Mi ritrovai di nuovo in camera mia.
Stavo cercando di riprendere aria, annaspando come se mi trovassi ancora in acqua.
Chris era seduto sul mio letto.
Sulla sua maglietta una chiazza di sangue andava allargandosi sempre di più.
Era lui che avevano colpito prima che il mare mi inghiottisse.
Dovevo preoccuparmi?
Era un fantasma, potevano ferirlo?
- Non è niente. - disse, vedendo che lo stavo fissando. - Solo la macchia di un ricordo ... come me. Sei pronta a sentire tutto?
Annuii.
- La prima volta che ci siamo visti era all'età della pietra. Ti chiamavi Ka perché era l'unico suono che sapevi fare. Poi in Egitto , eri una delle ancelle di Cleopatra. A Roma, sei stata una matrona bellissima. Avevi già marito e figli quando ti incontrai quella volta. Io ero solo un'oratore. Poi a Pompei, durante l'esplosione del Vesuvio. Siamo morti insieme quella volta. Sei stata all'inagurazione della Tour Eiffel. Hai visto la prima automobile e tante altre cose ancora. A volte ti ho incontrata nei tuoi ultimi anni, sono stato con tua nipote pur di vederti da vicino. E adesso? Adesso sei qui. Ma io? Sono morto poco prima che nascessi. Mi sono rincarnato si ... ma quel ragazzo che sono adesso , è in coma dall'età di due anni. I genitori non staccano la spina. Il ragazzo non si sveglia. Così sono bloccato.
- No aspetta. Vuoi dirmi che non sono stata sempre Dandelion?
- Sei stata e sei molto di piu.
Dopo qualche momento di pausa si alzò dal letto.
- Uscirai con lui?
- ... Chris ... quale è il tuo nome in questa vita?
- Perché?
- Forse ... e non prendermi per matta ... forse se ti trovo posso svegliarti. - dissi decisa.
- Mi chiamo Damian. Damian De stella.
- E dove posso trovarti?
- In Italia. Mi trovo in Italia. Al centro di rianimazione di Roma.
- Roma? Italia? Ma ... È lontanissimo da ... da qui.
- Visto? Non puoi aiutarmi. - disse, allontanandosi. - Anche se ci hai provato Dandy. Ci vediamo.
- No aspetta. - gridai.
Ma lui era già andato via.
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Il ragazzo che guardava le nuvole
FantasyIl mio nome è Dandelion. Soffione. Come quel fiore fragile che con il più leggero vento svanisce … che si scompone in tanti parti di se. Quando ero piccola mi ritenevo una bambina normale. Una che va a scuola, che legge, che ha degli amici. Una...