La sveglia era stata puntata alle otto quella mattina e alle otto meno due minuti Harry aveva appena chiuso la porta della propria stanza per dirigersi al piano di sotto, quando, arrivato alla fine del corridoio, dalla scala che portava al terzo piano, vide scendere un Louis che trascinava Stan per il braccio con un gran sorriso.
- Ti dico smettila! -
Rise fermandosi a metà scala e riuscendo ad afferrare anche l'altra mano che gli stava facendo il solletico. Lo sguardo di Harry era corso verso quei due, tornando poi sui suoi passi quasi immediatamente, non voleva certo essere beccato a guardarli.
Il ragazzo doveva aver passato la notte nella stanza del suo ragazzo, nonostante gli fosse stato vietato da sua madre, ecco perché portava gli stessi vestiti della sera prima e perché non aveva risposto quando lui era uscito a bussare alla sua porta.
Il riccio riuscì a scendere le scale prima che i due arrivassero al secondo piano, così da evitare di dare il buon giorno ad entrambi.
Nonostante fosse sceso per primo, arrivò a tavola dopo di loro. Stan aveva preso posto accanto a Dan e Louis accanto al suo ragazzo, così che Harry potesse arrivare e prendere il posto accanto a lui.
- Buon giorno a tutti -
salutò il ragazzo con gli occhi verdi che quasi brillavano a quella forte luce del sole del mattino. Tutti ricambiarono il saluto, tranne gli occhi celesti che invece rimasero fissi nel piatto che avevano davanti.
Harry pensò bene di allungarsi e prendere posto accanto a lui, così che, chinandosi, potesse sussurrare qualcosa a Louis, senza che necessariamente l'ascoltassero anche gli altri.
- Hai proprio l'intenzione di far arrabbiare tua madre, eh? -
Aveva pronunciato il ragazzo tirando poi la sedia sotto il sedere, per avvicinarsi il più possibile al tavolo, attirando così l'attenzione di Louis ancora di più.
- Come scusa? -
Rispose il liscio con un'altra domanda. Aveva sentito bene quello che gli aveva appena detto?
- Ti ho visto venire giù dal terzo piano prima... -
confessò con un piccolo sorriso. La sua non era un'accusa nemmeno una manifestazione di gelosia, voleva solo mostrargli che era ancora in grado d'essere complice, di essere amico e che non c'era motivo che lo ignorasse o che gli rispondesse male come il giorno precedente.
- Tranquillo, non dirò nulla a Jay -
aggiunse come se quella cosa potesse giocare a suo favore. Aveva forse dimenticato tutte le volte che lo aveva coperto quando era più piccolo?
- Oh, che fai adesso, mi controlli anche? -
Denti stretti sia per la rabbia che per il disagio quelli di Louis che, in quella domanda, mostrò tutto il fastidio possibile.
- No, io volevo solo... -
Harry venne interrotto all'altro che si voltò per un secondo, giusto il tempo di fulminarlo con lo sguardo e poi si girò verso Stan, con un grande sorriso più rilassato.
- Stan, tesoro, mi passeresti il burro per favore? -
La conversazione tra di loro, poteva considerarsi più che chiusa.
STAI LEGGENDO
Ready to run|| Larry Stylinson AU
FanfictionIl matrimonio tra Harry Styles e Lottie verrà celebrato sull'isola di Arran, nella residenza estiva dei Tomlinson e Louis è costretto a far ritorno a casa, quella da cui tre anni prima è fuggito per un motivo ben preciso. BUONA LETTURA! (: