Gli anni continuavano a passare, ogni anno lo stesso schema, mi dimenticavo di lui e lui tornava ad ogni compleanno e cercava di spaventarmi... rompeva le mie cose, lasciava strani messaggi. Si sentiva ignorato; ma io stavo crescendo e a me non importava. Mi aveva lasciata sola e ora toccava a me ricambiare il favore.
Avevo una sorella.
Delle amiche.
Una madre felice e un padre che anche se non era il mio mi rende felice.
Avevo diciassette anni quando mi innamorai per la prima volta.
Non intendo quegli amori dei bambini che si tengono per mano e dividono la merenda, intendo quell'amore fatto di sguardi e carezze rubate, di occhi che si cercano ogni secondo.
Il suo nome era Jason Locket, capelli rossi e occhi castani.
Era più grande di me di un anno e tre mesi esatti.
Lo incontrai una mattina autunnale mentre ero intenta a mangiare un gelato al parco.
- Dovresti smetterla di mangiare il gelato in quel modo. - mi intimó mia sorella.
Aveva ragione. Avevo un modo infantile di mangiare il gelato. Cercavo sempre di non sporcarmi e finivo con il far diventare la mia maglietta multigusto.
- È una macchia di pistacchio questa? Ma ... non c'era il pistacchio sul tuo gelato! - disse guardandomi con disappunto.
- È la macchia del gelato scorso. Questa è la mia "maglia da gelato". - dissi indicando varie macchie.
- Ma ...
Fu in quel momento che lo vidi. Camminava noncurante tra la gente, come se in realtà non fosse lì.
Sorrise in un modo in cui non avevo visto mai fare a nessuno.
Una grossa macchia di cioccolato mi cadde dalla maglia ai pantaloni.
- Ecco. Insomma ora che dirai? Sono i pantaloni da gelato? - gridò Clara.
Jason si avvicino, prese il gelato di mia sorella e lo punto contro la dua camicia.
- Visto che questo gelato fa stragi, - disse ridendo - voglio esserne vittima ... Mi servirebbe proprio una camicia da gelato.
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Il ragazzo che guardava le nuvole
FantasiaIl mio nome è Dandelion. Soffione. Come quel fiore fragile che con il più leggero vento svanisce … che si scompone in tanti parti di se. Quando ero piccola mi ritenevo una bambina normale. Una che va a scuola, che legge, che ha degli amici. Una...