I want it

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Sentivo dolore ovunque. Ma era un dolore piacevole, per cui ne era valsa la pena.
Eravamo ancora nudi, nel letto, ed io ero distesa su Nick. Sentivo il suo respiro fresco sulla testa che pian piano si regolava al mio.
« Solo il pensiero che dovremmo alzarci mi fa sentire male » dissi, ridendo, mentre gli baciavo il petto liscio.
Le sue mani sfioravano delicatamente la mia schiena fin sopra il sedere, percorrendone ogni curva.
« Se vuoi rimaniamo qua, così ci troviamo già pronti per dopo » disse, ammiccando.
Sentivo la sua cassa toracica vibrare sotto il mio petto e piccoli brividi cominciarono a scendermi lungo il corpo.
« Mmm, io credo che sia meglio fare qualcosa che non implichi l'uso del letto » e così dicendo scattai in piedi, infilandomi il suo maglione.
Sentivo il suo sguardo su di me, mentre, molto paciosamente, entravo in bagno.
« Oh, ma noi potremmo fare l'amore ovunque » mi sussurrò all'orecchio, dopo avermi seguito.
Mi girai di scatto. « Se fosse per te! » sbottai, dandogli un bacio, e dopo ancora un'altro e un'altro, finchè non ritornammo, di nuovo eccitati, sul letto.

Ero avvolta nelle lenzuola del mio letto con una gamba che ne fuoriusciva. Nick se ne era andato poco prima, dopo aver rifatto l'amore per la seconda volta.
Se continua così mi consumerà.
Era passata da un bel pò l'ora di pranzo ed il mio stomaco si faceva sentire.
Mi alzai dal letto e andai a farmi una doccia. Lasciai scorrere l'acqua calda sul mio corpo per togliere ogni traccia di quella mattina e mi abbandonai nella cabina doccia.

« Tutto bene, tesoro? » mi chiese mia madre, quando tornò da lavoro, la sera.
« Mmm...Bene » risposi. Andava tutto più che bene!
Mi lanciò un rapido sguardo, di una che aveva capito già tutto, mentre cercava qualcosa da mangiare in frigo.
« Scusa se non ho cucinato niente, ma sono uscita e non mi sono resa conto del tempo... » mi scusai.
« Non preoccuparti...Stasera esci? » mi chiese, mangiando un tramezzino.
« Si, se non è un problema...un nostro amico ci ha invitato a mangiare una pizza da lui » risposi.
Chad mi chiamò poco prima implorandomi di andare da lui, quella sera, per passare il tempo.
« Oh, no che non mi dispiace...Vai e divertiti » e, dopo avermi dato un bacio sulla fronte, andò nel suo studio.
Non persi altro tempo e andai a cercare qualcosa da mettere. Nick sarebbe arrivato a momenti e il mio basso ventre già pulsava di eccitazione.
Lasciai i capelli mossi con la frangetta e indossai una gonna lunga nera con il maglioncino bordeaux e le converse.
Squillò il telefono.
« Pronto » risposi.
« La pioggia si è fermata giusto il tempo per farti salire in macchina, sei pronta? » disse Nick, sorridendo.
« Scendo subito » ed attaccai, ridendo da sola.
« Mamma io scendo, non mi aspettare! » le urlai, prima di uscire di casa.
Non credevo che avrei mai usato quella frase, ma c'è una prima volta per tutto, no?

« Hai parlato tu con Zeus per far smettere di piovere? » chiesi, entrando in macchina.
Sorrise. « Ovvio » e mi diede un lungo bacio.
« Il mio organo genitale trema ogni volta che ti vedo...Non so se è per paura o eccitazione » ero seria, ma non riuscivo a trattenere le risate.
Sbuffò, accendendo l'auto. « Credimi, Mia...E' per pura eccitazione » e partì.
« Allora cercherò di non pensarci mentre stiamo da Chad... »
« Tutto può succedere » e mi rivolse uno dei suoi sorrisi maliziosi.
Proseguimmo in silenzio per tutto il tragitto. Ogni tanto le nostre mani si sfioravano, finchè le sue non arrivarono alla mia coscia ed io ebbi un sussulto.
Il suo sguardo non si staccava dalla strada, ma riuscivo a vedere un velo di divertimento nei suoi occhi.
Sentivo le sue abili dita sfiorarmi l'inguine da sopra la gonna. Ormai avevo già gli slip bagnati quando arrivò a premere sul clitoride toccandolo come se fosse la cosa più spontanea al mondo.
Aveva un movimento che si velocizzava sempre di più. Incominciai ad ansimare, cercando di fare il meno rumore possibile, ma quando venni non riuscii a trattenere un gemito liberatorio.
« Ora come mi pulisco? » dissi in un sussurrò, ancora affannata.
Nel frattempo eravamo arrivati davanti casa di Chad e le luci erano già tutte accese.
Scese dalla macchina e, aprendo il mio sportello, prese delle salviettine imbevute dal cruscotto.
« Faccio io » disse.
Si mise davanti a me, ancora seduta, per coprirmi e mi alzò la gonna fin sopra i fianchi. Mi allargò le gambe e fece scendere gli slip fin quanto bastava per far uscire tutto il ben di Dio da fuori. Prese una salviettina e incominciò a pulirmi, lentamente. Sembrava quasi volesse farmi venire di nuovo.
Intanto il mio viso si era acceso di un rosso pomodoro. Nessuno mi aveva mai "pulito" con delle salviettine imbevute, in mezzo alla strada.
Mi guardò in faccia. « Hey, ti mette così in imbarazzo? » mi chiese, continuando la tortura per tutto il contorno della vagina.
« Sai non mi è mai capitato che qualcuno mi...Ecco... » sbuffai. « Niente...Continua » e chiusi gli occhi.
« Ho finito » disse, rivestendomi.
Sospirai, sollevata.
Scesi dall'auto ma Nick mi bloccò contro la macchina, baciandomi. Gli stinsi le braccia al collo attirandolo verso di me.
« Cercheremo di combattere anche la vergogna » mi sussurrò all'orecchio, divertito.
A quelle parole il mio ventre si risvegliò. Di nuovo.

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