11 Ti voglio.

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È passata ormai una settimana da quella sera in cui Nicole si è presentata nel mio appartamento.
Quella stessa sera sarei dovuta andare a lavorare ma dopo quello che è successo non me la sentivo, Andrea è rimasta a dormire a casa mia sul divano, non ha voluto lasciarmi da sola nonostante io le avessi detto più volte che stavo bene.
La mattina successiva se n'è andata, lei sarebbe voluta restare ma io avevo bisogno dei miei spazi, del mio silenzio e di Larissa.
Già, Larissa. Appena le ho raccontato l'accaduto è andata su tutte le furie, sarebbe andata a fare i conti con Nicole se solo io non l'avessi fermata in tempo.

In questa settimana non mi ha lasciata sola nemmeno per un secondo, lei era lì tutti i giorni anche se restavamo in silenzio senza fare nulla, era lì.
Larissa è la classica amica che se cadi lei si siede accanto a te e senza dire nulla ti fa sentire meno sola.
Ti tende la mano se ti serve e se devi sfogarti lei è pronta a prendersi tutte le sfuriate e insulti di questo mondo.
Se piangi, ti da la sua spalla per poggiarti.

Da quel giorno Andrea non l'ho rivista, mi scrive tutti i giorni ma io rispondo poco e niente.
Non mi sento dell'umore giusto, tutto è tornato a galla e l'ansia mi accompagna ogni giorno come non faceva da tempo ormai.
Gli attacchi di panico si sono fatti più frequenti, le notti le passo sveglia e se mi addormento gli incubi mi vengono a far visita.

Sono le 20:00, mi sto preparando per tornare a lavoro dopo una settimana. Sono davanti allo specchio, osservo la mia immagine riflessa e quasi non mi riconosco. Le occhiaie sono ben evidenti e la mia pelle è bianca come la parete alle mie spalle, i miei occhi sono vuoti, privi di emozioni.

Mi trucco velocemente cercando di coprire il nero sotto i miei occhi ma con scarsi risultati. Mi vesto indossando un paio di jeans neri strappati e una maglia del medesimo colore oversize, infilo le mie Vans, la giacca di pelle e sono pronta.
Larissa mi aspetta in cucina, ha insistito per farmi compagnia anche a lavoro e quando si mette una cosa in testa è difficile che cambi idea.
Una volta uscite da casa in totale silenzio saliamo in macchina, metto in moto e parto.

***

Ormai è mezzanotte e il locale è pieno di gente, non mi sono fermata un'attimo e devo dire che l'adrenalina del lavoro mi è mancata e non poco. Appena ho un paio di minuti di tempo mi fermo e bevo un cocktail quindi diciamo che l'alcol che ho in circolo mi sta aiutando ad affrontare la serata in maniera abbastanza tranquilla.

"Kate." Mi richiama Larissa.
"Mh?" Rispondo indaffarata mentre preparo l'ennesima bevanda della serata.
"È appena entrata Andrea." Dice lei velocemente e una sensazione allo stomaco mi travolge sentendo quelle parole, i miei occhi osservano attentamente tutte le persone che fanno il loro ingresso nel locale e non ci vuole molto a trovare quelle iridi color nocciola.
Rimango qualche istante immobile, non so cosa fare.

Mi è mancata? Si, anche tanto.
Mi sento un stronza a non averle risposto quasi per niente nonostante lei mi abbia aiutata? Assolutamente.

La vedo sedersi ai tavolini vicini la pista da ballo con un gruppo di amici e una ragazza dai capelli neri attira la mia attenzione. È particolarmente vicina ad Andrea, le dice qualcosa all'orecchio e le vedo sorridere complici.
I miei sensi di colpa spariscono e un senso di fastidio si fa spazio dentro di me.

"Dovresti parlarle." Mi distoglie dai miei pensieri Larissa mentre osserva la scenetta con me.
"Non ho nulla da dirle." Ribatto fredda distogliendo lo sguardo dalle due ragazze. "Poi non vedi? Ha da fare." Continuo acida indicandole con una mano.
"Non credo che riuscirai ad evitarla per molto."
"Chi te lo dic...." Non faccio in tempo a finire di parlare che, mentre alzo lo sguardo dal bancone, me la ritrovo davanti che mi fissa, mi fissa come se si aspettasse qualcosa da me, come se aspettasse che dicessi qualcosa.

Inaspettatamente Lei.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora