Indossavo un vestito bianco.
Di quelli svolazzanti e leggeri.
I capelli erano raccolti in una sofisticata treccia.
Ero sul ponte di una piccola nave, Londra faceva da sfondo , coperta da una soffice nebbia. Il cielo era colorato di rosa grazie al pallido sole che stava ormai tramontando.
Le mie mani, avvolte da guanti color perla, stringevano con forza altre mani... le sue mani.
- Posso ... posso toccarti. Sento la tua pelle calda come la mia. - dissi guardandolo negli occhi.
- È solo un ricordo, ma si, puoi toccarmi. Puoi sentire cosa provavi in quel momento. Nel momento in cui è successo tutto questo. Dimmelo Dandelion, cosa senti? - chiese serio. - Quella volta non hai detto niente. Ti prego, adesso ...
- Ti amo. - risposi. Suonava come una resa, ma era così. - Ti amo Christopher.
Lui mi strinse a se. Con meno urgenza di prima. Come se per noi ci fosse tutto il tempo del mondo.
- Lo sapevo. Adesso sto per fare una cosa. - Disse staccandosi da me. - Devi fidarti. Lo farai?
- Si. - gli dissi. Ed era vero.
Mi prese di peso e senza che avessi il tempo di capire mi lanciò in acqua.
E poi?
Il colpo di una pistola.
Chi avevano colpito?
L'ultima cosa che vidi prima di chiudere gli occhi fu il sangue ... sangue che non era il mio.
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Il ragazzo che guardava le nuvole
FantasyIl mio nome è Dandelion. Soffione. Come quel fiore fragile che con il più leggero vento svanisce … che si scompone in tanti parti di se. Quando ero piccola mi ritenevo una bambina normale. Una che va a scuola, che legge, che ha degli amici. Una...