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<<Ti ho detto che sarei venuta io quando tutta la situazione sarebbe finita>>. Disse Aleks, vedendo Ruby davanti a sé, avvolto da un mantello nero.
<<Non potevo aspettare>>. Rispose con una voce che esprimeva tutto il senso di panico che aveva dentro.
<<Non volevi aspettare, Ruby. È un'altra cosa>>.
<<Non potevo stare nascosta al sicuro, sapendo che sei in pericolo. Dovevo venire ad avvisarti>>. Ribatté Ruby, spingendo Aleks con forza, facendole fare qualche passo indietro.
<<Cosa devi dirmi?>>. Aleks si era resa conto che Ruby era troppo agitata per essere venuta lì, perché sentiva la sua mancanza.
<<Ho sentito il Consiglio di Troia che parlava della sconfitta che avete subito oggi. Hanno detto che vi attaccheranno questa notte>>.
<<Il loro esercito verrà qui questa notte?>>. Chiese Aleks iniziando da agitarsi.
<<Non proprio, cioè, sì verranno, ma non subito. Prima ci attaccheranno in modo diverso>>.
<<Ruby, parla, non farmi pregare per ciò che devi dirmi>>.
<<Non sarebbe male vederti in ginocchio per provare a convincermi>>.
<<Ruby!>>. Esclamò Aleks, divertita dalla frase dell'altra.
<<Va bene, useranno la tecnica delle palle di fuoco>>.
<<La tecnica di cosa?>>. Chiese Aleks.
<<Palle di fieno che prendono fuoco, verranno fatte rotolare contro i pali che proteggono il vostro accampamento>>. Spiegò Ruby.
<<Oh miei Dei, devo avvertire Achille>>.
<<Avverti chi vuoi, poi vieni via con me>>.
>>. ..Non capisco>>.
<<Devi andartene>>. Disse Ruby.
<<Cosa?>>.
<<Devi andare via da qua, ora>>.insistette quella.
<<Non posso>>.
<<In che senso non puoi?>>.
<<Secondo te posso scappare e andare a nascondermi da qualche parte? Ho una dignità e una cosa chiamata "onore">>. Disse Aleks.
<<Chi se ne frega di onore e dignità, rischi di morire>>.
<<Anche te, e non ti sei fatta tanti problemi venire qua e avvisarmi>>.
<<Lo faccio per te!>>.esclamò Ruby.
<<Rischi la tua vita per me?>>.
<<So che non dovrei, che questa conversazione non dovrebbe avere luogo, e non per una sola ragione, ma per centinaia. Però sono qua a dirti che stanno progettando di attaccarvi in questo momento, e non in modo leggero; quindi, accetta questa cosa che senza di te non penso di farcela, e vieni al sicuro con me>>. Aleks la guardò sorridendole, e toccandole le guance con le mani, accarezzandogliele dolcemente.
<<Non posso>>. Disse la Greca <<Io devo rimanere, si inizierà a combattere dopo questo loro attacco e io devo essere presente. Achille è ancora irato con Agamennone, e dubito si butterà in mezzo alla battaglia>>.
<<Achille è solo un uomo, conta per uno>>.
<<Conterà anche per uno, ma guarda la belva che diventa quando si butta in mezzo alla battaglia>>.
<<Ti prego...>>. Sussurrò Ruby, avvolgendo tra le sue braccia Aleks.
<<Una principessa che prega una semplice persona del popolo, ora posso dire di avere visto tutto>>. Ma Ruby non rideva.
<<Aleks, vieni via con me>>.
<<Non posso, mi dispiace, forse è meglio se vai via te>>.
<<Non ti lascio qua da sola>>.affermò la Troiana.
<<Ma non hai detto che si rischia la morte?>>.
<<Io starò dove starai tu>>. Aleks si passò una mano tra i capelli e ridacchiò.
<<Come ho potuto innamorarmi di una persona come te in così poco tempo non me lo so spiegare, ma ascoltami bene: se arriveremo a uno scontro contro il tuo stesso popolo dovrai stare qua, nascosta agli occhi di tutti. Dovrai stare qui, al sicuro, ad aspettarmi e poi tornerò da...>>. Fruscii si legarono nell'aria, come venti che soffiano. Però non era vento, e ne erano consapevoli.
I corni di allarme suonarono, facendo uscire di fretta le due ragazze dalla tenda. Videro decide di frecce infuocate conficcate nella sabbia, e tante altre stavano solcando il cielo.
<<Cosa stanno facendo?>>. Chiese Aleks, confusa.
<<Palle di fieno ricoperte di alcolici passeranno sopra quelle frecce di fuoco>>. Rispose l'altra.
<<Prenderanno fuoco facilmente, sarà un disastro>>.
Neanche il tempo di finire la frase, che la prima palla rotolò giù, prendendo gioco non appena passò sopra a una freccia. Fortunatamente era lontana più di venti metri da Aleks, ma il sollievo che provava lei in quel momento, finì quasi subito.
Decine di palle di fieno vennero spinte giù dalla collina si sabbia, decine di palle di fuoco si stavano abbattendo contro i tronchi di legno che fungevano da protezione all'accampamento.
La maggior parte di questi non resistette ovviamente e il fuoco riuscì a colpire e a bruciare vivi diversi uomini.
Quasi tutti si salvarono, grazie al Dei, ma i Troiani si stavano avvicinando troppo all'accampamento per i gusti di Aleks.
<<Vai dentro>>. Disse a Ruby>>. Torno appena questa questione finisce>>.
<<Stai attenta>>.
<<Sempre, amore mio>>. Aleks baciò Ruby e la guardò entrare nella tenda, prese la spada legata in vita e si diresse verso i Mirmidoni che si erano riuniti, al loro comando c'era Achille.
Aleks gli si mise di fianco per dirgli che era felice che avesse finalmente deciso di combattere, così girò il viso verso di lui.
Era Patroclo.
<<Cosa ci fai qui?>>. Gli chiese non facendosi sentire dagli altri.
<<È la guerra>>. Rispose lui.
Senza darle il tempo di rispondere, iniziò a correre, subito seguito dai Mirmidoni, verso i Troiani. Aleks sospirò e lo seguì subito. Vedendoli, tutti i Greci iniziarono ad esultare e a sentirsi più al sicuro, così iniziarono a correre anche loro per combattere contro i Troiani.
La battaglia infuriò fin da subito, Patroclo combatteva come se un tornado assetato di sangue avesse preso il controllo del suo corpo.
Ettore lo vide subito, e presto si creò un cerchio di uomini intorno a loro due. Si girarono in cerchio e si guardarono negli occhi per un paio di minuti prima di cominciare a combattere per davvero. Aleks era in prima fila, e al suo fianco c'era Ulisse, il quale già al primo colpo del Greco, si rese conto che qualcosa non andava, ma non disse nulla.
Combatterono per quelle che a tutti sembravano ore, ma a un tratto, Patroclo fece un passo falso, Aleks vide la scena a rallentatore: si era girato di nuovo verso Ettore per mettersi faccia a faccia troppo tardi, non aveva fatto in tempo ad alzare lo scudo per proteggersi il collo, e così finì con la gola tagliata.
Il taglio era troppo profondo per avere una qualche minima possibilità di poter vivere. Ettore si chinò sul Greco, che ormai era caduto a terra e stava osservando il cielo mattutino sopra di lui.
Gli tolse l'elmo e vide che sotto di esso non c'era la persona che si aspettava. Ma ormai era troppo tardi. Gli piantò la spada nel petto per pietà, per non costringerlo a una morte troppo dolorosa e si alzò in piedi.
<<Basta per oggi>>. Disse Ettore ad Ulisse. Questo annuì.
<<Tornare alle navi!>>. Urlò ai Greci, poi si girò nuovamente verso Ettore <<Era Patroclo, il suo compagno>>.
A Ettore corse un brivido freddo lungo tutto il corpo durante tutto il tragitto verso Troia.
Aleks tornò alle tende molto lentamente, come gli altri Mirmidoni, Eudoro si diresse verso quella di Achille e lo chiamò fuori. Non voleva di sicuro assistere alla violenza dell'eroe greco, quindi torno nella sua tenda. Entrò, e vide Ruby che camminava avanti e indietro. Appena la Troiana la vide, le corse incontro e la abbracciò stretta.
<<Sei tornata>>.
<<Avevi qualche dubbio?>>.
<<Com'è andata?>>.
<<Oh, alla grande>>. Le parole di Aleks erano sarcastiche <<Lottare di prima mattina senza neanche aver fatto colazione è una cosa stupenda>>.
In quel momento sentirono le urla di Achille accompagnate da quelle di una donna, evidentemente Agamennone gli aveva restituito Briseide. Ruby provò ad uscire dalla tenda, ma Aleksandra la fermò subito.
<<Perché...?>>.
<<Patroclo ha rubato l'armatura di Achille e ha guidato i Mirmidoni nella battaglia. Ettore si è scontrato con lui, credendo che fosse Achille. Era troppo tardi quando ha scoperto che non era la persona giusta>>. Ruby rimase immobile, sembrava che non stesse nemmeno respirando.
<<Ettore ha ucciso Patroclo?>>. Aleks annuì.
<<Tuo fratello... E Achille...>>. Neanche la Greca riusciva a trovare delle parole che potessero essere considerate appropriate per quello che doveva dirle.
<<Ha ucciso il compagno di Achille>>.
<<Sì>>.
<<Mio fratello è in pericolo, Achille vorrà di sicuro una vendetta>>.
<<E non tarderà a reclamarla>>. Aleks la guardò fissa negli occhi, mentre a Ruby stavano iniziando a diventare rossi.
<<Devo tornare a casa, mio fratello è in pericolo>>. Disse Ruby cercando di prendere il mantello per nascondersi.
<<Non puoi!>>.esclamò Aleks strappandole il mantello dalle mani.
<<Devo andare da lui>>.
<<Ormai è pieno giorno, rischi solo di farti uccidere. Non puoi uscire da questa tenda, figurati girare per l'intero accampamento>>.
<<E allora cosa dovrei fare? Accettare le conseguenze? Loro si scontreranno, e uno dei due dovrà per forza morire, devo fare qualcosa>>.
<<Non puoi fare nulla. E comunque non ora, Achille non andrà a scontrarsi con Ettore in questo momento. Probabilmente non ci andrà nemmeno nell'intera giornata di oggi. Starà nella sua tenda a piangere la morte del suo compagno e gli farà costruire una pira, a cui stasera darà fuoco dopo aver messo due monete sugli occhi di Patroclo per il traghettatore dell'oltretomba>>.
<<Pensi che oggi non farà nulla?>>. Chiese Ruby.
<<Ne sono certa>>.
<<Non voglio più restare qua>>.
<<Nessuno ti obbliga a rimanere. Puoi tornare a casa quando vuoi>>. Disse Aleks.
<<Non intendo Troia>>. Ruby scosse la testa e Aleks la guardò confusa.
<<Vorresti scappare? Sapresti dove andare?>>.
<<Pensavo di andare a Sparta>>.
<<Pensavi di andare a... Cosa?>>.
<<Quando tutto questo finirà, voglio venire via con te>>. Dichiarò Ruby.
<<Ti ho già detto mesi fa che non posso portarti via con me>>.
<<Io non voglio più stare qua>>. Aleks alzò un sopracciglio fissandola <<Ok, non voglio lasciarti, non posso lasciarti>>.
<<Non puoi?>>.
<<No, non posso, ti ho già detto quello che provo, non mi sembra così strano il mio voler stare con te. E poi è la soluzione migliore>>.insistette Ruby.
<<Non la penso così>>. Continuò a desistere Aleks.
<<Se voi vincerete, cosa che ormai mi sembra ovvia, ucciderete tutti>>.
<<Ti ho già detto che non permetterei a nessuno di farti del male. Se mai entreremo a Troia, verrò a prenderti nel nascondiglio e ti porterò in salvo>>.
<<Con te>>.
<<Non ne sono così sicura, Ruby. Sparta è un bel posto per le donne, ma conosci la selezione che ogni bambino deve affrontare, se non viene considerato perfetto adatto all'addestramento, verrà scartato e morirà. Per non parlare di quando i figli maschi a sette anni vengono portati via dalla famiglia per imparare a combattere >>.
Ruby non si ricordava di ciò che accadeva davvero in quella città, e ora che le veniva messo davanti agli occhi, iniziava ad avere dei ripensamenti. Ma voleva stare con Aleks, quindi allontanò quei ripensamenti.
<<Andremo in un altro posto allora>>.ipotizzo infatti.
<<Io voglio tornare dalla mia famiglia, Ruby. Sono rimasta solo poche settimane prima di essere richiamata alle armi per questa guerra, voglio stare con loro>>.
<<Allora stiamo a Sparta >>.
<<E i figli?>>.
<<Abbiamo vent'anni, siamo giovani, e personalmente dei figli ora, non credo di volerli. Potremmo vivere da te fino a quando ci pare. E quando vorremmo dei figli, decideremo cosa fare>>.
<<Sei proprio convinta vero?>>.
<<Sì, lo sono>>.
<<E non accetteresti mai un "no" come risposta, giusto?>>.
<<Giusto>>. Ruby rispose alle domande di Aleks, anche se erano retoriche, voleva farle vedere che quello che pensava era ciò che voleva che accadesse, né più e né meno.
<<Va bene allora>>. Si arrese Aleks.
<<Davvero?>>. La Greca annuì, e presto si ritrovò abbracciata da Ruby. La Troiana non perse neanche tempo prima di baciarla.
Sentiva dentro di sé il famigliare formicolio dicendo che si accendeva ogni volta che baciava Aleks.
Aleks le fece scendere entrambe sul letto, non sembrava esserci nessuna dolcezza nei suoi gesti, ma il modo in cui toccava ogni singola parte del corpo di Ruby, era come una dolce poesia. La Greca sapeva di non essere molto brava quando si trattava di dimostrare il proprio affetto a una persona, ma sapeva altrettanto bene che Ruby poteva capire benissimo ciò che provava davvero dentro di lei.
Ruby provò a mettersi sopra il corpo di Aleks, ma quest'ultima la fermò, e con un movimento dei fianchi, la portò sotto di lei.
<<Ora tocca a me>>. Disse Aleks a un soffio dalle sue labbra. Ruby alzò la testa cercando di continuare il bacio che era appena stato interrotto, ma Aleks le mise una mano sulla gola, abbastanza forte da tenerla giù e farle capire che avrebbe comandato, ma abbastanza leggera per evitare di farle del male. Ruby oppose resistenza un paio di volte, con un sorriso malizioso stampato sulle labbra.
<<Allora stavolta starò io sotto a godermela>>. Rispose Ruby. Aleks la guardò dall'alto, e guardò le sue labbra, ricordando perfettamente quello che le aveva fatto solo il giorno prima con quella lingua, e le spuntò un sorriso compiaciuto.
<<E se fossi io a godere ancora?>>. La domanda della Greca lasciò perplessa Ruby, che cominciò a pensare a come Aleks avrebbe potuto farlo, continuando a dominarla.
<<Non puoi, insomma...non saprei in quale modo...>>. Le parole della Troiana si bloccarono in gola quando sentì Aleks che rideva. Questa non le diede nessuna spiegazione, ma si limitò a mettersi seduta sui suoi fianchi. Rimase lì il tempo per prendere le mani di Ruby e stringere i suoi due polsi con una sola mano. Li portò dietro alla sua testa, e mentre lo faceva, portava i fianchi sempre più in alto sul corpo di Ruby.
Quasi arrivata alla sua bocca, e solo allora Ruby capì cosa stesse per succedere. Ma non era spaventata, infastidita o disgustata, era imbarazzata, eccitata e un pochino famelica.
Dopo una lenta salita, Aleks poggio la propria entrata sulle labbra di Ruby.
<<Lecca>>. Le disse solo, e la Troiana non trovò nessun pretesto per fare il contrario. Quindi aprì la bocca quel poco che bastava a tirare fuori la lingua e a stimolare il clitoride di Aleks.
La Greca iniziò subito a gemere, godendosi ogni decimo di secondo, a volte facendo dei piccoli spostamenti del suo corpo, in modo che Ruby potesse andare a leccare altre parti.
Ruby si stanzia sul clitoride, e iniziò a succhiarlo in maniera molto delicata, non volendo fare del male alla ragazza sopra di lei. Al suo succhiare, ci aggiunse anche dei leggeri colpetti della lingua sul fascio di nervi, facendo piegare Aleks sulle coperte sotto di lei. I suoi polsi furono liberi, ma alzando lo sguardo non vedeva più il corpo seduto della Greca, ma vedeva il suo seno. Aleks aveva gli avambracci appena sopra la testa di Ruby, improvvisamente senza il controllo del proprio corpo. Ruby emise una risata molto roca, che veniva dalla gola, e questa non fece altro che aumentare la stimolazione sul clitoride di Aleks. La ragazza ormai gemeva esattamente come l'ultima volta, non riusciva più a collegare mente e corpo, perciò non riuscì più a controllare le urla che le uscivano dalla bocca. Ruby decise di aumentare ancora di più il suo piacere, andando a stimolare i capezzoli di Aleks, che erano a pochi centimetri dalla sua testa. Questa sussultò per la nuova fonte di piacere improvvisa, ma non si fermò molto a pensarci, continuando a godere.
Dopo minuti passati a stimolare ogni parte sensibile di Aleks, Ruby le sentì le gambe tremare, segno che ormai stava venendo. Bastarono veramente poche altre stimolazioni, che Aleks venne.
Tornò a sdraiarsi sulle pelli guardando Ruby che le sorrideva soddisfatta.
<<Dammi qualche secondo per calmarmi, e sono subito da te>>. Le disse Aleks, sorridendole anche lei. Passarono qualche tempo a guardarsi negli occhi. Ognuna delle due vide ciò che vedeva l'altra: amore.
Aleks si tese do nuovo sopra il corpo di Ruby, che stava ancora sorridendo, ma quel sorriso scomparve quando Aleks stuzzicò con la punta di un dito la sua entrata. Ruby emise un sospiro quando lo sentì scivolare dentro, Aleks sapeva bene dove toccare, sembrava conoscere ogni parte di Ruby, ma forse era solo per esperienza, o così pensava quest'ultima.
Aleks mosse con molta lentezza il dito, avanti e indietro dentro di lei.
<<Più veloce...<<gemette Ruby, e ad Aleks venne in mente la minaccia che l'altra le aveva fatto quando glielo aveva chiesto. Però non la fece anche lei, per immensa fortuna di Ruby, anche perché prima era stata davvero brava; quindi, voleva darle una sorta di ricompensa. Insieme alla velocità aumentata del dito, ne inserì anche un secondo. Fece avanti e indietro con entrambe le dita, facendo gemere Ruby, che con le mani andò ad afferrare il cuscino sotto la sua testa.
Aleks sapeva che poteva darle ancora più piacere, e dopo qualche minuto, piegò leggermente le dita, creando un piccolo arco statico, che a ogni entrata e a ogni uscita, toccasse proprio quel punto dentro Ruby chela fece iniziare ad ansimare ancora più forte. Con l'altra mano libera, andò a pizzicare il capezzolo sinistro, mentre la sua bocca aveva iniziato a farle un succhiotto sull'interno coscia.
I nervi di Ruby stavano esplodendo, lasciandole dentro di sé un senso di calore che la stava sciogliendo.
Aleks sentì che la Troiana era ormai quasi sul punto di venire, e decise di darle l'ultima sbandata di piacere allontanando la sua mano dal capezzolo di Ruby, per portare un dito a toccare il suo clitoride, muovendolo in cerchio.
L'ultima parte di razionalità che era rimasta in Ruby se ne andò, le sue cosce iniziarono a tremare mentre le sue nocche divennero bianche da tanto forte che stringeva il cuscino con le mani.
Non ci mise molto tempo prima di venire, lanciando un urlo strozzato e inarcando la schiena. Appoggiò le sue mani sulle spalle di Aleks, facendole alzare lo sguardo verso di lei. Aleks si stese di fianco a lei, prendendola subito tra le braccia. Ruby sbadigliò, appoggiando la sua testa nell'incavo tra collo e spalla, chiudendo gli occhi.
<<Sei stanca?>>. Le chiese Aleks.
<<Mh>>.  La risposta di Ruby era a mala pena un borbottio, sembrava non avere nessuna forza in corpo.
Aleks provò un senso di infinita dolcezza  mentre la guardava prendere sonno accanto a lei. La guardò addormentarsi, e sentì i suoi respiri diventare regolari, sentire lei che era calma, la fece calmare anche lei, facendola sentire più tranquilla e facendola addormentare in modo molto più tranquillo.

Dieci anni di guerra e una notte d'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora