<<Lew>>

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Only you darling, only you babe

<<Lewis cavolo non ti trovavo>> esclamo preoccupata <<Chi era al telefono?>> scuoto la testa <<Jason>> solleva le sopracciglia <<ah si, e cosa vuole alle..>>si ferma a guardare il suo orologio per poi continuare <<..due e mezza di notte?>> <<non lo so ha fatto anche la vittima gli ho detto che ne parliamo domani, non avevo voglia di sentirlo.>> <<non avevi voglia di sentirlo>> ripete la mia frase <<no>> aggrotto le sopracciglia stranita dal suo comportamento

<<domani torniamo alla normalità>> sospira quando ormai siamo fuori a parlare <<normalità..>> rifletto ad alta voce <<ti perderò di nuovo>> alza le spalle <<con stasera ho capito che tra noi c'è qualcosa, mi serve solo del tempo>> annuisce portando lo sguardo verso il cielo <<ti darò tutto il tempo che ti serve>> sorrido senza smettere di guardarlo.

Ormai si erano fatte le quattro di mattina e avevamo il taxi tra circa due ore, decidemmo di andare in hotel per preparare velocemente le valigie e aspettare l'auto nella hall subito dopo.

<<ho sonno>> mi lamento per l'ennesima volta quando finalmente ci sediamo sulle poltroncine d'attesa. <<non dirlo a me>> Lewis sbadiglia e si siede accanto a me appoggiando la testa sulla mia spalla.

<<ho i piedi distrutti, lo stomaco sottosopra>> chiudo gli occhi per evitare di pensarci <<la prossima volta bevi di meno>> sbuffo <<simpatico.>> ridacchia <<ti stavo più simpatica da ubriaca, inutile che ti lamenti!>> esclamo.
Faccio un sorso della mia acqua e noto che il respiro del pilota si è regolarizzato, ciò significa che si è addormentato.

Gli faccio una foto anche questa volta, dopo circa una mezz ora sono costretta a svegliarlo, perché l'autista era arrivato. <<Lew>> gli accarezzo la guancia e sento il suoi muscoli del viso muoversi, si è svegliato. <<mi piace svegliarmi così>> sbadiglia e si solleva dalla mia spalla <<dobbiamo andare campione>> sorrido e mi alzo, aspettando il ragazzo.

Ci incamminiamo insieme ed io abbasso gli occhiali da sole sugli occhi, coprendomi dal sole ormai sorto.
<<ciao Evan>> Lewis saluta il suo autista, io sorrido timidamente e dico solamente <<ciao>> lui ricambia il saluto e parte.

Dopo pochi minuti sento le palpebre farsi pesanti, la mia testa cala sulla spalla di Lewis e mi addormento, non tanto comoda, ma con il profumo che emana il ragazzo.

***

<<Bella>> qualcuno mi accarezza i capelli, non sono più appoggiata ad una spalla ma a qualcosa di più morbido, apro gli occhi e metto a fuoco. <<Lew>> piagnucolo, che ore saranno state, le 8? eravamo partiti soltanto 45 minuti prima! <<Bell, siamo quasi a casa tua.>> spalanco gli occhi; e solo in quel momento realizzo che avevo la testa sulle cosce di Hamilton. <<cosa?>> mi alzo <<manca poco>> alza le sopracciglia confuso.

Tornare a casa significa solo una cosa. Jason.

<<si>> non so per cosa esattamente avevo detto quella parola, ma non volevo rimanere in silenzio. Prendo a guardare dal finestrino le strade di Londra, sempre amata.

<<ti ricordavi il mio indirizzo?>> domando sopresa a Lewis. e lui annuisce, ma non sorride. <<Ciao Bella>> gli do un nostalgico bacio sulla guancia e saluto Jack <<grazie Jack>> <<Di nulla!>> prendo il mio telefono da sopra il sedile e apro la portiera. <<Ciao Lewis, a presto>> quando esco da quell'auto non mi guardo più indietro.

Giro le chiavi nella porta e la apro, un piacevole odore di cibo mi invade le narici. Milly corre subito verso di me e le faccio subito tante coccole. Jason starà dormendo.

Sospiro <<casa dolce casa no?>> la prima cosa che penso è l'università, oggi pomeriggio ho un corso quindi devo recuperare tutte le lezioni che ho perso.

Dark Red, Steve Lacy
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Starboy [Lewis Hamilton]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora