I.

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Pensare che il destino non abbia in serbo qualcosa di speciale per ognuno di noi, significherebbe precludersi la possibilità di sognare

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Pensare che il destino non abbia in serbo qualcosa di speciale per ognuno di noi, significherebbe precludersi la possibilità di sognare.

Talvolta, quando meno ci si aspetta, il caso regala ciò di cui abbiamo più bisogno, accontentando ciascun nostro desiderio, venendo incontro alle nostre necessità.

Quell'occasione che ci permette di cambiare il corso degli eventi, offrendoci la possibilità di raggiungere cosa abbiamo sempre desiderato.

C'è chi pensa, in modo scettico, che tutto ciò non possa mai accadere; chi, al contrario, nutre una forte aspettativa verso il futuro, convinto che la sorte debba indubbiamente ricompensarlo per ogni sventura del passato.

Se è vero che il re degli Dei attinge da due orci, in cui sono contenuti nell'uno le disgrazie, nell'altro le fortune, per ogni essere umano sulla terra, i diffidenti preferirebbero riassumere la loro vita come una serie di sventure estratte ingiustamente fuori dal primo coppo.

Tutto il contrario degli ottimisti che, il più delle volte, riescono a vedere il bicchiere mezzo pieno, anche là dove vi è carestia.

Kim Taehyung, dal canto suo, era un inguaribile fiducioso, talvolta realista, ma la sua speranza verso le cose future era davvero l'ultima a morire.

Si illudeva spesso, ma questo poco importava, perché il giovane aveva una profonda fede nel domani.

Si aspettava il massimo, mettendo anche in conto che avrebbe potuto rimanerne deluso.

Il suo ottimismo incondizionato non era certo frutto della sua vita agiata.

Sconfinò nel lusso non appena suo padre divenne amministratore delegato - poi proprietario definitivo - di una delle più grandi compagnie hi-tech sudcoreane.

Per via di ciò, Taehyung si riteneva fortunato, ma non aveva mai sfruttato più di tanto i vantaggi della sua posizione agiata.

Rimase tale persino quando si ritrovò ricoperto da quell'oceano di denaro.

Taehyung non era un ragazzo superficiale, piuttosto profondo.

Per lui quell'ammasso di valuta non era nient'altro che carta.

Spesso e con dispiacere il genere umano tende al giudizio senza scrupoli, soffermandosi alla superficie delle cose.

Ed era proprio questa la punizione di Taehyung per essere nato ricco.

Non aveva mai - di fatto - avuto molti amici, ma si reputava estroverso, incline alla socialità.

Molti di quelli con cui intratteneva legami, che anche andassero oltre la semplice conoscenza, lo vedevano come il classico privilegiato, abituato a spendere il minimo indispensabile della fatica, raggiungendo senz'impegno i suoi traguardi, o - addirittura - gli obiettivi per lui già prefissati.

Al contrario di quanto gli altri pensassero, Kim Taehyung aveva un animo molto sensibile e detestava che su di lui ci fossero dei preconcetti, impliciti di giudizio infondato, che lo portassero ad esser classificato come la persona che non era.

Late Night Academy | VKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora