XXIX.

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L'esser giudicato inetto non esclude possibilità di talento

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L'esser giudicato inetto non esclude possibilità di talento. Qualora una qualità oggettiva non risulti evidente, pur sempre - in affronto ad essa - ne emerge alcuna di natura diversa; spesso l'esser messi in disparte contribuisce alla nascita di un tipo diverso di razionalità - un'intelligenza sensitiva, figlia dell'introversione, segno di un animo puro; un talento di natura diversa.

Kim Taehyung raggiunse trafelato il piano superiore della Late Night Academy.

Al centro della stanza, avvolta da luci scure e soffuse, Jimin era intento in quella sua esibizione di pole.

A fianco del ragazzo dai capelli pastello, si muoveva impacciata un'altra figura. Jeon Jungkook si dimenava inesperto all'asta di ferro - un totale disastro che il signor Lee era sul punto di rimproverare.

"Jungkook - per gentile cortesia - puoi metterci più- animo."

Jungjae era costretto ad urlare per il volume della musica. Jungkook non rispose; si limitò a sbuffare soltanto.

L'occhio attento di Seokjin riprendeva la scena. Si muoveva sinuoso fra le due figure intente al ballo.

"Non stare avvinghiato, Jungkook!" il signor Lee lo riprese ancora. Gli altri studenti in sala guardavano attenti la performance. "Lascia che sia la pelle a far presa sul ferro."

Jungkook sembrò ignorare il suo consiglio.

Taehyung era - ancora una volta - giunto in clamoroso ritardo. Espresse il desiderio di salvarlo dalla sua tortura, ma il solo sarebbe stato realizzabile fosse arrivato puntuale.

"Jungkook- fermati, per favore." il signor Lee fece gesto con la mano di bloccare la musica. "Per adesso è tutto." lo riteneva promettente - almeno non in ogni disciplina.

"Signor Lee-" Jungkook avanzò timido, ancora spoglio.

"Jeon, ho visto abbastanza per oggi." si voltò verso gli altri. "La pole è una danza estremamente raffinata." guardò Jimin, ancora trafelato per la fatica. "Park- sei stato eccezionale. Spero che Jungkook ne prenda esempio."

Jungkook sbuffò. Ancora una volta. Si maledì per essersi offerto a quella stupida scenetta.

"Grazie, signor Lee." un ghigno di divertimento per l'amico.

"Jungkook." Jungjae lo richiamò. "Torna quando avrai imparato dal tuo collega." si fermò. "Sarò felice di girare con te una scena di pole dance professionale il prima possibile."

Il moro - desolato - prese posto vicino a Taehyung.

"Hey- Kook." Taehyung gli si rivolse. "Cos'è successo?"

"Ti sei perso lo spettacolo." ricadde cinico.

Il riccio non capì a fronte della sua tanto palese mestizia.

"Mi sono offerto per girare una scena di pole." sospirò, stizzito. "Pensavo di esserne in grado..."

"Kook- capisco. Non preoccuparti, imparerai." Taehyung lo consolò.

Bisbigliavano. In sottofondo il suono della voce del signor Lee che discorreva.

Taehyung gli sussurrava le parole del dialogo, cercando di apparir indiscreto. Senza farsi notare dal signor Lee intento ad altro.

"Non sarai bravo al palo, ma - Jungkookie - stasera sei bellissimo." Il riccio sapeva prenderlo, era responsabile del suo cambiamento di umore. Lo fece arrossire. "Spero tu abbia passato una piacevole serata in mia compagnia." la sua voce bassa e rauca arrivò dritta alle orecchie di Jungkook.

"S-sì." Jungkook gli si mostrò timido; perse il suo finto aspetto da saccente "Sì, Tae. Sono stato molto bene." schiuse gli occhi, dolce.

Taehyung con difficoltà sapeva resistere a quello sguardo "Dopo la lezione di stasera avrò un ospite speciale nel mio appartamento." gli passò un braccio a cingergli i fianchi. Nascosto, agli occhi attenti degli altri.

"Chi?" Jungkook parve geloso. Strabuzzò gli occhi. Era solo una semplice strategia al solito intentatagli dal riccio a provocarlo.

"Tu, Jungkook." gli soffiò vicino. "So come tirarti su di morale."

A stento trattenne un gemito; Jungkook lo mascherò di un dolce respiro.

"Tae-" deglutì.

Quella sua azione imbarazzante; gli era succube persino nel bel mezzo di una lezione.

Taehyung non puntava mai all'umiliazione dell'altro; il sesso per il riccio era un gentile sottomettersi al suo corpo.

Ma a quell'atteggiamento, veniva nascosto un animo educato al sentimento, incline all'amore.

Difficile gli fu sfuggire all'inconscia seduzione di Jungkook. Ormai quel gioco posto da lui stesso, si era trasformato in trappola.

"Attendi mezz'ora dopo la fine." voltò lo sguardo ai suoi occhi, onde a sembrar più palese. "Raggiungimi al nostro solito posto." Taehyung lo ammise per entrambi - che fossero ormai una cosa sola dopo quella sera. "Le chiavi sono sotto lo zerbino." Jungkook parve propenso ad innamorarsi.

"Non vedo l'ora." cadeva sulle sue labbra.

La magia di quella scorsa serata lo aveva stregato. Palese era ormai ai suoi occhi il sentimento; restio ad ammetterlo, poco accondiscendete ad una verità ormai appurata.

"Voi due!" Jungjae li interruppe. "Fate attenzione."

Il signor Lee li richiamò all'ordine. Il solo seguire la lezione poteva distrarli dal pensare l'uno all'altro.

ʕ•ᴥ•ʔ

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