<<Non può venire qua, sta rischiando troppo>>. Disse Achille entrando impetuoso nella tenda di Aleks, la quale era immersa in un catino pieno di acqua bollente.
<<Ciao Achille>>. Rispose senza neanche aprire gli occhi.
<<Posso tornare dopo se...>>. Aleks fece un gesto disinteressato con la mano.
<<Ormai sei qua, dimmi di cosa fai bisogno>>.
<<Quella Troiana non dovrebbe muoversi dal suo palazzo, figuriamoci venire qua in piena notte>>.
<<Lo so>>. Rispose ovvia la ragazza.
<<E se lo sai, perché continui a permetterle di venire nell'accampamento?>>.
<<Perché non sono nessuno per dirle cosa può o non può fare>>.
<<Stronzate>>. Ribatté Achille <<Potresti farlo se lo volessi>>.
<<Si, hai ragione, ma non voglio>>.
<<Rischia solo la vita inutilmente>>. Aleks aprì gli occhi guardandolo dal basso.
<<E da quando ti interessa di qualcuno che venga da Troia? Ora che c'è Briseide sei diventato magnanimo con loro e ti importa della loro vita? Scommetto sugli Dei che voi due abbiate fatto una chiacchierata dopo del sesso e lei ti abbia convinto che Ruby non meriterebbe di morire come gli altri Troiani perché è sua cugina. Quindi tu sei qui a dirmi di impedirle di fare qualcosa perché sennò la tua bella schiava non aprirà più le gambe vero?>>.
<<Non ti permettere...>>. Achille era furioso.
<<E invece mi permetto eccome, non osare parlare della mia donna, e io non parlerò della tua schiava. Stai fuori dalla mia vita privata, Achille. Pensa agli affari tuoi, tipo Briseide tra le braccia di Agamennone>>.
<<Lei non deve venire qua>>. Continuò a perseverare l'eroe.
<<Troppo tardi, è dietro di te>>.
Achille si girò e vide che effettivamente dietro di lui c'era Ruby che gli sorrideva.
<<Aleks ha ragione>>. Disse Ruby <<Non saranno le parole né tue e né di mia cugina a impedirmi di venire qua. Nessuno dei due mi fa paura, e di sicuro non avete nessun diritto di dirmi cosa fare>>.
<<Vattene>>. Le disse Achille senza preoccuparsi di rispondere al discorso dell'altra.
<<Vattene tu, sei tu quello di troppo in questa tenda>>. Ruby si spostò da parte, per far uscire un arrabbiato Achille.
<<Scusalo>>. Disse Aleks <<Agamennone gli ha preso Briseide ieri sera, è solo un pochino nervoso>>.
<<Agamennone ha rapito mia cugina?>>. Chiese Ruby improvvisamente preoccupata.
<<No, l'ha solo presa con sé per farlo incazzare>>.
<<Le farà del male?>>.
<<Ma figurati, se dovesse succedere anche solo il minimo incidente Achille diventerebbe una furia, diventa molto pericoloso quando si tocca qualcosa di suo. Nemmeno Agamennone ne ha il coraggio>>.
Aleks si alzò in piedi, uscendo dalla vasca e totalmente nuda, dopo essersi asciugata alla meglio, andò a sdraiarsi nel letto, coprendosi con le coperte.
<<E se ad Agamennone dovesse venire in mente di prendere anche me?>>.
<<Non riuscirebbe nemmeno da avvicinarsi a te, figuriamoci rapirti>>. La voce di Aleks era fredda e calcolatrice, ma la ammorbidì quando vide Ruby che si stava preoccupando.
<<Aleks, io...>>.
<<Vieni qua>>. Senza lasciarla finire di parlare, la Greca sollevò la coperta, invitandola a stendersi con lei. Ruby non ci mise più di qualche secondo a spogliarsi, andare a letto e stringersi ad Aleks.
<<Secondo te Achille ha ragione?>>. Chiese la Troiana.
<<A dire che è pericoloso venire qua? Sì, ha totalmente ragione>>.
<<E perché non mi chiedi di non venire qua?>>.
<<Vuoi che te lo chieda?>>. Aleks aveva iniziato a giocare con Ruby.
<<Beh non sarebbe male>>.
<<E davvero mi ascolteresti se ti dicessi di non venire più qua?>>. Chiese Aleks ridendo.
<<Ovviamente no, ma sarebbe carino se tu mi dicessi di non mettere in pericolo la mia vita per te>>. Aleks sorrise e scosse la testa alla sua risposta, come se si fosse aspettata ciò.
<<Sì, sarebbe carino, hai ragione, ma se io non te lo chiedessi per paura che tu decida di non venire più per davvero?>>.
<<E se non avessi mai neanche pensato di fare una stronzata del genere?>>. Chiese di rimando Ruby.
<<E se io non volessi rischiare?>>.
Alla domanda di Aleks, rimasero entrambe in silenzio a guardarsi. Come per paura che il minimo rumore potesse distruggere ciò che stava accadendo in quel momento.
Entrambe stavano anche metabolizzando ciò che l'altra aveva detto, quasi con la punta di aver capito in modo sbagliato.
<<Cosa?>>. Chiese Ruby sottovoce, con il timore di ciò che Aleks poteva rispondere, e distruggere quello che sentiva dentro di sé.
<<Mi fai sentita benissimo Troiana. Non ti ho mai chiesto di non venire, perché magari un giorno potresti decidere di farlo veramente e allora io non potrei più vederti>>.
<<Tu pensi davvero che io riuscirei a rinunciare a te?>>. Aleks alzò le spalle <<Perché pensi che io venga a rischiare la mia vita per vederti? Di certo non perché sei una cogliona, ma perché ormai non riesco più a stare senza vederti per troppo tempo. Stare qua per tutte queste settimane, prima che iniziasse anche questa guerra, senza di te, è stato un tornare a vivere la mia vita in modo triste e solitario. È come se dentro di me, io sentissi un pezzo che cerca solo di unirsi a te>>.
<<Tutto è possibile, Ruby, come credi che io mi senta quando tu sei qua con me? Sono tanto felice quando spaventata, ho anche la costante paura che un giorno possano scoprirti, e non posso neanche immaginare cosa potrebbe succederti se ti dovessero prendere>>.
<<Non riuscirebbero a prenderti>>.
<<Potrei sentirmi offesa, insomma, stai dicendo che noi Greci non sappiamo catturare una ragazza che fa avanti e indietro nel nostro accampamento. Ma in realtà sono felice che non ci riescano>>. Entrambe le ragazze si sorrisero guardandosi, consapevoli che quelle parole, avrebbero cambiato totalmente la situazione che stavano vivendo. Ruby era ancora un pericolo a trovarsi lì, e Aleks ne era a conoscenza, ma sapeva che la avrebbe difesa con la sua stessa vita se fosse stato necessario.
<<A cosa pensi?>>. Chiese Ruby vedendola pensierosa.
<<Che a Sparta questa cosa che si è creata tra di noi viene considerata quasi una debolezza. Non che sia vietato amare qualcuno, ma se vissuto in tempo di guerra è una distrazione>>.
<<Quindi ti distraggo?>>. La voce di Ruby era maliziosa. Aleks aveva quasi sempre giocato con lei, aveva sempre avuto il controllo della situazione, quindi ora voleva averlo lei.
<<Finché non scendo in battaglia, posso stare tranquilla. Non sei una distrazione così grande>>.
Ruby si alzò di scatto dal letto e si sedette sui fianchi di Aleks, sorprendendola. Le prese i polsi e glieli mise sopra la sua testa, piegandosi sopra di lei, facendo in modo che i loro nasi si sfiorino.
<<Non sono una distrazione così grande?>>.
<<Nulla che riesca a farmi perdere la concentrazione>>. Le parole di Aleks suonarono come una sfida per Ruby. Così decise di muovere i fianchi facendo gemere Aleksandra, la quale si morse il labbro inferiore.
In poco tempo i loro arti erano intrecciati, dove finiva uno, sembrava iniziare l'altro. Le loro labbra si staccano solo per prendere brevi boccate d'aria, per poi tornare unite, attirate l'una dall'altra.
Aleks morse delicatamente il labbro inferiore di Ruby, facendola gemere.
Ruby sentiva il suo intero corpo andare a fuoco a ogni sfioramento di Aleks, sentiva il suo cuore che stava per uscirle dal petto e un vero e proprio tornado nello stomaco.
Aleks finì sotto Ruby, la quale iniziò con il dito indice a strofinare in modo delicato il centro di piacere di Aleks, facendola boccheggiare.
Ruby le baciò il collo, per poi morderlo e succhiarlo, fino a lasciare un succhiotto.
Non lo fece solo sul collo, ma con la bocca compì il tragitto del suo petto fino al seno sinistro, dove le lasciò un altro succhiotto. Ne fece altri, ne lasciò circa una decina sparsi per il corpo, fino ad arrivare all'interno coscia.
<<Perché così tanti?>>. Chiese Aleks già a corto di fiato.
<<Perché in questo modo, ogni volta che i tuoi occhi cadranno su una qualsiasi parte del tuo corpo, vedrai a chi appartieni>>.
<<Io ti appartengo?>>.
Ruby non le rispose, ma le morse il succhiotto appena fatto sulla coscia.
<<Ahia, cazzo>>. Si lamentò Aleks, lamento che si zittì subito, appena Ruby sostituì il dito il clitoride con la lingua. Ruby era determinata a fare decisamente meglio questa volta, così mosse fin da subito la lingua veloce, infilando anche un dito dentro di lei. Questo scivolava dentro molto facilmente, e Ruby sorrise orgogliosa. Tastò la parete anteriore, e quando sentì quella parte spugnosa che le interessava, iniziò a muovere la falangetta molto lentamente, come un uncino.
Aleksandra durò giusto pochi minuti prima di gemere senza controllo, sentendosi come se si stesse liquefacendo sotto le coperte. Ruby a sentire quei celestiali rumori, alzò gli occhi per guardarla, trovando davanti a sé la visione migliore della sua vita. Mentalmente ringraziava Afrodite per averla resa così bella, ma in particolare così sua.
La Greca abbassò lo sguardo e vide che l'altra la stava guardando, con le labbra arcuate in un sorriso compiaciuto mentre la lingua la stava facendo impazzire.
<<Più...veloce...>>.ansimò Aleks, riferendosi al dito dentro di lei.
Ruby decise di accontentarla e lo mosse poco più veloce, senza darle la totale soddisfazione, volendo giocare ancora un po' con lei.
<<Ruby...>>. Quella si spostò da clitoride.
<<Se mi dai un altro ordine, ti lascio qua e vado a casa mia>>. Ovviamente la sua minaccia non era realistica, ma sembrò bastare per zittire Aleks mentre la guardava con uno sguardo che prometteva vendetta.
Ruby passò così qualche altro minuto, finché non decise di accontentare Aleks, ma prima infilò dentro di lei un secondo dito. Aleks di quella intrusione a mala pena se ne rese conto, troppo impegnata a non perdere la testa. Ruby mosse entrambe le dita più veloci, e con esse anche la lingua, facendo urlare di piacere la Greca.
Quella situazione di piacere durò per molto tempo, tempo nel quale Aleks si sentiva ormai al punto di non ritorno. Voleva che Ruby accelerasse ancora solo un pochino, ma aveva paura che si fermasse, quindi rimase in silenzio, emettendo solo un sibilo di protesta.
<<Più veloce?>>. Le chiese Ruby, come se le leggesse nella mente.
Aleks annuì senza controllo, e dopo che Ruby accelerò, le bastarono solo pochi minuti prima di venire urlando il nome della Troiana. Quest'ultima, orgogliosa di sé stessa, la accompagnò con le dita che rallentavano durante l'orgasmo.
<<Oh miei Dei>>. Disse Aleks, prendendo Ruby tra le sue braccia.
<<Piaciuto?>>. Chiese Ruby sarcastica.
<<Hai bisogno che ti risponda per davvero?>>.
La Troiana si appoggiò sopra di lei, facendosi coprire meglio con le coperte, che nella foga si erano spostate. Aleks le tenne al caldo e ascoltò il suo respiro finché non divenne calmo e rilassato. Aspettò altri minuti, e poi si alzò stando attenta a non svegliare Ruby. La appoggiò sulle pelli e la coprì bene, per poi vestirsi e in silenzio uscire dalla tenda. Aveva pensato a quello che le aveva detto Achille, lo pensava da un po' di tempo, ma per quanto lei fosse egoista, non voleva più mettere in pericolo Ruby.
Si diresse verso la tenda di Achille, volendolo parlare una volta per tutte e chiudere la questione.
<<Sapevo che prima o poi saresti venuta>>. Le disse Achille guardandola dallo sgabello dove era seduto.
<<Non di certo per dirti che ho ragione. Ruby è ancora nella mia tenda>>.
<<Ma ormai è mattina>>. Ribatté l'eroe greco alzandosi in piedi.
<<Lo so bene che è mattina. Ma non penso di lasciarla tornare a casa oggi, tornerà stanotte>>.
<<E cosa farete oggi?>>. Chiese lui. Aleks rise e alzò le spalle.
<<Dormiremo. Non andrò a combattere, e immagino che non ci andrai nemmeno te con i Mirmidoni. Agamennone non ti ha ancora ridato Briseide, vero?>>. Chiese Aleks.
<<Poche ore fa, dopo che sono uscito dalla tua tenda Ulisse mi ha raggiunto dicendomi dove trovarla>>.
<<E dov'è? Qui non la vedo>>. Aleks guardò nella piccola tenda con sguardo indagatore.
<<È andata a prepararmi dell'acqua calda con cui farmi un bagno>>.
<<Dicevi davvero prima?>>.
<<Riguardo a cosa?>>.
<<A Ruby>>. Aleks sospirò, passando una mano tra i capelli.
<<Ascolta>>.iniziò Achille <<Se la guardassi in modo oggettivo, ti renderesti conto anche te che la situazione ti sia a dir poco sfuggita di mano. Sarete in pericolo entrambe se ci dovessero scoprire. E sono d'accordo che le guardie facciano davvero male il loro lavoro, e che ci metteranno veramente tanto tempo prima di capire ciò che sta succedendo, ma fai mai anche solo immaginato cosa potesse succedere se per un qualche miracolo degli Dei, la scoprissero? Non penso che saranno molto gentili con lei>>.
<<Lo so, ci abbiamo pensato, e ne abbiamo parlato anche prima, e lei non mi ascolterebbe se le chiedessi di non venire più. Il massimo che posso fare è metterla in guardia e ricordarle ciò che rischia>>. Disse Aleks buttandosi sdraiata sopra il letto di Achille.
<<So molto bene che è praticamente impossibile obbligarti a fare qualcosa che non vuoi, quindi penso che l'unica cosa che mi sento di dirti sia di...>>.
<<Sono innamorata di lei>>. Disse d'un fiato la Spartana interrompendo l'altro, che rimase a fissarla sconvolto.
<<Tu...cosa?>>. Chiese infatti Achille stupefatto.
<<Mi sono innamorata di Ruby. Tu sei innamorato di Patroclo, evita di fare tante storie>>.
<<Aleksandra, Patroclo è un greco, vive con me a Ftia, Ruby abita qua, a Troia. Patroclo è rimasto solo al mondo, Ruby ha un'intera famiglia che la ama>>.
<<Moriranno tutti>>. Disse con certezza Aleks.
<<Su questo non...>>. Cercò di intervenire l'uomo, ma presto si rese conto anche lui che ciò che stava per dire non aveva significato.
<<Agamennone ha ucciso la sua stessa figlia per venire qua, pensi che se ne andrà mai da questa terra prima di aver fatto cadere Troia? E se per qualche gioco degli Dei, non ci dovesse riuscire ora, ce la farà più avanti. Lo sai anche tu>>.
Achille dovette concordare con le parole di Aleks, sapeva che il re di Micene non si sarebbe fatto molti scrupoli per uccidere tutti gli abitati di Troia. Doveva solo trovare il modo migliore per farlo.
<<E cosa vorresti fare? Non puoi tenerla al sicuro per sempre>>.
<<Non per sempre, ma per il tempo che mi sarà concesso>>.
<<Come farai?>>. Chiese Achille.
<<Non lo so ancora>>. Rispose lei>>. Ma almeno so che posso farlo>>.
<<E quando tutto questo sarà finito? Quando la guerra finirà e dovremmo tornare a casa?>>.
<<Voglio portarla con me>>.
<<Spero tu stia scherzando>>. Disse Achille dopo essere scoppiato a ridere.
<<Assolutamente no>>.
<<Tu>>. L'eroe greco la indicò con il dito indice>>. Vorresti portare una Troiana nella tua casa? A Sparta?>>.
<<Ascolta, ancora non lo so cosa farò quando tutto questo sarà finito, ma lei rimarrà sola, senza famiglia, potrei portarla con me e farla felice>>.
<<Non ho dubbi che saresti in grado di farle dimenticare i dispiaceri che ha vissuto per questa situazione, penso solo che ciò che stai affrontando sia troppo grande per te>>.
<<E cosa dovrei fare?>>.
<<Potresti obbligarla a non venire qua>>.
<<Pensi davvero che mi darebbe ascolto?>>. Aleks alzò un sopracciglio.
<<Ok, allora dille di tornare a casa e starci finché tutto non finisce. Poi scappate insieme>>.
<<Spiegati>>. Aleks si tirò seduta sul letto, ora con tutte le attenzioni rivolte verso Achille.
<<Mandala a casa, dille di stare attenta e di comportarsi normalmente, e appena la situazione rischia di farsi troppo pericolosa, quando la sua città cadrà, dille che dovrà nascondersi da qualche parte, e fatti dire dove. Così che tu possa cercarla e trovarla prima degli altri>>.
Aleks sapeva che Achille aveva ragione, e quello sembrava anche a lei la scelta migliore. Decise di uscire dalla tenda senza dargli nessuna risposta.
Tornò nella sua, e vide che Ruby era ancora addormentata, e si stese di fianco a lei, abbracciandola. Ruby sembrò svegliarsi a quel contatto.
<<Tutto bene?>>. Chiese quella.
<<Ma certo>>. Rispose Aleks, con un tono di voce per nulla convincente, e ovviamente Ruby lo notò subito.
<<Che è successo?>>.
<<Possiamo parlarne dopo, c'è tutta la giornata ancora>>.
<<Va bene, allora svegliami tra qualche ora>>. Disse Ruby, tornando a dormire. E alla fine anche Aleks riuscì ad addormentarsi, dopo molti minuti a passare le dita leggere tra i capelli della Troiana, imprimendo nella sua mente ogni più piccolo dettaglio del tatto contro di essi.
Si svegliarono qualche ora dopo per il rumore dei soldati appena tornati dalla battaglia giornaliera. Scudi e spade che cozzavano tra di loro, era un rumore metallico e molto fastidioso per le due ragazze appena sveglie. E insieme a questi rumori, risuonavano anche canti di vittoria.
<<La battaglia è finita?>>. Chiese Ruby ancora assonnata.
<<Quella di oggi sì, è appena finita, e a sentire dai loro canti di gioia, direi che è andata a finire male per la tua città>>.
<<Se c'era Achille a combattere, era una cosa parecchio prevedibile, insomma, penso che nemmeno mio fratello Ettore possa riuscire a batterlo un giorno. A meno che non venga colpito il suo punto debole>>.
<<Achille non ha un punto debole>>.puntualizzò Aleks.
<<Tutti hanno un punto debole, anche lui, e di sicuro qualcuno è a conoscenza di quale sia>>. Ribatté l'altra.
<<Mi stai chiedendo velatamente se io conosca il punto debole di Achille?>>. Chiese Aleks ridendo.
<<Togli pure il velatamente>>. Aleks scoppiò definitivamente a ridere, subito seguita da Ruby.
<<Ruby, non so se lui ne abbia uno, ma so con certezza che se anche lo sapessi, non verrei mai e poi mai a dirtelo, in particolare ora che siamo in tempo di guerra>>.
<<E allora qual è il tuo?>>.
<<Il mio?>>. Domandò Aleks di rimando.
<<Sì, il tuo>>. Confermò Ruby.
<<Non ho nessuna intenzione di dirtelo>>.
<<Però ne hai uno>>. Disse la Troiana con certezza.
<<Lo fai detto tu stessa prima che ognuno ne ha uno>>. Replicò Aleks.
<<Me lo dirai mai?>>.
<<Scordatelo>>.
<<Non ti fidi di me?>>. Chiese fintamente dispiaciuta Ruby.
<<Non mi fido di nessuno in tempi come questi, nemmeno di Achille>>.
<<Ma io non sono Achille>>. Continuò a replicare Ruby. Sembrava che per ogni risposta di Aleks, lei avesse subito pronto un qualcosa da ribattere, come se non volesse lasciarla vincere, o come se volesse scoprire ogni suo più piccolo segreto.
<<Oh, lo so molto bene. A proposito di Achille, prima sono andata a parlarci>>.iniziò il discorso Aleks.
<<E cosa ci siete detti?>>. Ruby conosceva già la risposta, aveva le orecchie che sanguinavano dal continuo aprire quell'argomento, eppure lo volle aprire di nuovo, per chiuderlo una volta per tutte.
<<Abbiamo parlato di te>>. Ruby si limitò ad alzare gli occhi al cielo.
<<Vai avanti, così chiudiamo questo discorso una volta per tutte>>. Le disse, facendo un cenno con la mano per enfatizzare ciò che aveva appena detto.
<<Forse abbiamo trovato una risposta a tutto>>. Disse Aleks.
<<Smetterla di mettere bocca su decisioni che non ci riguardano?>>. Ruby voleva davvero non parlare più di quello, ma le veniva così difficile rendere il tutto semplice per Aleks, così decise di iniziare con il sarcasmo.
<<Non proprio, abbiamo convenuto che...>>.
<<Voi avete convenuto qualcosa su di me? Senza interpellarmi?>>.
<<Quello che è meglio per te...>>.
<<Addirittura voi due avete deciso da soli ciò che...>>.
<<Mi lasci finire per favore?!>>. Aleks alzò il tono di voce per evitare di farsi interrompere in modo continuato da Ruby, che si limitò a scoccarle un'occhiata omicida.
<<Va bene>>. Disse sottovoce Ruby
<<Ti ringrazio. Stavo dicendo che io e Achille abbiamo deciso che per te continuare a venire qua, non è per nulla una bella idea. Cosa che lui ha sempre detto, e so quello che ti ho detto stanotte, è tutto vero, ogni singola parola, ed è vero che ho una paura fottuta di non rivederti più. Ma non posso più continuare a comportarmi come una persona egoista, non posso più continuare a chiederti di venire qua da me>>.
<<E quale sarebbe questa vostra idea alla quale dovrei obbedire?>>. Chiese Ruby.
<<Nessuno di sta imponendo di obbedire a nessuna regola, io ti sto chiedendo di non venire più qua>>.
<<Non ci rivedremo più se io smetto di venire>>. Ruby aveva le lacrime agli occhi mentre guardava Aleks, e neanche quest'ultima era messa meglio.
<<Non è per sempre. Secondo me e Achille tutta questa situazione sta per finire, e nel caso che vinciamo noi, attaccheremo ciò che è all'interno delle mura di Troia. Tu, appena ti renderai conto che tutto sta degenerando, ti devi nascondere. Decidi ora il posto, in modo che solo il possa riuscire a trovarti, appena possibile>>.
<<Ora?>>.
<<Sì, ora>>.
<<Quindi dovrei fidarmi così tanto di te, da dirti dove mi nasconderò nella speranza che tu venga a prendermi per salvarmi? Non vedo nulla che non potrebbe funzionare>>. Il tono di Ruby era ancora ironico. Aleks le prese le guance con le mani e la baciò. Uno di quei baci che ti fanno dimenticare anche come ti chiami, si staccò solo quando ebbe bisogno di ossigeno, ma lasciò la sua fronte attaccata a quella dell'altra.
<<Lo sai che non ti lascerei mai sola, ti chiedo solo di rimanere al sicuro e aspettare che io venga a prenderti, non mi sembra una richiesta così fuori dall'ordinario>>. Ruby si strinse ancora di più al corpo di Aleks, non potendo pensare a ciò che stava decidendo di fare.
<<Va bene>>. Disse la Troiana dopo qualche minuto a pensare.
<<Va bene?>>.
<<Devi entrare nel palazzo, andare nella parte ovest e salire fino al terzo piano. La terza stanza sul lato destro è la mia camera, ma la chiuderò con il chiavistello, quindi dovrai buttarla giù con un calcio>>. Spiegò Ruby.
<<Parte ovest. Terzo piano. Terza porta a destra. Capito>>.
<<Ovviamente non potrò stare al centro della stanza, ma mi nasconderò. Dovrai aprire il mio armadio, rovesciare tutte le tuniche, e nell'angolo destro, ci sarà un pezzo di legno più chiaro del resto. È una specie di maniglia, la devi tirare, io sarò lì dentro>>.
<<Facile da trovare>>. Disse Aleks ironica.
<<Devo evitare che mi trovino prima gli altri greci di te, no?>>. Domanda retorica, Ruby adorava farle.
<<Sì, è decisamente meglio che sia così nascosto. Tu dovrai solo metterti lì e aspettare. Non so quanto tempo io ci possa mettere da arrivare, ma tu dovrai stare nascosta senza fare il minimo rumore>>. Finita anche questa conversazione, le due ragazze stettero insieme a baciarsi, finché l'ultimo raggio di sole non sparì dietro le lontane montagne.
<<Devo andare>>. Disse Ruby, per niente incline a lasciare le braccia dell'altra. Ma si alzò e si vestì. Rimasero in totale silenzio, finché non furono entrambe vestite e uscite dalla tenda.
<<Mi raccomando, stai al sicuro, ogni giorno>>. Si premurò Aleks, abbracciandola e passandole una mano tra i capelli. Inspirò il suo profumo così affondo, che sapeva che se lo sarebbe ricordato per giorni interi.
<<E tu cerca di non farti uccidere in una battaglia>>.
<<Ormai ho troppo da perdere per andare nell'Ade>>.
Si baciarono per l'ultima volta, e poi Aleks dovette lasciare andare l'altra. Le scese una lacrima a guardare la sua amante che se ne andava nel buio della notte, consapevole che fosse la cosa migliore per lei. Una lacrima solitaria e salata, ma piena di promesse. Finalmente aveva un qualcuno da amare.
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Dieci anni di guerra e una notte d'amore
Genç Kız EdebiyatıTanto tempo fa, su un campo coperto di rosso, il cielo e la terra s'incontrarono. Occhi d'onice, portamento divino, bellezza ultraterrena: questi furono i particolari che la guerriera greca notò nella sua avversaria. Il suo corpo tonico, scolpito da...