Non parcheggiai il mio macinino nel parcheggio dell'Iperuranio. Il posto c'era, solo che il parcheggiatore mi aveva obbligato a cercare altrove perché La mia vettura sfigurava in confronto alle altre.
Durante il mio soggiorno a Torino, tutto mi aspettavo meno che mangiare nel ristorante più chic della città con un calciatore della Juve. Ecco perché non avevo messo in valigia abiti da sera e mi ero dovuta arrangiare "prendendo in prestito" un vestito dall'armadio de la.camyyy, sperando che lei non se ne accorgesse, altrimenti sarei stata licenziata sicuro. Aveva così tanti abiti, come poteva notare che ne mancasse uno? Inoltre, quella mattina, approfittando dell'assenza della ragazza, avevo raggiunto un obiettivo quasi più importante della verità sul caso Strozzi: mi ero fatta la doccia, improfumandomi come mai prima d'ora!
Mi accorsi che era stata tutta fatica sprecata quando vidi Giulio Angeli immerso in una tuta nera che mi aspettava davanti all'ingresso. Aveva ragione, non era un appuntamento galante, però io, almeno una volta nella vita, volevo indossare quegli abiti stupendi di cui poteva vantarsi ogni giorno l'influencer. Insomma, mangiare in quel ristorante, con addosso quei vestiti, era qualcosa per me impensabile fino a qualche giorno prima. Per una sera, per favore, potevate almeno lasciarmi sentire ricca!
Appena il ragazzo mi vide si mise a ridere scuotendo la testa
" Perchè ti sei conciata così? Se lo venisse a sapere la.camyyy..."
Anche i tacchi erano suoi, sui trucchi mi ero arrangiata con quello che avevo. Gli sorrisi complice, non sopportavamo la stessa persona." Alt, giovanotto!" ci bloccò un omone sulla soglia, squadrando Giulio Angeli
" Non sai che qua dentro vige un severo dress code?"" Io ho prenotato la stanza esclusiva, lomo, che sai bene quanto costa. Se il tuo padrone vuole rimetterci i soldi perchè non ho il papillon, faccia pure!"
Mi scappò da ridere. Lomo? Evidentemente, Giulio era così amico di Lorenzo che aveva preso in prestito dei termini nostrani. Il bodyguard gli chiese a che nome avesse prenotato e, quando scoprì che aveva davvero riservato la stanza esclusiva, lo lasciò passare guardandolo con astio, che il mio accompagnatore ricambiò volentieri. Il mio accompagnatore era stato un po' arrogante, ma stranamente non mi aveva dato fastidio.
Il privé? Non credevo che Giulio si fosse spinto a tanto, fino a quel momento mi era sembrato piuttosto umile. Forse non era la compagnia migliore, avevo molti dubbi su di lui, ma stava cercando di farsi perdonare per la sua antipatia... O di nasconderla dietro allo sfarzo, sperando che io fossi una ragazza frivola. Beh, un po' sì, dovevo ammetterlo. Infatti rimasi sbalordita quando non passammo nemmeno per la sala principale, un cameriere ci condusse per dei corridoi secondari decorati con degli arazzi e dei lampadari enormi che avevo visto solo nei film ambientati nei saloni delle regge seicentesche, poi ci aprì una porta.
" La vostra stanza, signori." c'invitò a entrare. Wow. Le posate erano davvero d'oro? I piatti erano così puliti che mi potevo specchiare, il candelabro emanava una luce soffusa e c'era un leggero odore d'incenso che non dava fastidio alle narici. Il cameriere mi spostò la sedia bianca agghindata con del pizzo per farmi sedere e guardò disgustato l'outfit di Giulio, che gli lanciò un'occhiataccia per dirgli di farsi i cavoli propri. Ci consegnò i menù spiegandoci ogni piatto per filo e per segno e poi ci lasciò soli per scegliere.
" Spero che tu abbia i soldi per pagare la tua parte." si mise sulle difensive Giulio spostando le sue posate. A me sembravano perfettamente in ordine, ma lui le voleva parallele con angolo di novanta gradi rispetto a non so cosa. Non avrei avuto niente in contrario a sborsare i miei magri risparmi... Se un antipasto non fosse costato come un mese del mio stipendio!
" Ma qua è tutto così caro..." mormorai alla ricerca del piatto meno costoso e di un aiutino economico da parte del mio accompagnatore, che però mi abbandonò al mio destino.
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VA TUTTO BENE
सामान्य साहित्यApri questo libro: è l'unico modo per farmi vivere per sempre. Non so se sono vivo o se sono morto: la verità sul mio omicidio/suicidio è ancora lontana. Sempre ammesso che io stia davvero scrivendo dal Paradiso o dall'Inferno. Sapete, laggiù ho av...