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Quarta chiamata.

Uno squillo, due squilli, tre squilli... sei.

Nessuna risposta.

Zayn riattaccò e si voltò per tornare dentro, ma venne bloccato da Lottie che gli si parò davanti immediatamente.

- Ti ha risposto? -

Lui deglutì guardandola negli occhi prima di poter trovare le parole per risponderle.

- H-ha detto che mi aspetteranno lì. Vado a prenderli io con la mia macchina, piccola com'è magari riesco a trovare una strada alternativa per scendere e risalire. Non sono sicuro abbiano ancora liberato il passaggio -

mentì. Non avrebbe potuto risponderle altrimenti, perché già tre volte aveva dovuto dire che non rispondevano, alla quarta chiamata lui aveva provato a mettere insieme i pezzi del puzzle e quello che ne era venuto fuori non era proprio positivo. Non da quello che credeva lui almeno.

- Sì, vengo con te -

disse lei prima di girarsi e sbattere involontariamente contro Stan che aveva ascoltato quella piccola conversazione.

- Stanno tornando? -

Chiese lui, ma Lottie scosse la testa velocemente.

- No, andiamo a prenderli noi -

- No, Lottie, vado a prenderli io. Tu resta qui, non sei di nessun aiuto lì e devo mettermi a riparare una macchina, non ci mettiamo a giocare a carte e per di più in quattro nella mia macchina non c'entriamo lo sai. Appena avremmo finito saliremo. Ora devo andare... -

disse sbrigativo Zayn, con una punta di irritabilità nella voce.

Già non era proprio a suo agio con tutta la situazione, in più lei si metteva d'impegno a rendere il tutto ancora più difficile.

"Non sta a noi decidere quale delle felicità scegliere per loro..." le parole che Liam gli aveva detto ora gli stavano vorticando nel cervello come foglie intrappolate in un mulinello di vento, ma per fortuna lo stavano aiutando.

Rincorrere la felicità non era semplice, non lo sarebbe mai stato e il minimo che lui poteva fare era stare dalla parte dei suoi migliori amici.

Non appena Lottie vide Zayn schizzare via, qualcosa dentro di lei si allarmò. Provò con tutta se stessa a restare il più calma possibile, tanto che quando Stan le sorrise, lei lo fece di rimando sistemandosi appena la gonna del suo vestito largo.

Harry sarebbe tornato a casa, stava bene e si sarebbero sposati.

Prima di riuscire a vedere il moro uscire di casa, lo vide fermarsi a parlare con Gemma che aveva una faccia più seria di quanto non l'avesse mai vista; quello per lei fu un altro segnale d'allarme, ma provò ad ignorare anche quello.

Harry sarebbe tornato a casa, stava bene e si sarebbero sposati.

***

Il pericoloso palo della luce, che era caduto la notte prima in mezzo alla strada, era già stato spostato ma non ancora rimesso in piedi. Per questo alcuni operai e qualche macchina di troppo occupava il passaggio. Zayn, grazie alla sua macchina non troppo ingombrante, riuscì a farsi largo tra tutti e ad arrivare a destinazione.

Arrivato davanti alla porta, tirò fuori le chiavi che gli erano state date da Anne e Rob e, dopo aver alzato gli occhi al cielo per cercare la preparazione psicologica di cui sentiva d'aver bisogno di lì a qualche istante, girò facendo scattare la serratura.

La casa era nel buio più totale, colpa degli scuri chiusi ovunque e Zayn faticò un po' prima di mettere a fuoco i due corpi che erano avvolti in una coperta sul tappeto, davanti al camino.

Ready to run|| Larry Stylinson AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora