vorrebbe uscire con lei e vedere cosa potrebbe nascere mentre l'altra parte di me dice no, non devo fidarmi, dice che non andrà a finire bene.
"Non devi deciderlo per forza ora." Continua lei vedendomi persa nei miei pensieri.
Veniamo interrotte da un telefono che squilla, Andrea lo afferra dalla tasca uscendolo, legge il nome ma non risponde."Perché non rispondi?" Chiedo alzando un sopracciglio.
"Non è importate." Di colpo è diventata fredda, distaccata. Si allontana da me e mi fa cenno con la mano di seguirla.Entriamo in una stanza abbastanza disordinata, il letto è disfatto e solo ora guardando verso l'orologio che si trova sopra il comodino mi accorgo di che ore siano. 6:15.
Menomale che è domenica.
Andrea si avvicina al suo armadio, esce fuori una tuta grigia e una blu scuro e anche due maglie entrambe bianche.
Si gira verso di me e guardandomi negli occhi si sfila la maglia restando solo col reggiseno sportivo e il jeans che toglie anche subito dopo.
Mantengo il contatto viso cercando in tutti i modi di non far notare il mio imbarazzo.
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Inaspettatamente Lei.
Romance**Tratto dal libro.** "Lo senti anche tu quello che c'è fra noi, questa chimica, quest'attrazione." Mentre parla mi accarezza il collo con i polpastrelli, mi sposta i capelli dietro l'orecchio per avere più campo libero. "Ti voglio." Sussurra al mio...