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Ho freddo e un gran mal di testa mi impedisce di aprire gli occhi

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Ho freddo e un gran mal di testa mi impedisce di aprire gli occhi. Sento bagnato sul viso e stringo le palpebre per riuscire ad aprirle.
Mi rendo conto vagamente di essere disteso sull'erba, il corpo e il viso sferzati dal temporale in corso sopra di me, nuvole grigie minacciano una tempesta con i fiocchi, tuttavia la luna è ancora visibile in cielo e mi aiuta ad avere un minimo di luce in questo posto desolato. Cerco di alzarmi il prima possibile per correre al riparo, il mio corpo è come intorpidito ma comincio a correre per trovare qualcosa al coperto. Una piccola grotta nella fenditura di una montagna mi accoglie, puzza di umidità e fa un freddo cane ma me la faccio andare bene.

Non capisco dove sono finito, attorno a me nient'altro che notte e natura incontaminata.

Che razza di quirk possedeva il villain che mi ha colpito?

Comincio a borbottare senza riuscire a farne a meno, purtroppo è l'unico modo che conosco per rimettere in ordine i pensieri, l'unico metodo che funziona. Kacchan diceva sempre che sembravo un'idiota quando mi comportavo così, che mi rendeva debole perché tergiversavo troppo, mentre lui è sempre stato per l'azione.

I miei pensieri ritornano al momento in cui sono stato colpito, ricordo vagamente una voce nella mia testa che ripete qualcosa, ma ancora non riesco a capirne il significato. Provo ad attivare il one for all ma non succede nulla. Che il villain avesse un quirk di annullamento come Aizawa sensei?

Continuo a borbottare finché vedo un ragazzo introdursi nella grotta.

Entro nel panico, sgranando gli occhi all'inverosimile. Il ragazzo è in abiti storici, ai piedi delle babbucce di stoffa legate con dei lacci di corda, è zuppo di pioggia e con il fiato corto, come se stesse fuggendo da qualcuno fino a un attimo prima. Ha una casacca verde sulle spalle e capelli dello stesso colore; Inconfondibili.

"Ma tu sei me!" Urlo al silenzio della grotta, perché il ragazzo non risponde. In verità non sembra nemmeno capace di vedermi, così comincio a preoccuparmi seriamente. Lo vedo scrutare l'esterno impaurito, il freddo di quella sera unita a tutta l'acqua che si è preso addosso lo fanno tremare visibilmente, finché i suoi occhi non si aprono sgranandosi.

Un altro ragazzo si introduce nella grotta, anche lui inondato dal temporale. Biondo, con il petto scoperto sormontato da gocce d'acqua che seguono la scia dei suoi muscoli fino a scomparire nei pantaloni di stoffa che indossa. Ha un mantello rosso contornato di pelliccia bianca come la neve, alle orecchie due orecchini che sembrano zanne, un tatuaggio sulla spalla con una K gigante impressa e due occhi rossi che avrei riconosciuto ovunque.

"Kacchan" Stavolta sussurro. Che scherzo è questo? Mi chiedo se non abbia battuto la testa da qualche parte, probabilmente mi trovo in un sogno strambo dei miei.

"M-mi spiace aver invaso il tuo territorio, non succederà più Kacchan" Quel ragazzo è quasi terrorizzato da lui, del resto è me, non potevo mica diventare un figo tutto d'un tratto solo perché sono immerso in un sogno.

Kacchan, staresti sicuramente ridendo, sono uno sfigato anche mentre dormo.

"Ti avevo avvertito di stare lontano dai miei territori, sai che ci saranno delle conseguenze per i tuoi comportamenti. Devi starmi alla larga!" Lo osservo sguainare la spada e puntarla verso il me spaventato che ora è accovacciato a terra. Mi rendo conto che davvero non possono vedermi, altrimenti quella spada sarebbe puntata anche su di me.

"Lo sai perché l'ho fatto. Tu mi mancavi" È così serio e sicuro di sé che strabuzzo gli occhi nuovamente, chiedendomi se il me del sogno non fosse del tutto ammattito.

Ora come minimo Kacchan mi taglia a fette sottili.

Invece lo sento sospirare, lo guarda dall'alto, le gocce d'acqua imprigionate nei suoi capelli biondi cadono sul viso del ragazzo a terra, che di contro non muove un muscolo, come ipnotizzato da quegli occhi rossi. Kacchan lascia scivolare la punta della spada a toccare il terreno di roccia, facendolo tintinnare. Ha uno strano sguardo, come se fosse allo stesso tempo arrabbiato e triste.

"Anche tu mi manchi, sfigato di uno stregone, ma ho bisogno di saperti al sicuro, non devi più tornare nei miei territori" Sussurra, quasi si vergognasse ad ammettere una debolezza tanto grande. Il me del sogno si tira su, trema ma ha le mani chiuse a pugno, come se le parole di Kacchan non gli fossero piaciute.

"Devi essere una versione di me ancora più scema del solito" Lo dico ad alta voce, tanto anche volendo non mi avrebbero sentito. Quello gli molla uno schiaffo che riecheggia nelle pareti della grotta. Stavolta il me del sogno è proprio un morto che cammina, nessun Bakugo Katsuki, per quanto fossimo in un sogno, avrebbe mai incassato in silenzio.

Infatti lo vedo lanciarsi in avanti, veloce come i fulmini che fuori sferzano l'aria, prenderlo per un polso e rigirarlo contro la parete di pietra della grotta.

"Non osare mai più tanto, se fossimo stati in pubblico avrei dovuto strapparti la giugulare a morsi" Dei brividi di paura mi percuotono, come se non avessi più controllo sul mio stesso corpo e vedo il me stesso schiacciato sulla roccia fare la medesima cosa. Sì, sono decisamente io quello contro la parete, anche se leggermente più piccolo.

"E tu abbi il coraggio di ammettere che mi ami, maledetto drago" Drago?

Kacchan sogghigna, la sua pelle alla luce della luna che filtra nella grotta diventa squamosa. Scaglie scarlatte sferzano la pelle del me del sogno, tagliandolo in varie parti, gocce copiose di sangue ticchettano sul terreno.

"Ma che diavolo sta succedendo" Sembra tutto così reale, sono certo di non aver mai sognato roba del genere, nemmeno durante le peggiori febbri della mia vita, sono completamente atterrito.

Catapultato in un sogno dove un me stregone prende a schiaffi un Kacchan drago.

Aveva la droga incorporata il quirk del villain?

"Morirei piuttosto che ammetterlo" Tipico di lui, rifletto. Tuttavia le sue parole non corrispondono alle sue azioni, proprio come il Kacchan della realtà, infatti lo vedo chinarsi verso il me spaventato, schiacciato ancora contro la parete. Le mani nodose del mio tormento più grande si posano sul viso dell'altro me. Scosta le ciocche verdi che gli ricadono sugli occhi e gli molla un bacio pieno di saliva che mi fa arrossire come un dodicenne. Il piccoletto risponde immediatamente al bacio e ho come la sensazione che quello non sia affatto il primo gesto d'affetto che si scambiano. Ricollegando la loro conversazione mi rendo conto che probabilmente quell'Izuku combatteva contro la posizione che aveva in società Kacchan, che entrambi stavano prendendo quello che potevano di nascosto, come dei ladri.

"Tutto questo è assurdo" Non mi spiego come la mia mente possa aver partorito qualcosa di tanto dettagliato, per quanto io abbia una grande immaginazione questo è decisamente troppo.

Un fascio di luce investe il mio campo visivo, ho la sensazione di cadere nel vuoto. Tutto attorno a me diventa bianco, la voce che ho sentito mentre venivo colpito dal quirk del villain e svenivo ritorna alle mie orecchie, stavolta cerco di prestare più attenzione, consapevole di stare per perdere i sensi a momenti.

"Attento a cosa desideri...attento, Midoriya Izuku" è una voce maschile. Come sa il mio nome?

"Chi diavolo sei!" Un torpore mi invade, il corpo si rilassa senza controllo ma il mio cervello è ancora lucido. Sono arrabbiato, mi sento preso in giro dai miei stessi sensi. So che c'è un pericolo ma il mio fisico è completamente rilassato. Un ticchettio metallico in sottofondo mi culla, ma prima di chiudere definitivamente gli occhi e arrendermi la voce torna a tormentarmi, ma stavolta è la mia.

"Chissà se in un altro universo riusciresti ad amarmi"

Sento le lacrime e qualcosa sul viso, come un velo, no, una carezza.

"Ora lo scoprirai" Dice la voce misteriosa, prima che i miei occhi cadano preda dell'oscurità.

What if...? (Bakudeku)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora