CAPITOLO 13: COME TI CHIAMI?

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Sul prato verde, le prime foglie d'autunno cadevano dal boschetto vicino. "Sembra ieri che aspettavamo l'estate ed è già arrivato l'autunno" osservò Cinthia, stringendosi la giacca bianca sul vestito rosa pallido. "Già" rispose Gilberto camminando affianco a lei, insolitamente elegante nel suo abito grigio e la camicia bianca. "Il tempo per me è passato anche più in fretta" precisò Aurelio, che li seguiva lungo il prato mentre avanzavano per raggiungere un grande casale al centro della valle.

"Subito dopo il mio rientro in ufficio, ho dovuto seguire il corso di aggiornamento a Milano e quando sono tornato era già agosto, praticamente" concluse, mentre li affiancava con passo deciso. Aveva fatto crescere un pò i capelli, pettinati indietro ma con la riga di lato, il suo abito blu cobalto con camicia grigia e blu faceva risaltare la sua perenne abbronzatura e gli occhi celesti.

Un gruppetto di persone si era radunato davanti all'ingresso del casale, un'insegna rustica indicava "Agriturismo Il Melo dorato, cucina tipica toscana". I tre si fermarono davanti alla porta, indecisi.

Dal gruppo di persone che si accalcava all'ingresso, si staccò Clara Marie Santobuoni per andar loro incontro. "Ben arrivati, non avete avuto problemi a trovare il posto,vero?" sorrideva nervosa, indossava un abito a fiori che ne risaltava la figura anche se il viso era sempre teso ed il sorriso quasi forzato. "Nessun problema" rispose Cinthia, ricambiando il sorriso.

"Possiamo anche iniziare ad accomodarci dentro" suggerì, guardandosi intorno evidentemente cercando qualcuno. "Inutile stare qui fuori, sono certa che Lianna arriverà a momenti", fece un gesto come ad invitare tutti i presenti ad entrare.

Il gruppo di amici e familiari iniziò a sparire dentro il locale, qualcuno chiedeva alla donna: "Ma Gianrico dov'è, cara? Scompare sempre quell'uomo".

L'interno del locale era spazioso e abbastanza spoglio, in fondo era allestito un lungo tavolo da buffet, intorno tavoli rotondi per una cena in piedi.

"Benedetta ragazza" brontolò Gilberto: "In piedi ci deve far stare, dopo tutta la strada che abbiamo fatto". "Gil" lo rimproverò la moglie: "E' la festa di Lianna, avrà pure il diritto di scegliere lei l'allestimento". Gilberto sbuffò e Aurelio gli sorrise comprensivo. "Non mi piace mangiare in piedi" insistette, come un bambino: "Sicuramente ci sarà anche musica a tutto volume e ragazzini che girano tra i tavoli a disturbare". "E meno male che è Aurelio quello noioso" Cinthia scosse la testa, con aria divertita. "Comunque, io mi sceglierei un bel tavolino appartato per evitare tutta questa folla" suggerì Aurelio, guardandosi intorno in mezzo alle famiglie con bambini a ai ragazzi, probabilmente ex compagni di studio di Lianna.

Clara Marie comparve accanto al buffet, circondata da camerieri che chiedevano indicazioni. Suo marito Gianrico era dall'altro alto del tavolo e teneva le braccia incrociate, aveva l'aria infastidita o forse solo stanca.

"Forse non sarei dovuto venire" sospirò Aurelio: "Il padre di Lianna mi guarda in un modo strano, da quando ha saputo che non sposerò sua figlia". "Non essere paranoico, Gil" lo rimproverò Cinthia. "Credo invece che abbia ragione, cara", si voltò verso l'altro uomo: "Probabilmente, aspetta solo il momento giusto per colpirti alle spalle, Aurelio" fece Gil scoppiando a ridere all'espressione preoccupata dell'amico. "E' un dirigente scolastico, Aurelio, non un serial killer, cerca di stare calmo" Cinthia scosse la testa, divertita.

Un crescente brusio accompagnò l'ingresso di Lianna nella sala. Un sorriso sul bel viso truccato, i capelli leggermente cotonati ed un abito senza spalline blu notte.

"Sta molto bene, vero?" chiese Cinthia ai due uomini, accettando con un sorriso un calice di prosecco da un cameriere. "Veramente" convenne Gil, poi si volse verso Aurelio con il suo bicchiere in mano: "Sei sicuro che siete solo amici? Vi vedevo così bene insieme". "Non cominciare, Gil" rispose Aurelio rifiutando educatamente la bevanda. "Oh, accidenti, dove è finita ora Lianna?" chiese Cinthia con aria delusa: "Volevo andare a farle gli auguri, non la vedo da nessuna parte".

Io non esistoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora