- Ti abbiamo portato Tommo, contento? -
Harry era appena arrivato accanto al ragazzo che aveva visto andare via anni prima, senza una spiegazione precisa e non aveva idea di cosa dovesse provare. Zero.
Non che Louis al suo fianco avesse le idee più chiare.
Stan se ne stava lì, accanto ad entrambi, a guardarli mentre cercavano di non guardarsi fino all'ultimo secondo, ma lui stava aspettando di vedere il sorriso sul viso del suo ragazzo, quel sorriso che aveva visto quando gli aveva presentato Zayn quella stessa mattina e lo stesso che aveva avuto quando aveva rivisto sua sorella, ma nulla, Stan non venne accontentato.
Degli altri, Louis, aveva parlato molto, ma di Harry aveva solo accennato qualcosa, qualche storiella buttata lì per caso, di quelle che usi per ingannare il silenzio tra una forchettata e un'altra a pranzo o tra un canale e l'altro sul divano. Ma nulla in più di questo.
Il primo a voltarsi, il più coraggioso dei due forse, era stato il più alto, che aveva posato una mano sulla spalla di Louis, il quale aveva risposto semplicemente orientando il suo corpo verso di lui, l'espressione ancora incerta dipinta sul volto.
- Più che contento -
disse. Anche il suo tono sembrava strano, titubante.
Gli occhi scuri di Zayn erano ancora attenti ad ogni movimento di Louis e parevano non voler lasciar andare via quell'ombra di preoccupazione.
- Dovrei essere felicissimo di rivedere mio cognato dopo tre anni, giusto? -
Questa volta la domanda di Harry era ben rivolta a Louis, perché i loro occhi si incontrarono finalmente. E non fu un tripudio di verde e azzurro, né di rosso per l'amore o rabbia.
Non fu nulla.
Le emozioni rimasero chiuse dietro quegli occhi che non riuscivano più ad esprimersi come avrebbero voluto, ed era un peccato.
Un peccato che non trovassero sfogo e che rimanessero mute, non comunicate.
Louis aveva imparato a parlare così bene con quegli occhi e anni prima non serviva nemmeno sfiorarsi per capirsi.
Anche Harry lo aveva imparato, perché era impossibile non comprendere il linguaggio di quelli azzurri, eppure, entrambi, in quel momento sembravano aver dimenticato come si facesse.
Muti, si fissavano.
- Direi di si, ma non c'è nemmeno bisogno di abituarsi alla presenza -
rispose, aggiungendo quelle parole finali per rendere ben chiaro quanto poco si sarebbe trattenuto lì. Harry semplicemente gli offrì un sorriso misto di malinconia e felicità, tirandolo poi a sé per abbracciarlo.
Louis mantenne le braccia a mezz'aria per un po', indeciso sul da farsi, ma appena gli occhi scuri di Zayn incrociarono i suoi, immediatamente si sentì più sicuro e ricambiò la stretta.
Era strano per entrambi ricongiungersi in quel modo e in quell'occasione, ma il destino aveva voluto ciò e Louis non si sarebbe permesso di lamentarsi.
Quando si staccarono, Harry non pensò nemmeno per un secondo di incontrare nuovamente gli occhi azzurri, passando l'attenzione sul ragazzo che era accanto a Louis e porgendogli la mano.
- Tu devi essere l'amico di Louis... -
Zayn aveva spostato immediatamente lo sguardo altrove, come se mentalmente si stesse preparando ad una tempesta in arrivo; Liam aveva accennato ad un colpo di tosse e Louis si era irrigidito tutto d'un botto, allungando poi la mano a prendere quella del proprio ragazzo.
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Ready to run|| Larry Stylinson AU
FanfictionIl matrimonio tra Harry Styles e Lottie verrà celebrato sull'isola di Arran, nella residenza estiva dei Tomlinson e Louis è costretto a far ritorno a casa, quella da cui tre anni prima è fuggito per un motivo ben preciso. BUONA LETTURA! (: