XXVII - Il risveglio

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Ero ancora seduta per terra nella stanza bianca di casa Strozzi, vuota, com'ero io dopo avere letto quel pezzo. Quel bambino mi aveva distrutto. Avevo capito che Lorenzo aveva deciso di doparsi in quell'istante e non per vincere la finale, ma per non deludere più quel bambino ed essere il "campionissimo che fa sempre gol" come aveva detto lui. Si era dopato per quel bambino, per non farlo piangere più, per essere ancora il goleador divinizzato nella mente dei suoi piccoli fan. Ed erano le parole più strazianti che avessi mai letto.

Forse l'unica cosa che poteva risollevarmi il morale era la crush ai tempi delle superiori che gli aveva dato buca. Al contrario di ciò che sosteneva Giulio Angeli, la parte vanitosa di me credeva di essere io quella ragazza. Avevo anche scoperto che quel pazzoide patito di numeri non mi aveva detto solo bugie su la.camyyy, il diario di Lorenzo mi aveva confermato che il suo carattere non gli piaceva proprio.

Come si dice? Si parla del lupo e spunta la coda. Infatti mi era arrivato un messaggio da un numero non salvato in rubrica. Purtroppo, non poteva essere più quello di Lorenzo Strozzi. Complice la foto profilo di non so quale galassia, dedussi che doveva essere per forza Giulio Angeli. Non si era nemmeno presentato, aveva semplicemente scritto.

Tu ieri sera mi avevi chiesto di dirti solo una frase, ma io volevo dirtene due e la seconda è più importante della prima: quando possiamo rivederci?

Era imbecille? Mi aveva fatto piangere, aveva spifferato della nostra serata a la.camyyy e ora voleva vedermi? Addio, Giulio Angeli, non m'interessava più cosa avevi da dire.

Fottiti

Si tratta di Lorenzo

Questo messaggio cambiava tutto. Era il mio dovere di giornalista sapere tutto quello che potevo su Lorenzo Strozzi, ma se Giulio avesse mentito ancora? Magari era solo un pretesto per vederci, magari voleva solo farmi un altro scherzo approfittandosi un'altra volta della mia fiducia. Eh no, ora basta.

Non puoi scrivermi qui quello che vuoi dirmi?

Sistemato! Che scusa avrebbe trovato, adesso?

Meglio se hai qualcuno accanto mentre ti dico la frase: rischieresti di svenire 💀

Cosa? Perché, Giulio, perché stimolavi così l'indole di natura curiosa di una povera giornalista? Ma non ci sarei più cascata.

Allora tienitela per te: sei stato tu il primo a cercarmi, quindi vuol dire che questa frase interessa più a te che a me. Se proprio vuoi dirmela lo fai alle mie condizioni.

Domani in casa Strozzi. Piano superiore, di solito è meno frequentato.

Era tardo? Non aveva capito che non lo volevo più vedere? Mi morsi il labbro: dunque il giorno seguente sarebbe stato presente anche lui in casa Strozzi. Avrei dovuto cercare in ogni modo di non incrociarlo o di ignorarlo, anche se non sarebbe stato facile. Dovevo ammettere che ci sapeva fare con le parole, lasciava sempre la giusta suspense in ogni discorso, mi veniva spontaneo incuriosirmi. E Giulio aveva capito fin troppo bene questo lato peculiare del mio carattere che stava sfruttando per benino. Infatti mi mandò un nuovo messaggio.

So che sotto sotto vuoi sapere cosa ti devo dire 😉

Nonostante l'emoji cringe aveva ragione, accidenti a lui! Come potevo fare? Ma certo! Non avevo ancora avuto un giorno libero nonostante il signor Strozzi me li avesse concessi quando mi aveva incontrata la prima volta.

Decisi di scrivere al padre di Lorenzo per chiedergli di non venire il giorno seguente. Lui rispose subito, acconsentendo con un semplice "Sì" probabilmente aveva ancora le minacce di Laclausola in testa.

VA TUTTO BENEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora