Quinta parte

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Il gelo scende nella sala, nessuno parla più, nessuno incrocia più i miei occhi. La signora davanti a me si mette a guardare il telefono palesando che le sia arrivato un messaggio; i due uomini in silenzio ed al loro posto composti senza fiatare...gli altri seguono il modello comportamentale dei primi.
Fhuuu!  Non vedo l'ora che finisca questa attesa: sono esausto, ma ho loro davanti, finirò sicuramente a cena.
Non faccio in tempo a cambiare posizione che si apre una porta ed un vigile esclama: "Avanti quello dell' incidente con decesso!" Nessuno alza la testa come in senso di sottomissione, io mi alzo con atteggiamento da malandrino e dico: "Eccomi sono io!"... solo adesso capisco come si senta il capobranco, spalle aperte e passo lento. È il mio momento, la giustizia effimera di una giornata di ingiustizie; io li guardo uno ad uno per incrociare i loro occhi, ma nulla, nessuno si permette di alzarli.
Durato poco, perché dopo pochi secondi mi trovo in una stanza con un vigile al pc che mi fa sedere e con aria paterna mi chiede:
" Come è successo?"
e io: “Eh  signor vigile, la signora si è accasciata da sola mentre attravers... " “Ragazzo, ti capisco, ma se mi dici la verità, finiamo prima... qui c'è omicidio stradale eh, alcol, non rispetto del codice della strada... finiamo male..."
"Non sono ubriaco, sono i cioccolati.... " "Va bene...possiamo fare un controllo sull' alcol?"
“Certo” rispondo e il vigile chiama un collega, chiedendogli di portare un test alcolemico.
Mentre attendiamo la risposta del test, nel silenzio imbarazzante esclamo: " Le telecamere, sul semaforo ci sono le telecamere!" ed il vigile mi risponde: “ Ragazzo, le stiamo visionando al primo piano, stai calmo...”
Ma quanto ci vuole!! Forse la stanchezza, forse la situazione surreale, le mie certezze iniziano a vacillare, vuoi vedere che sono veramente alcolizzato ed ho investito la vecchietta, mi sa che hanno ragione loro, è il mio cervello che ha costruito tutta la mia verità, ma la verità è che ho ucciso una donna sotto l'effetto dell’alcol... inizio a piangere,  un pianto liberatorio, sussurro piangendo che non la volevo investire è stato un incidente dovuto all' alcol... mani in faccia, e testa bassa... “Scusa, scusa” chiedo scusa ... il vigile mi chiede di calmarmi e mi fa prendere un bicchiere d'acqua,  "Devo pagare per quello che ho fatto....!".
Mentre piango e mi dispero, entra un collega e dice a voce alta:
" Ha ragione il ragazzo, la signora si è accasciata davanti a lui...ed il test alcolemico è negativo".
Io continuo a piangere, neanche lo sento... finché il vigile davanti a me mi dice: “Si calmi, è libero...”
"Libero?!?? Di già?! Un'amnistia, è morto il Papa, il presidente della repubblica? lo ha investito qualcuno?? "
"Le videocamere di Roma capitale hanno ripreso tutto, la signora è deceduta per conto suo, può andare,
si sbrighi che abbiamo dieci persone lì fuori, si sbrighi…".
Esco provato, ma appena apro la porta, riapro le spalle e modifico il passo. Il chiacchierio delle persone in sala d’attesa si interrompe all’ istante e tutti ricominciano a far finta di guardare il telefono…
Li supero con aria da malandrino ed esco dal comando dei vigili.
Devo raggiungere la macchina parcheggiata nel luogo dove è morta la vecchietta, arrivo, scendo dalla metro, mi trovo dall'altra parte dell'incrocio semaforo in cui è successo il fattaccio : “Ah, adesso funziona, se avesse funzionato stamattina, avrei avuto una noiosa, ma splendida giornata di lavoro!!” .
È rosso, ancora rosso, tempo interminabile, questo semaforo deve avere proprio qualcosa contro di me. Nel frattempo, fiducioso che i cioccolatini si siano, sì sciolti, ma troppo poco per aver fatto un danno sui sedili, penso che forse, riesco a pulirli con una pezzetta bagnata. Sì dai, ormai oggi non può succedere altro, peggio di quello che mi è successo... “Oh finalmente è verde”, inizio ad attraversare... un colpo mi sbatte a terra, apro gli occhi e mi sembra di essere morto.  Per forza sono morto, ci sono le stesse persone di oggi e guarda c'è anche nonna Garbatella, allora è vero che quando si muore si vede la vita al contrario, vabbè aspettiamo. Adesso vedrò Erminia, Obama, la mia casa e poi passeremo a ieri e poi all'altro ieri fino a quando ero piccolo. Mamma mia quanto è lunga, sono ancora al semaforo con il barista, continua a parlarmi, ma cosa dice? Ah, sicuramente mi sta dando le indicazioni per il Purgatorio, dovrei capire, sennò mi perdo come al solito, fammi concentrare vediamo cosa sta dicendo. Sì, ma nonna Garbatella che ci fa qui nel limbo? Stamattina stava tanto bene, vuoi vedere che era lei la vecchietta accasciata davanti alla mia macchina!
Boh, che mi frega! Sicuramente sono tornato indietro nel tempo come spirito al momento in cui ho fatto qualcosa di male. Non era nonna Garbatella o una vecchietta qualunque quella che è morta, era un angelo che era venuto a prendermi per portarmi via.
Forse dovevo morire io, non lo so.

31 GIUGNODove le storie prendono vita. Scoprilo ora