La nebbia avvolgeva delicatamente il fiume, mentre il cielo piano piano, dava spazio alla luce della luna.
Chris aveva deciso di uscire per prendere una boccata d'aria, dopo quella giornata trascorsa con le orecchie straripanti del ronzio della stufetta elettrica che invadeva il suo ufficio.
Stava per iniziare il mese di Ottobre: il periodo dell' anno che preferiva, quando le strade si celavano sotto uno spesso strato di foglie secche, che non avevano resistito allo spietato richiamo del vento.
Il fiume appariva come la scena di un film horror, l' abbraccio della nebbia gli si era posato sopra, e la corrente forte trascinava con sé i pezzettini di legno e le foglie che vi galleggiavano sulla superficie. Chris non sarebbe rimasto sorpreso se un mostro marino fosse sbucato all' improvviso dall' acqua vitrea del Mississippi in quel paesaggio spettrale.
Il silenzio era sovrano.
L' unica voce ovattata era quella dei suoi pensieri che si disperdevano vaghi nell' aria umida, mischiandosi con le goccioline che davano forma alla nebbia.Erano passate due settimane da quella visita in ospedale.
Finalmente suo padre era stato dimesso con le solite raccomandazioni dei medici che puntualmente lui ignorava. Chris non provava nemmeno piú a convincerlo a prendere tutte le sue medicine e a farlo star tranquillo a letto.
-Ho troppe cose da fare!- Diceva il vecchio con quel suo tono irritato -Come possono pretendere che mi riposi tutto il giorno?!-.
Chris aveva imparato a ignorarlo. Anche in questi momenti non lo sopportava: certo, lui doveva fare il grand' uomo, quello sempre attivo, quello che non sa stare fermo, quando invece erano tre anni che si faceva fare la balia da Chris perché "non se la sentiva" di fare tutto da solo.
Una contraddizione. Quell' uomo era l' incarnazione delle contraddizioni, il paradosso fatto persona.Chris aveva preferito dedicarsi totalmente a Margaret.
Quella donna l' aveva stregato. Inutile negarlo, inutile mentire a se stesso.
L' aveva capito quando le sue labbra, lentamente, si erano appoggiate a quelle di lei, candide come petali di rosa impregnati della rugiada del mattino, in un istante che era durato per lui un'eternitá.
Quella sera avevano la fatidica cena con suo padre. Chris avrebbe voluto solamente che quella serata passasse il piú velocemente possibile; voleva svegliarsi il giorno dopo senza essere dovuto passare da quella cena, semplicemente saltare quel pezzo di giornata.
Governare il tempo... Perché non lo poteva fare? Gli si posó sul volto un sorrisino sarcastico, ogni tanto era bello pensare con la mente infinita di un bambino, non credeva di saperlo fare ancora.Ripensó a quel giorno in ospedale.
Amanda. Amanda Turner.
Quanto tempo era passato dall' ultima volta che l'aveva vista?
Da bambini giocavano sempre insieme, mentre sua madre e suo padre li guardavano sereni del balcone della vecchia villa.
Quel giardino enorme ormai era diventato una landa incolta e nessuno ormai ci andava più. La piscina invece, era diventata un lago di palude, con l' acqua verde e torbida che ormai fuoriusciva dai bordi, e gli unici a farci il bagno erano quei piccoli ragnetti che ci camminavano sopra.
Quel quadro tetro sembrava rappresentare la vita di Chris.
Aveva avuto un' infanzia stupenda tra I muri di quella villa, tra I cespugli brulicanti di farfalle e api, tra giochi, risate, corse e amici. E poi, lentamente, tutto era stato abbandonato a se stesso, tutto era diventato buio, triste, e terribilmente monotono.
Tornó a lui il pensiero di Amanda. Il suo viso innocente riempí la sua mente.Amanda...
Gli era sempre stata cosí simpatica, con quel suo carattere indipendente, autonomo, e vivace.
Era sempre un passo più avanti di Chris, ma lui non ne era mai stato invidioso: no, non era invidia ció che provava per lei, piuttosto... Ammirazione.
Abitava in orfanotrofio: suo padre era morto prima che lei nascesse, in circostanze che a Chris erano tuttora ignote, e sua madre poco dopo averla messa al mondo.
All' età di nove anni peró, era stata finalmente adottata da una famiglia dell' Alabama. Non sapeva esattamente di quale paese fosse.
Da allora Chris non l' aveva più rivista.Ma ora c' era Margaret.
La sua Margaret.
Doveva cancellare il passato, seppellirlo sotto I suoi pensieri che si dimenavano instancabili nella testa.
L' unica ad occuparli doveva essere Margaret... E certo, sua madre.
La bambina vivace che giocava tra l' erba nei suoi ricordi, era solo un' immagine sbiadita dal consumarsi degli anni.Si alzó.
La nebbia si era leggermente sollevata e Chris riusciva a vedere nitidamente fino a circa due metri da lui.
Il suo corpo ebbe un improvviso sobbalzo quando una mano leggera si poggió sulla sua spalla.
-Ehi, tranquillo, sono io-
-Margaret!- Esclamó lui ancora leggermente scosso -Cosa ci fai qui?-.
-Non ti trovavo, è quasi ora di cena, ti ho cercato a casa tua e poi da tuo padre, e mi ha detto che non ti eri ancora fatto vivo... E poi ho pensato che quando hai voglia di stare da solo vieni sempre qui-.
-Come fai a saperlo?- Chris era visibilmente allarmato.
-Non ricordi? Me l' hai detto tu stesso quel giorno al bar-.
-Veramente non me lo ricordo... Dovevo essere quasi ubriaco- Disse lui ridendo, in tono sollevato. -Sí in effetti mancava veramente poco- Disse lei divertita.
-Ehi, guarda che tu non eri messa molto meglio di me!- Lei si mise a correre con un sorriso immenso e irresistibile stampato sul viso, lui la rincorse ridendo, e proseguirono cosí verso la casa di suo padre come due bambini che giocavano a prendersi, come due sagome che squarciavano la nebbia di quella sera d' Ottobre.Con un leggere fiatone si presero per mano: un gesto che Chris trovava infantile, eppure lo apprezzava moltissimo.
Ora non gli importava più del suo passato: ora, in quei pochi minuti, pensó solo a quanto fosse cambiata la sua vita in una mattinata, come tutto poteva cambiare da un momento all' altro, come il percorso delle cose fosse totalmente imprevedibile.
E tutto, tutto questo, lo vide negli occhi di Margaret, dove, per la prima volta, era scomparso quel lume di malinconia e mistero.Si fecero strada tra la nebbia lasciando il passato nel profondo del fiume. Li avrebbe raggiunti? Probabilmente sí, ma Chris decise di godersi i minuti di quella passeggiata che lo portava verso villa Cooper.
STAI LEGGENDO
La ragazza dai capelli di pece
Mistério / SuspenseChris era un ragazzo introverso, non che non volesse conoscere nuove persone, solamente aveva paura di farlo. E poi arrivò lei. I suoi capelli di pece lo conquistarono, i suoi occhi e le sue labbra lo attirarono a sé. Ma chi era quella ragazza? Av...