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Pov Bakugo

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Pov Bakugo

Questa cazzo di macchina non riuscirà mai a superare la velocità del mio quirk, ma sono costretto a usarla per colpa di quel fottuto regolamento degli eroi. Sono quaranta minuti che impreco contro gli automobilisti del cazzo, contro la radio che non si decide a mettere una canzone decente e contro l'intero universo per queste rotture di coglioni continue.

Quando arrivo al tartaro è ormai sera inoltrata. Stringo quel pezzo di carta inutile che è il permesso di Best Jeanist, dirigendomi verso l'entrata della struttura. Ci vogliono altri venti minuti prima di entrare nella sala visite e vedere quel figlio di puttana che ha attaccato Deku a delle macchine.

Entro a passo lento, lui mi osserva ma non dice una parola; è esattamente come lo ricordavo. Mi è bastato vedere quel merdoso una sola volta per non riuscire a togliermi quella faccia di cazzo dalla testa. Lo stesso cipiglio cinico, stesso sorrisetto del cazzo, come se sapesse tutte le verità del mondo. Mi siedo piano, cercando di regolarizzare il respiro perché sento i nervi a fior di pelle. So che la mia calma è solo apparente, so che alla fine manderò tutto a puttane come sempre.

"Ciao, Kacchan" Strabuzzo gli occhi alle sue parole, come fa a conoscere questo stupido nomignolo?

Non ha scambiato mezza parola con Deku, ne sono certo, altrimenti l'avrei letto nel rapporto ancora stropicciato sulla scrivania del mio ufficio.

Il bastardo sorride, consapevole di essere riuscito a prendermi in contropiede, ma io ho solo voglia di fargli esplodere la faccia. Mi muovo a disagio sulla sedia, mi concentro sulle mani che tiene in grembo, strette nelle manette, rigira i pollici che sono l'unica cosa che può muovere, perché per il resto è bloccato da fasce di stoffa che gli impediscono ogni tipo di movimento.

"Deve essere difficile sentirsi un ratto, ah?" Lo provoco perché non riesco a farne a meno, so che gli ha fatto effetto perché me lo conferma uno scatto della mascella, come se stesse stringendo i denti. Mi metto sul viso uno dei miei ghigni vittoriosi, rilassandomi sulla sedia.

"Non vuoi sapere come faccio a conoscere il tuo nome, Kacchan?" Continuo a sorridere ma ho un fastidio alla base della gola, la sento graffiare e mi viene voglia di urlare.

"Voglio sapere cosa hai fatto a Deku, non mi interessa il resto. Quindi parla e finiamola con queste stronzate" Mi meraviglio della voce calma che mi è uscita, sto diventando davvero bravo a controllare la rabbia.

"Izuku Midoriya non tornerà tanto presto" Ride. Più ride più mi rendo conto che no, col cazzo che riuscirò a tenere a bada la mia rabbia. Mi alzo di scatto, puntando lo sguardo alle telecamere agli angoli della stanza, comincio a urlare di aprire la porta che ci separa, ma nessuno mi risponde. In un impeto di pura incazzatura comincio a usare il mio quirk esplosivo per spaccare l'enorme vetro che ci separa, lo vedo spaventato e mi viene da ridere, non ha capito con chi cazzo ha a che fare.

What if...? (Bakudeku)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora