5."Scimmia"

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Quando mi svegliai era ormai ora di pranzo, la notizia della sera prima mi aveva prosciugato le forze. 'Vi trasferirete in Australia...' 'Lì le scuole iniziano in agosto...' '...Che la cosa vi piaccia o no!'
Mi stavo infilando le scarpe per fare un giro al solito centro commerciale che di lì a poco 'solito' non sarebbe stato più quando il campanello suonò facendomi trasalire.
Aprii la porta svogliatamente per strabuzzare gli occhi alla vista della persona davanti a me: che ci faceva Luke lì? E quando era tornato? Non doveva essere ancora in vacanza?
Prima che potessi esternare tutti i miei dubbi le sue braccia mi cinsero la vita sollevandomi di qualche centimetro da terra.
Ricambiai l'abbraccio e le lacrime che pensavo di aver esaurito quella notte ripresero a scendere sulle mie guance per poi inumidirgli la maglietta nera.
" Hey piccola, sono tornato prima da uno stupido viaggio, non arrivo mica da una guerra in Afghanistan!"
Non mi ero accorta che forti singhiozzi uscivano chiari dalla mia bocca.
"Shh, se l'avessi saputo sarei rimasto là, sai quanto odio vederti piangere.."
"Luke...Luke"
" Sono qui principessa, sono qui.."
"Luke..mi mancherai così tanto.. Come farò senza di te.."
"Ma Maya, io non vado da nessuna parte, rimarrò sempre qua, qua insieme a te "
Il mio pianto disperato, che fino a qualche minuto prima si era finalmente fermato, ricominciò più tragico di prima.
Come potevo dirglielo? Sapevo benissimo quanto fosse difficile per lui mantenere i rapporti.
Qualche anno prima la sua migliore amica Lisa si era trasferita per problemi di salute, teneva così tanto a lei.. Si erano ripromessi di farsi visita ad ogni occasione, di telefonarsi e rimanere in contatto, durò un mese prima che Luke decidesse di dichiarare alla fine la loro amicizia.
Sarebbe stato diverso?
Per quanto il mio cuore insistesse di fidarmi di lui, la mia testa sapeva per certo che ciò non sarebbe mai successo, la nostra storia che continuava ormai da anni stava giungendo a termine, da quell'estate noi saremmo tornati ad essere due persone differenti, io e lui, Maya e Luke.

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Dopo che mi fui calmata, passammo un tranquillo pomeriggio in casa davanti ad una tazza di tè.
L'idea di andare al centro commerciale con la faccia ancora sconvolta non mi allettava per niente.
Luke mi stava ormai raccontando da ore la sua magnifica esperienza ed io non avevo sentito una parola...
Ero solita sentirmi in colpa per sciocchezze simili, ma per una dannatissima volta ciò che avrebbe potuto provare lui nel sapere che non mi interessava minimamente cosa mi stesse dicendo, era in secondo piano, dovevo pensare a me stessa ora, o sarei seriamente impazzita.
"...e appunto l'unicorno che stavo cavalcando ha cagato caramelle."
"uhm, figo"
"Maya, hai ascoltato almeno la metà di ciò che ho detto?"
"scusa amore sono solo molto stanca"
"uh, ho capito, facciamo che ora tu vai a riposarti, io sistemo la sala e aspetto il tuo risveglio facendo sesso col mio amato unicorno, okay?"
Soffocai una risatina.
Come poteva essere sempre così gentile?
"Ti amo" gli sussurrai alzandomi dal divano.
"Ti amo anch'io"
"Si va bene abbiamo capito vi amate tanto e bla bla bla..."
Eccolo.
La bestia è tornata.
"Austin" lo salutò Luke con un cenno del capo
"cosa ci fai qua scimmia?"
"sai Maya credo di viverci in questa casa, ancora per poco ma vivo qua anche io"
Lo fulminai con lo sguardo prima di sorridere al mio ragazzo, ma appena mi girai verso di lui lo vidi pensieroso.
"come mai Austin? Sei giovane per trasferirti da solo"
Appena pronunciò quelle parole sbarrai gli occhi.
Ecco.
La fine.

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#lunedì24agosto2015

HE IS EVERYTHING TO HER (calumhood)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora