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La luce entrava appena dallo spiraglio lasciato dalle tende ed accarezzava leggermente il viso Harry, i capelli ricci ad incoronargli la fronte. Quando Gemma, alle dieci, arrivò a bussare alla sua porta, il ragazzo si trovò a schizzare in piedi.

- C-che c'è? -

Alito ancora pessimo, tanto che sua sorella si tappo' il naso e allontanò il viso e capelli ancora peggio.

- Oh Haz, ma cos'hai combinato? Sono venuta per vedere come stavi, gli altri sono già giù a fare colazione, sei in ritardo. -

Incrociò le braccia al petto, facendo risaltare il seno non troppo grande. Bella ragazza sua sorella, con i capelli che erano stati schiariti e una ricrescita appena percettibile. Aveva una vera e propria ossessione per i suoi capelli e molte volte, da piccolo, Harry l'aveva invidiata. Anche lui voleva le trecce e i codini.

- Oddio, che ore sono? -

Chiese tornando in camera e iniziando a rovistare nei cassetti, cercando qualcosa da mettere.

- Sono le dieci, ma per fortuna abbiamo iniziato alle nove e mezza per colpa dei gemelli piuttosto irrequieti oggi, credo abbiano un po' d'influenza, Jay oggi li porterà dal pediatra per stare sicura. Comunque mi chiedo come tu abbia fatto a svegliarti così tardi, cos'hai fatto? -

Avanzò seguendo il fratello, socchiudendo la porta alle sue spalle mentre lui continuava a cercare una maglietta adatta, non troppo trasandata.

- L-Louis è già giù? -

Gemma alzò un sopracciglio mentre lui infilava il pantalone cercando di mantenere a bada, allo stesso tempo, i capelli che continuavano a ricadergli davanti al viso.

- Louis? Certo che è già a tavola, doveva svegliarsi alle otto e lo ha fatto, perché avrebbe dovuto ritardare? -

Maledettissima Gemma, sempre troppo donna, sempre troppo perspicace e sempre guidata da quel suo sesto senso maledetto che non aveva mai sbagliato un colpo.

- Sono sicura che voi due stiate facendo qualcosa Harry e, vedi come te lo dico, dovete smetterla subito prima che peggiori. Se dovesse venire fuori come pensi che si sentirebbe Lottie? -

Aveva detto una settimana dopo che loro avevano iniziato a scambiarsi baci di nascosto per la casa. Non era facile nascondere qualcosa a lei, soprattutto non era facile per Harry, perché la conosceva bene e lei conosceva ancora meglio lui. Quando la vide avvicinarsi, con quello sguardo accusatorio sul viso, lui alzò lo sguardo per incrociare il suo.

Non le aveva mai confessato nulla, ma raccontato un bacio o la prima volta tra di loro, niente, ma lei lo sapeva e Harry non aveva avuto più bisogno di mentirle. Non aveva negato, mai.

- Semplicemente ieri notte non riusciva a dormire, tutto qui. Si è fatto una tisana e credevo che... -

- Harry avete fatto qualcosa? -

La schiena del ragazzo s'irrigidì, fissandola nuovamente negli occhi.

- Scherzi? -

Quasi faticò a non scoppiare a ridere in faccia alla sorella mentre indossava una camicia presa al volo dall'armadio.

- No non scherzo. Devo ricordarti come ti ho trovato il giorno dopo che andò via? -

Gemma si era preoccupata così tanto quella notte.


Harry era praticamente arrivato all'una, bussando un paio di volte alla porta dell'appena nuova casa di sua sorella e lei, nel vederlo in quelle pessime condizioni, lo scorta fino in salone.

Ready to run|| Larry Stylinson AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora