Questa nuova realtà mi mette i brividi, me ne rendo conto nel momento esatto in cui apro gli occhi. Mi sembra di essere tornato indietro, come quando le persone avevano perso la speranza e la fiducia negli eroi. Sono per strada, in una prefettura che non conosco. Ci sono focolai, spazzatura, edifici crepati. Cammino ascoltando le urla di aiuto delle persone, ma non posso fare nulla per loro. Numerosi villain regnano in questa realtà oscura, tuttavia non vedo nessun eroe, non vedo Kacchan, non vedo me.
Un brivido mi percorre la spina dorsale, come un presentimento. Mi volto, intravedendo alcuni dei miei ex compagni di classe. Stanno combattendo contro qualcuno che sembra molto forte, alcuni sono riversi a terra.
Corro in quella direzione, il respiro si mozza in gola: Il villain sono io.
Questo è impossibile, pensavo che la mia bontà d'animo fosse la costante di questi assurdi mondi, ma a quanto sembra non è così. Sto usando il one for all per ferire le persone, per ferire i miei amici.
Ed eccolo, Kacchan, in posizione d'attacco, nel suo costume da hero completamente zuppo di sangue.
"Merdeku, non farmi incazzare più di quanto non sia già, smettila di fluttuare sulle nostre teste come un coglione e torna il nerd di sempre" Sta urlando. Così tanto che mi chiedo se non si stia graffiando le corde vocali. Corro al suo fianco, osservando il me villain che piange e sorride allo stesso tempo.
"Kacchan... oh, Kacchan, Kacchan! Ho perso il controllo, vero?" Ride, ride come se volesse essere ucciso...o salvato, e dentro di me spero davvero che sia la seconda opzione.
È vestito di verde scuro, al collo un laccio di corda nera. Un solo orecchino con una catena che avvolge tutto il padiglione auricolare, unghie smaltate di nero, sguardo perso.
"Deku, ti prego torna in te! Noi ti aiuteremo, te lo prometto!" La voce proviene da Uraraka, mi volto verso di lei; è in lacrime.
Mi dispiace, mi dispiace così tanto.
"Dabi e Shigaraki non avevano tutti i torti, questo mondo fa così male, così male" La voce del me villain è spezzata, come se avesse subito un dolore troppo grande da sopportare.
"Zia Inko non tornerà se distruggi la città! Dimostrami quante palle hai affrontandomi faccia a faccia merdeku!" A questo punto la situazione sfugge di mano a tutti, Kacchan fa esplodere il suo quirk, gettandosi contro il me villain e gli fa detonare sul viso una granata. Gli altri eroi urlano a Dynamight di fermarsi, di lasciarmi stare, ma quello non sente ragioni. Entrambi crollano al suolo, Kacchan sul villain; Lo sta prendendo a pugni.
"Ah, Kacchan, mi sembra di essere tornato indietro nel tempo se mi colpisci così" Nessuno capisce, tranne noi. Kacchan si ferma con il pugno a un palmo dal suo viso, china il capo.
Gli altri sono attoniti, li osservo in questa piazza completamente distrutta, colma di macerie, e mi rendo conto di come un quirk usato nel modo sbagliato possa causare moltissimi danni.
Kacchan lo afferra per il collo e stringe, stringe. Il villain comincia a ridere, con quel poco di ossigeno che gli è rimasto nei polmoni. Alza la testa, gli offre maggiormente il collo e sogghigna.
"Ancora, stringi più forte Kacchan, vieni con me" Le mani di Dynamight tremano, nonostante tutto so esattamente cosa vuole fare. Perché noi siamo una cosa sola, perlomeno in battaglia.
Lo rigira pancia sotto e in uno scatto quasi felino gli aggancia le manette antiquirk. Quello urla, scalpita, si mette a piangere come un bambino capriccioso.
"Non tornerà, non tornerà" Ripete Kacchan, come una nenia malinconica. Il villain urla, preda di un dolore troppo enorme da gestire.
La mia mamma è morta in questo mondo?
Sento una scossa lungo la spina dorsale, crollo in ginocchio, la vista si offusca e sento tanto, tanto freddo.
Con le mani posate in grembo, aperte verso il cielo, guardo Kacchan che accarezza un Deku che non sono io, gli dice che si prenderà cura di lui.
Ma è tutto distorto da lacrime che non mi lasciano tregua, mi chiudono la gola e mi soffocano.
"Fidati di me, non ti lascerò crollare a pezzi" Dice il biondo, e quasi ci credo davvero.
"Sono già a pezzi Kacchan, non lo vedi? Queste macerie che hai davanti agli occhi sono lo stesso paesaggio che vedresti dentro di me, se potessi" Il Deku villain indica il disastro che li avvolge, tuttavia Kacchan è testardo, determinato, estremamente orgoglioso. Lo prende in braccio e si allontana da lì, così velocemente che a stento riesco a stargli dietro senza la mia unicità. Per un po' li perdo anche di vista, mi guardo intorno e non vedo altro che distruzione, dolore, urla e angoscia. Dopo una decina di minuti li trovo sul tetto di un palazzo e quando riesco ad arrivare in cima Deku è seduto sul cornicione, le gambe che penzolano nel vuoto, le manette sparite.
"Non lo so, non lo so" Ripete. Spero di non essermi perso dei passaggi importanti, cose che potrebbero aiutarmi nel mio intento di uscire di lì.
Kacchan si siede accanto a lui, lo guarda di sottecchi.
"C'è stato un periodo in cui eravamo una cosa sola, ma poi ho mandato tutto a puttane perché sono troppo orgoglioso. Eri così inutile, così fottutamente debole" Mi avvicino lentamente, cercando di non toccare nulla che possa creare un suono, nemmeno i sassolini sotto i miei piedi.
"Beh cazzo, mi sbagliavo. Sei la scartina più forte di sempre" A quel punto sia io che il Deku villain ci voltiamo nella sua direzione, Kacchan ha le guance color porpora, segno che quelle parole gli sono costate tantissimo. Deku gli sfiora il viso, accarezzando il contorno della sua mascella.
"Avevo una cotta mostruosa per te, lo sai?" Gli confessa tutto d'un tratto. Devo dire che gli Izuku di queste varie realtà hanno molta più forza di me, perché io avrei una paura tremenda di mandare tutto all'aria con quella confessione.
"Ce l'hai ancora?" Sento rispondere a Kacchan, con un tono di voce che non gli ho mai sentito prima. Mi cruccio, cercando di capire se l'intuizione che mi sta sfolgorando in testa sia davvero quella giusta.
Deku arrossisce, ma annuendo conferma al biondo di provare ancora qualcosa nei suoi confronti.
"Ma sono un villain adesso e tu beh, tu sei un eroe" Alza le spalle, come se quella fosse una verità dolorosa. Un ulteriore ostacolo per un possibile futuro con lui.
"Sai quanto cazzo me ne frega?" Sbuffa il biondo, poi stringe la mano che Deku ha ancora posata sul suo viso. Il villain allora prende coraggio e si accosta al suo viso, appoggiando le labbra crepate e mangiucchiate su quelle morbide e lisce di Kacchan.
Andiamo a fuoco tutti e tre, nel momento forse più imbarazzante di sempre, ma il battito accelerato del mio cuore mi conferma che è una cosa positiva.
Stavolta quando il fascio di luce mi investe non sento nessuna voce e mi chiedo per quale motivo oggi il villain non abbia voglia di giocare con la mia psiche.
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What if...? (Bakudeku)
FanfictionUna giornata di ronda come le altre, un villain particolare e un Izuku un po' distratto sono il condimento perfetto per un disastro annunciato. Note* Fanfiction ispirata al manga/anime "My Hero academia" si consiglia la lettura dell'opera originale...