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Pov Bakugo

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Pov Bakugo


Un'altra giornata del cazzo è finita. Per fortuna stanotte non ho turni, odio non dormire a orari decenti, mi rende più irritabile del solito. Entro nel mio appartamento e il senso di solitudine mi investe. Tutti sanno che amo stare solo, in pace, ma quando torno a casa e le luci sono spente, l'aria priva di profumo di casa, un senso di oppressione invade questo petto pieno di cicatrici.

Sbuffo, mi faccio una doccia e annego sotto il getto bollente dell'acqua, che in qualche modo spero lenisca il dolore agli arti. È stata una giornata pesante, quei fottuti villain sempre tra i piedi e con la voglia di rompere il cazzo al prossimo. Alzo la testa sotto il getto dell'acqua e sposto la manopola della temperatura sul freddo. Sussulto e appoggio le mani contro il soffione della doccia, per dare sollievo ai palmi bruciati dal mio stesso quirk.

Passo la serata a prepararmi la cena, capelli di merda mi invidia per la forza di volontà, lui mangia d'asporto almeno quattro giorni su sette, ma io non ingurgito certi schifi. Preferisco sentire l'odore del cibo invadere la mia cucina, mi fa sentire meno solo e più a casa, come se la vivessi, in qualche modo.

Decido di mangiare sul divano, accendo la tv e il solito tg del cazzo annuncia le gesta degli eroi del giorno. Sono in almeno tre servizi e mi viene da ghignare, del resto sono il migliore. Mi rendo conto di aver finito la cena solo quando le bacchette tintinnano nel piatto, ormai vuoto. Appoggio tutto sul tavolino di vetro di fronte a me e mi scrocchio il collo, ancora leggermente teso per la giornata. Guardo l'ora sul telefono e mi appresto ad andare a dormire, ma dopo aver afferrato il telecomando un servizio speciale passa ai canali nazionali.

Alzo il volume e mi si secca la gola.

"L'eroe Deku è stato colpito da un villain e non sembra rispondere alle stimolazioni esterne. I nostri cameraman erano sul posto durante l'accaduto, di seguito le immagini che vedono l'eroe numero uno sconfitto da un quirk misterioso" Il servizio passa e il mio cuore mi rimbomba nelle orecchie, odio come mi fa sentire anche solo il suo nome pronunciato, l'ho sempre odiato. Questa fottuta preoccupazione, questo senso di impotenza quando si tratta di lui mi manda ai matti.

Lo vedo sullo schermo del mio televisore sessanta pollici, accovacciato sul tetto di un palazzo che osserva...me. Quella pubblicità idiota che nemmeno volevo fare ma che il caricabatterie mi ha convinto a sopportare perché ci sarebbe stato anche lui, che era troppo fottutamente coglione per farla da solo. Lo sguardo di Deku sembra triste mentre mi scruta, la mano che tiene ancorata al cornicione del palazzo trema, poi un fascio di luce lo investe in pieno e lui nemmeno se ne rende conto.

Coglione.

Merdeku del cazzo.

Il senso di colpa mi trapassa come una lama, lo vedo crollare al suolo come un fuscello, privo di sensi. Osservo il villain che viene inquadrato in primo piano e fisso la sua immagine nella testa, perché so che me la pagherà, so che lo scoverò in ogni anfratto, in ogni sudicia strada di periferia e che lo farò esplodere. Perché proteggere Izuku mi viene naturale come respirare e in quel momento si è distratto per colpa mia.

Per sei mesi mi sono tenuto alla larga da lui, stanco di sentirmi sempre di troppo in sua presenza, come se non fossi all'altezza nemmeno di allacciargli le scarpe. Abbiamo collaborato con l'agenzia del bastardo a metà per qualche settimana, lavorare spalla a spalla con Deku è qualcosa che amo fare, ma non l'avrei mai ammesso. È l'unico che riesce a capirmi solo guardandomi, quantomeno in battaglia. Per tutto il resto del tempo restava a parlare con quel mezza faccetta come se non esistessi o non fossi...degno.

Allontanarlo è stata una necessità, non potevo continuare a sentirmi un pezzo di merda per tutta la vita, tantomeno vederlo sorridere al bastardo a metà e guardarlo in quel modo, che un tempo era solo mio.

Afferro il cellullare e chiamo l'agenzia, chiedendo del capo. Best Jeanist sa cosa voglio ancora prima che apra bocca e mi spiega che il villain che ha attaccato Deku è stato catturato da un altro eroe, che l'ostaggio è stato tratto in salvo. Ma in questo momento, francamente, dell'ostaggio non me ne frega un cazzo. Mi rimprovero per questo pensiero poco eroico ma mi faccio spiegare tutto per filo e per segno dall'eroe in jeans.

"Dove lo trovo questo bastardo?" Sento la mia stessa voce incrinata dalla rabbia, sono certo che anche il mio capo se ne sia reso conto. È un tipo perspicace, dopotutto.

"Lo stanno già interrogando, tuttavia non ha intenzione di dirci che tipo di quirk possegga. Dynamight, non andare, ti useremo come ultima spiaggia, visto che tu e Deku siete amici d'infanzia. Ma conoscendoti tu non vuoi parlare con lui, vuoi solo prenderlo a pugni. Sbaglio?" Nonostante tutto scoppio a ridere, certo che voglio prenderlo a pugni, voglio vederlo stramazzare al suolo come ha fatto Deku, allo stesso identico modo. Non un arto sarebbe andato fuori posto durante la caduta.

"Non me ne frega un cazzo di chi lo stia interrogando, dimmi dov'è" La mia voce decisa lo fa sbuffare, sa che non mi sarei fermato finché non avessi scoperto il luogo in cui quel bastardo dormiva sonni tranquilli mentre Deku era in qualche ospedale del cazzo in coma.

"Si trova nel Tartaro, non conoscendo il suo quirk hanno ritenuto che il carcere di massima sicurezza fosse l'unica opzione possibile. Ti scriverò un permesso ma... Bakugo, non farmene pentire" Lo assecondo perché non posso fare altrimenti, poi gli chiedo di Deku.

"Apparentemente è in coma, al momento non può ricevere visite, stanno studiando il suo corpo per scoprire se esiste un modo per svegliarlo" Il cuore riprende a pomparmi velocemente nel petto, lo sento salire in gola e rischiare di soffocarmi. Se fosse rimasto per sempre così io...

Un singhiozzo mi sale in gola e mi maledico per quella fottuta debolezza, saluto velocemente Jeanist e riaggancio, non voglio che sappia come mi sento.

In un moto di stizza lancio il telefono contro il muro della cucina e quello si frantuma in mille pezzi.

"Finalmente c'è qualcosa che mi rappresenta in questa maledetta casa" La voce è calma, ma la mia mano trema ancora.

Ho lavorato tanto su me stesso, in questi anni. Complice anche il rapporto di competizione che è nato con quel dannato di un Deku, tuttavia la rabbia è qualcosa che non mi abbandonerà mai davvero, soprattutto in occasioni tanto pericolose. Per anni l'ho tormentato, fino a considerarlo un rivale, ma mai, nemmeno un giorno, ho scordato quel suo sguardo di ammirazione nei miei confronti, come se fossi una divinità.

Guardami ancora in quel modo o morirò con te; L'ho pensato, ma non l'ho detto.

What if...? (Bakudeku)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora