Non mi ero mai occupata di cronaca nera. Era il settore editoriale di mio zio quando era giovane, ma non volevo un suo aiuto: ormai era anziano, si era ritirato a vita privata proprio perché non voleva più scocciature. Inoltre volevo dimostrare di essere in gamba, di potere fare carriera contando solo sulle mie forze.
All'interno del nostro giornale ero sempre stata considerata una "raccomandata" e anche ora che mio zio non era più il direttore, la situazione non era cambiata. Mi chiedevo se i miei colleghi lo avessero mai conosciuto davvero o si fossero limitati a considerarlo un loro superiore: odiava concedere favori, se mi aveva assunta era perchè credeva che avessi qualche capacità. Proprio per questo pretendeva più da me che dagli altri, anche se magari avevano più esperienza. Considerando che non volevo aiuti, potevo solo limitarmi a ciò che era accessibile a tutti: cercare su internet.
Giunta a casa salutai di sfuggita i miei genitori e mi rinchiusi in camera accendendo il computer. Vivevo ancora con loro, eravamo molto affiatati e... L'indipendenza si paga. E io non avevo abbastanza soldi per comprare casa. Mi vergognavo e non poco a dovere ancora dipendere da loro su molte cose, a non avere ancora realizzato nulla nella vita. Ero giovane, ma molto impaziente.
Anche se non le avevo riservato particolari attenzioni, mia mamma entrò lo stesso in camera mia per portarmi il caffè. Mi si scaldò il cuore, non me lo meritavo. Da figlia unica, ero sempre stata piuttosto viziata.
" Cosa stai facendo di bello, tesoro?" mi chiese accarezzandomi i capelli come quando ero piccola.
" Sto cercando delle notizie su Lorenzo Strozzi. Sai chi è, giusto?"
" Il calciatore che è morto? Si è suicidato già da qualche giorno, fa ancora notizia?" mi chiese, forse preoccupata che il mio articolo non potesse essere originale.
" Non credo che sia stata detta tutta la verità su di lui: sto facendo ulteriori ricerche." spiegai mentre attendevo che le palline del cerchiolino sullo schermo completassero il loro tremillesimo giro: il mio computer era piuttosto vecchio e se si accendeva dopo mezz'ora e non un'ora era già un grande risultato.
" Brava, Vitto, non fermarti mai alle apparenze. Sai che io e papà ti supporteremo sempre, comunque vada." mi disse con un bacio " Ora ti lascio sola." se ne andò chiudendo la porta non prima di avermi fatto un simpatico occhiolino.
Sorrisi al portatile che si stava accendendo: ero stata fortunata a nascere in una famiglia così. Mi venne spontaneo pensare a mio zio "sarò alla tua altezza." mormorai.
Digitai "Lorenzo Strozzi" e in un attimo pum, migliaia di risultati. Il primo era la pagina wikipedia, che lo dava per morto, mentre il secondo era un articolo. Lo cliccai.
Non diceva niente che non sapessi già: spiegava che Lorenzo Strozzi si era suicidato all'alba della notte fra il 2 e il 3 giugno, quella successiva alla finale, gettandosi nel Po da un ponte. Il corpo non era mai stato ritrovato, ma la prova fotografica di un pescatore era schiacciante: si vedeva da lontano un giovane dai capelli dorati in piedi sulla balaustra, in procinto di buttarsi. Altre fonti di pescatori che avevano visto il corpo galleggiare confermavano la tesi.
L'articolo mostrava anche gli screenshot dei post pubblicati dal padre e dalla fidanzata del calciatore che, con emoji di cuoricini spezzati e faccine tristi, annunciavano la triste notizia in qualche riga.
Era inclusa un'intervista al padre, che diceva di essere terribilmente addolorato perché suo figlio era scomparso senza nemmeno un saluto finale, senza essere nemmeno tornato a casa dopo la partita per la vergogna di ciò che aveva combinato.
Rilessi il pezzo due volte. Riguardai le foto dei fogli di Lorenzo: non ci voleva una laurea per accorgersi che... Le due versioni non coincidevano per nulla! Il ragazzo raccontava di avere addirittura parlato con suo padre appena tornato a casa dopo la finale. Un dialogo breve, ma pur sempre un dialogo.
In cui veniva menzionata una data, il 26 aprile, di cui, anche scervellandomi, non riuscivo a capire il senso. Invece, per suo padre, lui non era mai rincasato. Terminai di leggere l'intervista, il resto mi sembrava coerente. Possibile che nessuno si fosse mai accorto dell'incongruenza fra le due versioni?
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VA TUTTO BENE
General FictionApri questo libro: è l'unico modo per farmi vivere per sempre. Non so se sono vivo o se sono morto: la verità sul mio omicidio/suicidio è ancora lontana. Sempre ammesso che io stia davvero scrivendo dal Paradiso o dall'Inferno. Sapete, laggiù ho av...