Friends

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Mi svegliai di soprassalto sentendo il rumore di un clacson.
Ero accovacciata sul sedile del passeggero di una macchina e Nick era affianco a me che guidava. Ero nella sua macchina.
« Scusami se ti ho svegliata...Puoi tornare a dormire se vuoi... » mi disse con tono preoccupato.
D'improvviso ricordai tutto: gli alcolici, la musica, il ragazzo dai capelli scuri, la camera da letto e il sangue...
« Oddio... » riuscii solo a dire, prima di scoppiare a piangere.
La gonna era tutta sporca e il ventre mi doleva in un modo mai provato prima.
« Shh, non piangere... » cercò di consolarmi, mentre si fermava su un piazzale vicino al mare.
Scese dall'auto e, dopo avermi aperto la portiera, mi prese fra le braccia.
Strinsi le mani vicino la sua camicia e continuai a piangere, inzuppandolo tutto.
« Mia, perdonami...E' tutta colpa mia...Ero andato a prendere dell'acqua per farti passare la sbronza e quando sono tornato non c'eri più... » disse preoccupato.
Il mio cuore batteva all'impazzata. Non ci potevo ancora credere. Quella fu la mia prima festa e mi avevano violentata. Pensavo che la mia vita non poteva andare peggio di com'era, e invece...
« Shh, ti prego non piangere...mi dispiace... » continuò.
« Non è colpa tua...Non dovevo bere » dissi singhiozzando. « Ti prego, portami a casa ».
Mi cullò per qualche altro secondo per poi lasciarmi e salire al suo posto.
Mise in moto e partì.
« Che ore sono? Come hai fatto a trovarmi in camera? Cos'è successo dopo? » chiesi cercando di non singhiozzare. Mi passavano tante domande in testa.
« E' l'una di notte...Quando vidi che non c'eri più, chiesi agli altri dove fossi andata e Briana mi disse di averti visto ballare con un ragazzo, così subito capii...So come sono fatti quelli della mia specie...Quando ti ho trovata eri già svenuta...Damien e Chad hanno pensato a lui » disse marcando quella parola con disprezzo. « Fanny e Briana erano troppo ubriache per aiutarti, così ti ha pulito Evelynn e poi ti ho subito portato in macchina » continuò. « Se solo penso a quello che ti ha fatto quel figlio di... » disse, sbattendo le mani sul volante.
Mi accovacciai sul sediolino, voltata verso di lui. « Grazie... » riuscii a sussurrare con le lacrime che ormai cadevano da sole.
« Mia, se vuoi denunciarlo sappi che hai tutti noi come testimoni... » disse guardandomi per un'istante.
« No! » sbottai. « Non voglio che si venga a sapere in giro...Tanto meno da mia madre... ».
Sospirò. « Va bene, ma non glie la faremo passare liscia ».
Sentii vibrare il telefono nella borsa e lo presi. C'erano 5 chiamate perse di mia madre e un messaggio.

Da: Mamma
Mia, il telefono ce l'hai per gioco? Perchè non mi hai risposto?
Spero che la serata stia andando bene, ma devo dirti che mi hanno chiamata da Dubai perchè vogliono vedere alcuni miei lavori, ho dovuto prendere subito l'aereo. Starò via per 3 giorni. Perdonami. Quando torno voglio sapere tutto!!!
La tua mamma.

Bene, ci mancava solo questa.

Dopo un lungo viaggio in silenzio, arrivammo davanti casa.
Nick scese dall'auto e, dopo avermi aiutato a scendere, mi accompagnò dentro.
Aprii la porta con mani tremanti e buttai la borsa sul divano.
« Rimarrò qui finchè non ti addormenti, così starò più sicuro » mi disse.
« Grazie... » dissi con un mezzo sorriso. « Mia madre è dovuta partire per qualche giorno, quindi puoi stare tranquillo »
Lo portai in camera e, mentre lui si guardava attorno, io mi andai a lavare.
Mi guardai allo specchio del bagno, ero distrutta: gli occhi rossi, i capelli spettinati e lividi sul collo.
Levati tutti i panni, li misi in lavatrice e poi mi buttai sotto la doccia calda.
Dovevo lavare via ogni traccia.

Quando tornai in camera vidi Nick seduto a piedi del letto.
« Bel pigiama » disse cercando di farmi ridere.
Sorrisi. « Non mi sono mai piaciuti i cuoricini e i fiorellini ».
Infatti non avevo un pigiama come tutte le ragazze normali, ma un'enorme maglia da baseball con il numero 69. Mi sentii all'improvviso nuda, per avere tutte le gambe da fuori, e mi misi subito sotto il piumone.
Nick spense la luce e lo sentii stendersi affianco a me cercando di non toccarmi.
« Non finirò mai di ringraziarti... » dissi, girandomi verso di lui.
« Shh...girati dall'altro lato » mi rispose.
Io lo feci, mettendomi in posizione fetale e lui fece lo stesso, abbracciandomi da dietro.
« Buona notte, Mia » sussurrò.
« Notte, Nick ».

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