XXXVI.

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Erano più le volte che Jimin non si faceva trovare al loro dormitorio

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Erano più le volte che Jimin non si faceva trovare al loro dormitorio.

Ormai pareva essersi trasferito a casa del suo fidanzato - o meglio, dei suoi fidanzati.

La sera sgattaiolava via subito prima di cena, per trovarsi - insieme a Yoongi - all'appartamento di Namjoon.

Esaudì così l'atteso desiderio di Jungkook. Quello di avere una stanza tutta per sé.

A tratti gli parve utopico che Jimin fosse in una relazione in grado di definirsi seria.

Ma se ciò lo rendeva felice - soprattutto permetteva a Jungkook di avere i suoi spazi - egli non desiderava di meglio per lui.

Aveva la possibilità di ricominciare.

Quel piccolo bigliettino, che Mingyu, qualche giorno prima, gli aveva lasciato fra le mani, narrava l'inizio del suo nuovo capitolo.

Per uno scherzo della sorte, per un casuale gioco del destino, Jungkook ne ebbe la possibilità.

Il fato gli piazzò - al mezzo del suo percorso - quel ragazzo tanto cortese.

Che potesse esser funzionale alla riconciliazione col riccio gli parve assai improbabile.

Meglio credere di esser stato beneficiato dal Signore degli Dei dopo tante sfortune - pur essendosele create con le proprie mani.

Quella poteva esser stata una delle poche volte in cui si attinse dall'orcio divino delle cose buone.

Una sintesi perfetta fra il male ed il bene. Jungkook, in fin de' conti, meritava di esser ripagato.

Al contrario di come avrebbe voluto andassero le cose, l'ombra di Taehyung pendeva ancora sulla sua testa.

Un pensiero lancinante ossessivo, che Jungkook cercava di coprire mantenendosi attivo.

Ore ed ore ad allenarsi; uno studio senza tregua, matto e disperato. Impediva a sé stesso di pensarlo anche nei suoi show.

Ma Taehyung era parte della sua anima. Il corpo, ormai, non contava più nulla.

Sebbene questo fosse stato il motivo per cui ne divenne succube, il legame che fra loro si era instaurato tardava ad esser blandito.

Sperava nel tempo, in grado di farglielo dimenticare; sperava nell'indifferenza ostentata ad ogni suo sguardo casuale per i corridoi.

Ignorarlo significava troppo. Il suo cuore - in tutta evidenza - non vi era ancora preparato.

Perché quando si ama, si diventa fragili; la provocazione di una leggera piuma candida può diventare un grave macigno atto a danneggiare il nostro quieto - almeno all'apparenza - vivere.

Il cuore di Taehyung era puro; tale piuma leggiadra che oscillava nel mezzo dell'aria e, tenue, si poggiava a terra. La sua leggerezza divenne per Jungkook un corpo d'acciaio, da trasportare con fatica.

Late Night Academy | VKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora