A interrompere i miei pensieri fu Austin che con nonchalance arrivò verso di me e facendo roteare le chiavi della macchina con il dito mi chiese: "Nana, esci?" ed io, guardandolo male per l'orribile soprannone che mi aveva affibbiato scrollai le spalle, mi prese la mano e mi portò fuori ma mi impuntai sulla porta e dissi: "vengo con te solo se andiamo al centro commerciale ed offri tu il pranzo?" "e io cosi cosa ci ricavo?" "un po' di tempo con la tua sorellina preferita" dissi imitando la faccia di un angioletto, ridendo rispose: "e per fortuna che sei l'unica. Andiamo va.."
Salimmo sul suo suv nero e ci dirigemmo verso il centro commerciale.
Il tragitto fino a lì fu piacevole: in auto aleggiava un leggero odore di menta e caffè e suonavano svariate canzoni degli Imagine Dragons.Arrivati nell'ampio parcheggio ci avviammo al bar al piano terra dopo che Austin si fosse messo in mostra facendo roteare le sue dannate chiavi sul dito, di nuovo! Cosa ci trovava di così eccitante?!
Ci sedemmo in un tavolo libero aspettando l'arrivo del cameriere. Venivamo qui ogni sabato pomeriggio con mamma e papà quando eravamo poccoli, d'inverno era abitudine di tutti ordinare una cioccolata calda, d'estate invece una granita alla menta, io e Austin facevamo a gara a 'chi aveva la lingua più verde'. Sin da quando ne ho memoria eravamo constantemente in competizione.
Si accorse che ormai lo stavo guardando da svariati secondi e mi fece l'occhiolino. Che idiota!
Feci 'no' con la testa e scoppiai in una risatina.
Esattamente quando il mio cellulare squillò in cameriere si rivolse a noi togliendo la penna dall'orecchio. Doveva essere nuovo, non lo avevo mai visto prima. Era carino..davvero carino..
Presi il telefono e rifiutai la chiamata di mio padre: la visione di quel ragazzo era più importante.
Probabilmente si accorse che lo stavo fissando poiché si girò verso di me e sfoggiò il suo sorriso più luminoso, i denti bianchi rendevano gli occhi nocciola ancora più intriganti. Dei folti capelli lisci gli incorniciavano il viso, e una piccola ciocca bionda gli ricadeva sulla fronte.
In quel momento non mi importava dove, quando e perché, volevo restare là, ammirarlo fino a quando quelle labbra carnose non si fossero fermate dal sorridere. Egoisticamente speravo mai.---------------------------------------------------------
Spazio a meeee
Oddiooo scusate scusate scusateeeew
Quanti sono? Più di 6 mesi?! Non posso crederci!Davvero perdonatemi, non trovavo più la password e con la scusa di una nuova scuola non ho avuto tempo.
Ecco il secondo capitolo, beh, speriamo bene;)
MOLLY :D
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HE IS EVERYTHING TO HER (calumhood)
Roman pour Adolescents"Ma stavo ammettendo a me stessa di non volere questo. Io volevo provare il brivido, volevo vivere, soffrire, piangere, lottare per avere 'lui'. Lottare così ardentemente da ferirmi, profondamente. Avevo finalmente capito di essere drogata, dipenden...