10 Sangue.

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Andrea's POV

I miei ormoni stanno letteralmente impazzendo.
Quel suo bacio è stato completamente inaspettato ma lo sentivo che era voluto più che mai. Quando l'ho fatta sedere sulle mie gambe è stata la fine, se solo fossimo state sole l'avrei presa e fatta mia seduta stante.

Il film è quasi finito ma la concentrazione che avevo all'inizio è andata a farsi fottere completamente, non riesco a smettere di pensare alle labbra di Kate, alla sua palle contro i miei palmi.
La guardo con la coda dell'occhio e noto che anche lei mi sta guardando e mi viene da sorridere, la vedo arrossire quindi per metterla un'altro po' in difficoltà prendo il mio labbro inferiore fra i denti.
Mi sta ancora guardando, sta fissando le mie labbra.

Ma quanto dura questo film?

Finalmente, dopo almeno dieci minuti, vedo apparire i titoli di coda.
In silenzio mettiamo tutto nel borsone e ci dirigiamo al parcheggio.
La tensione sessuale fra di noi è ancora altamente palpabile.

Raggiunta la macchina poso tutto nel bagagliaio e mi accendo una sigaretta, lei fa lo stesso poggiandosi sull'auto proprio difronte a me.
Fumiamo in silenzio guardandoci negli occhi mentre velocemente il parcheggio si svuota. Cinque minuti dopo siamo rimaste sole.
"Perché sei così lontana?" Chiede spegnendo la sigaretta sotto il piede.
"Mi vuoi più vicina?" La provoco alzando un sopracciglio e faccio un piccolo passo verso di lei.

Vedo che lei trattiene il fiato, si morde le labbra e trema, solo il sapere l'effetto che le faccio mi fa eccitare, mi fa andare in estasi.

"Andiamo via da qua." Sussurra a denti stretti quando sono ormai ad un palmo dal suo viso.
"Non me lo faccio ripetere due volte."

Kate's POV

Siamo in macchina, Andrea sta guidando molto più veloce rispetto all'andata, la sua mano è sulla mia coscia e posso sentire com'è salda la sua presa su di me.
Ha gli occhi puntati sulla strada e la mascella contratta come se si stesse trattenendo nel fare qualcosa.

La mia mente continua a dirmi che sto sbagliando tutto, che non devo lasciarmi andare e che soffrirò.
Il mio cuore però mi dice che devo rischiare, che ne varrà la pena e il mio corpo mi sta gridando di saltarle addosso in questo preciso istante.

Quando arriviamo davanti casa mia io scendo dalla macchina ma lei stranamente non si muove quindi mi abbasso all'altezza del finestrino e la fisso confusa.
"Perché resti in macchina? Non ti va di salire?"
"Io beh, certo solo che non pensavo che potessi, ecco.." risponde lei in completa difficoltà.

Dio quanto è carina, non avevo ancora visto questo suo lato impacciato.

Scende dalla macchina e mi segue con le mani in tasca, appena entriamo in casa lei si guarda intorno osservando le pareti di casa mia.

"Carina." Sorride leggermente e si avvicina verso di me ma io prontamente mi sposto per andare in cucina.

"Vuoi bere qualcosa?" Chiedo.
"No."
"Allora vuoi mangiare qualcosa?" Chiedo ancora dandole le spalle.
"Mh si, avrei in mente qualcosa da mangiare." Sussurra poggiandomi una mano sul fianco e lì, in quel momento, sento la mia intimità andare a fuoco.
Mi schiarisco la gola. "Oh e cosa vorresti mangiare?" Continuo a fare la finta tonta, voglio vedere fino a quando resiste.

"Non provocarmi piccola."
Soffia sul mio collo e sposta la mano sotto la maglia, sulla mia pancia, tirandomi verso di lei e facendo scontrare la mia schiena contro il suo busto, sento il suo seno contro la mia schiena e potrei impazzire.

"Non lo sto facendo." La mia voce si sente appena, è un sussurro e il tono inclinato mi tradisce.
"Non respingermi più Kate, te ne prego." La sua è una supplica, mi fa girare verso di lei.
"Lo senti anche tu quello che c'è fra noi, questa chimica, quest'attrazione." Mentre parla mi accarezza il collo con i polpastrelli, mi sposta i capelli dietro l'orecchio per avere più campo libero.

Inaspettatamente Lei.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora