"Ho visto qualcosa la scorsa notte: un barlume di energia da una fonte inaspettata. Non voglio saltare alle conclusioni. Da troppo tempo la cerco e l'aspetto,e non posso permettermi un errore. Ma sento che é lei. Sento di averla trovata : è dotata di poteri particolari. Devo avvicinarla. Devo averla."
Domenica mattina avevo la testa pesante,come se fosse piena di sabbia bagnata.
Mary K. ha fatto capolino alla mia porta.-Ti conviene alzarti. Dobbiamo andare in chiesa.- disse guardandomi.
Mia madre l'ha spinta da parte e si è fiondata in camera mia.-Alzati,cucciolo pigrone!- esclamò,spalancando le tende in modo tale che la vivida luce autunnale inondò la stanza,provocandomi un dolore lancinante agli occhi e alla testa.
-Ahhh!- mi lamentai,rifugiandomi sotto le coperte.
-Dai,o faremo tardi- mi sollecitò mia madre. - Vuoi le cialde per colazione?
Ci pensai un attimo prima di risponderle:- Perchè no?
-Te le vado a preparare- mi disse uscendo dalla mia camera.
Mi misi a sedere sul letto,chiedendomi se è così che ci si sente dopo una bella sbornia.
Mi tornó in mente la sera precedente : il solo pensiero mi provocava un fremito. Wicca. Strana e incredibile. Nonostante mi sentissi uno straccio,con la testa confusa e dolorante,era stata una delle serate più emozionanti e belle delle mia vita. E poi c'era Niall. Lui era... incredibile. Diverso. Anzi,incredibilmente diverso direi.
Ripensai al momento in cui mi aveva guardato così intensamente. Avevo avuto la sensazione che la sua frase sulla solitudine fosse rivolta a me,solo a me,ma piú tardi ho capito che non era così.
Lo avevano sentito anche Robbie e Bree.In macchina,tornando a casa,Bree si era stupita che un ragazzo come lui potesse sentirsi solo.
Misi i piedi sul pavimento freddo. Finalmente era arrivato l'autunno,decisamente la mia stagione preferita. L'aria è frizzante,le foglie cambiano colore,finiscono il caldo e l'afa estiva. Tutto diventa piú gradevole. Barcollando leggermente raggiunsi la doccia. Mi ci buttai dentro e girai il rubinetto dell'acqua calda,che ha iniziato a scorrere sulla mia testa. Chiusi gli occhi,appoggiando la fronte al muro e godendomi i brividi di piacere nonostante il dolore alla testa fosse ancora intenso,e presente.
In quel momento qualcosa dentro di me cambió,quasi impercettibilmente: all'improvviso riuscivo a sentire ogni singola goccia,ogni rivolo d'acqua sulla mia pelle,ogni piccolo pelo sulle braccia,sollevato dall'umidità. Ho aperto gli occhi per respirare l'aria carica di vapore; il mal di testa scivolava via trasportato dall'acqua. Ferma sotto il getto dell'acqua,riuscivo a vedere l'universo intero dentro la mia piccola doccia. A quel punto Mary K. incominciò a bussare freneticamente alla porta.-Esco tra un minuto!- dissi con tono impaziente.
Un quarto d'ora dopo sono scivolata sul sedile posteriore della Volvo di mio padre,i capelli ancora umidi,legati in una lunga treccia,che avevano disegnato un alone bagnato sul vestito.
Mi sono infilata la giacca,non senza alcuna difficoltà.-A che ora sei andata a letto,Mack? Non hai dormito abbastanza stanotte?- mi chiese mia madre con voce squillante. Tranne la sottoscritta,la mattina tutti i membri della famiglia sono insopportabilmente allegri.
-Non dormo mai abbastanza- mi sono lamentata.
-Non è una giornata fantastica?- commentò mio padre. - Quando mi sono alzato ancora non era giorno. Mi sono preparato il caffè e l'ho bevuto sulla veranda,guardando l'alba.
Ho stappato la mia Diet Coke,prendendo un lungo sorso ristoratore.
Mia madre si è girata verso di me e mi ha guardata con un tipico sguardo da mamma.- Tesoro,dovresti bere succo d'arancia al mattino.-Il nostro piccolo gufo!- esclamò poi mio padre,ridacchiando.
In effetti è vero,io sono un gufo notturno,loro sono allodole.
Portai la lattina alla bocca nel tentativo di finirla prima di arrivare in chiesa.
I miei genitori sono fortunati ad avere una figlia come Mary K.,pensai,perchè sarebbe difficile avere ben due figlie fuori dal mondo. Peró sono fortunati anche ad avere una figlia come me,perchè il confronto permette loro di apprezzare veramente mia sorella. In realtà,la fortunata sono proprio io,che ho due genitori che mi amano proprio per quello che sono,benchè sia così diversa da loro.
La nostra è una bellissima chiesa ed ha quasi duecentocinquant'anni. È stata una delle prime chiese cattoliche della zona. L'organista,la signora Lavender,stava già suonando quando siamo entrati. L'odore dell'incenso in chiesa mi era familiare come il profumo del detersivo che mia madre usa per la biancheria,ed è altrettanto rassicurante.
Passando oltre le pesanti porte di legno mi vennero in mente i numeri 117,45 e 89,come se qualcuno me li avesse trasferiti telepaticamente.
"Che strano" pensai.
Ci siamo seduti al nostro solito posto; mia madre si è seduta tra me e Mary K.
Pensa così di evitare chiacchiere durante le funzioni,non rendendosi conto che ormai siamo cresciute per questo genere di cose.
Conosciamo praticamente tutti quelli che frequentano la nostra chiesa. Mi piace incontrarli tutte le settimane,vederli cambiare negli anni e sentirmi in questo modo parte di una famiglia allargata.
La signora Lavender attaccó con il primo inno. Ci siamo alzati al passaggio della processione dei cherichetti e del coro,padre Hotchkiss e il diacono Benes,e infine Joey Markovich che portava il pesante crocefisso d'oro.
Mia madre ha aperto il libro degli inni e lo ha sfogliato in cerca delle pagine giuste. Il mio sguardo è andato alla bacheca all'ingresso della chiesa per vedere quale inno dovessimo cantare. Il primo era 117. Guardai il numero successivo : era il 45. Seguito dall'89.
Gli stessi identici tre numeri che mi si erano affacciati alla mente quando ero arrivata in chiesa. Ho cercato la pagina e cominciai a cantare,continuando a chiedermi come avessi potuto conoscere quei numeri in anticipo.
Quella domenica,nel suo sermone,padre Hotchkiss ha paragonato la lotta spirituale di ognuno di noi a una partita di football. Ovviamente,lui adora il football.
Alla fine della messa siamo usciti e la luce era talmente intensa che non riuscivo a tenere gli occhi aperti.-Pranzo da Widow's Diner?- propose mio padre come al solito,e tutte abbiamo annuito all'unisolo,come al solito.
Una domenica come le altre,eccetto che per qualche assurda ragione io avevo indovinato i numeri degli inni che avremmo cantato prima ancora di vederli nella bacheca.
Questo mi confuse.. Avrei dovuto dirlo a qualcuno? A Niall,forse.#SPAZIO AUTRICE#
beh ragazze,questo è semplicemente un piccolo capitolo di passaggio per questo è abbastanza corto, ma è abbastanza interessante direi..
Strano eh? Mack conosce i numeri prima di saperli...
non vi anticipo o spoilero nulla HHAHAHA
un bacio.
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Afire Love · nh
Paranormal"Mi sta accadendo qualcosa che non capisco. Vedo le cose,sento le cose in un modo completamente nuovo. Posso fare cose impossibili per la gente normale. Cose incredibili. Sento in me uno strano potere. Un potere magico. E mi fa paura. Molta. Non ho...