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13.

Jisung si sveglia perché sente il freddo entrargli nelle ossa, apre gli occhi lentamente e quando li posa sulla cella semi buia si ricorda improvvisamente dove si trova. Si agita nell'esatto momento nel quale si rende conto di essere da solo.

Dov'è Minho? Perché non è li con lui? Quell'uomo del quale non ricorda il nome lo ha preso per torturarlo e Minho gli ha promesso che sarebbe tornato...

Si alza di scatto, ma gli fanno male le gambe, barcolla leggermente e si aggrappa al muro. Si sente girare la testa ed il respiro inizia a mancargli. Sa che non è il momento per avere un attacco di panico ma di certo non può controllare una cosa del genere.

Certo negli anni ha imparato a gestirli, ma di certo non cambia il fatto che il dolore è sempre presente e riprendersi è quasi impossibile.

Chiude gli occhi e li riapre almeno tre volte, porta la mano destra a stringere il polso sinistro e comincia a conficcare le unghie dentro, il dolore in quel momento non lo aiuta quanto dovrebbe e sente che il respiro gli manca sempre di più.

Si abbassa sulle ginocchia ma improvvisamente nota che la porta della sua cella è aperta. Non crede di poter uscire perché il suo cuore inizia a pompare nel petto come se non ci fosse un domani e sente quel rumore rimbombargli nelle orecchie. Gli fa male la testa e vorrebbe stringerla tra le braccia e accasciarsi a terra ma se c'è anche la minima possibilità di poter uscire da quel posto lui non vuole farsela scappare.

Deve trovare Minho.

Si avvicina lentamente strisciando contro il muro mentre continua a conficcarsi le unghie nel braccio. Spinge leggermente la porta con un piede ed esce dalla cella, si lancia contro il muro del corridoio e ci si poggia contro, si accascia su se stesso e cerca di controllare il proprio respiro. Non funziona.

Apre gli occhi e alza la testa, vorrebbe non averlo mai fatto. Accanto alla sua cella c'è un corpo e per quanto il suo attacco di panico sia già in corso riesce comunque a capire a chi appartenga.

Cade a terra senza forze e sente le lacrime scendere velocemente sulle guance gelide.

<<Ti prego...>> si lamenta, sentendo l'eco della sua voce riempire il corridoio. Striscia a terra e riesce ad alzarsi sulle ginocchia e gattonare fino ad arrivare vicino al corpo di Changbin. Il ragazzo ha gli occhi aperti e Jisung purtroppo ha imparato a riconoscere una persona morta.

Gli tremano le mani e tocca riluttante il collo del ragazzo. Non sente il battito ed in quel momento il suo corpo comincia a tremare. Non si è affezionato a quel ragazzo, non lo cosce affatto ma vederlo lì morto in quella prigione lurida lo fa crollare completamente. Il ricordo di lui e Seungmin gli fa tremare il cuore e sbatte una mano sul cemento accanto al corpo, quando si rende conto che la mano e ricoperta di sangue se la porta sui pantaloni e cerca di pulirsi in modo maniacale.

He's the boss || Minsung (+16⚠️)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora