Luna insanguinata- La regina di demoni [REVISIONE]

Capitolo 1

Dalla cabina 135 del treno ad alta velocità diretto a Brasov si poteva ammirare il paesaggio della Transilvania. Questo era di una bellezza unica con i suoi boschi che si stavano denudando delle foglie ormai quasi del tutto ramate, lontano ricordo di quell'estate calda e afosa, le colline sovrastate dai castelli medievali che parevano così angusti, relitto di una storia affascinante. Purtroppo lo spettacolo finì troppo presto a causa di un'interminabile galleria.

James tutte le volte rimaneva estasiato da quello spettacolo così dolce e malinconico che gli faceva rammentare il suo passato millenario così travagliato e drammatico. Egli era un uomo che appariva sui trenta dai capelli corvini e dagli occhi glaciali con i quali aveva iniziato a leggere un quotidiano locale, il cui titolo in prima pagina era: FAMIGLIA MORTA IN UN INCIDENTE STRADALE.

Si stava recando in una sua tenuta che aveva ereditato da uno degli ultimi discendenti della famiglia a cui un tempo aveva appartenuto e che ormai si era estinta.

Quella sera decise di visitare il cimitero della cittadina in cui si era recato, per vedere e ridere di quelli che erano morti, mentre egli era ritornato con una nuova vita da demone.

Vagò per un paio di ore senza meta finché non vide quattro tombe che sembravano molto recenti. Infatti, dopo aver letto tredici settembre duemilaquindici, capì che si trattava di quel caso, avvenuto pochi giorni prima, di cui aveva letto "Che morte ignobile, sarebbe stato più onorevole farsi uccidere" pensò indignato. Morire per un incidente in particolare stradale per lui era impensabile, la fine più stupida che potesse esistere.

Stava per andarse quando senti dei flebili rumori di pugni e graffi provenire dalle sue spalle, non riusciva a capire bene da dove provenissero perché troppo deboli. Si mosse per cercare la fonte del rumore, ma poi nulla, si arrestarono. James era confuso e non si dava per vinto, ma non poteva riprendere le ricerche: i rumori erano finiti. In quell'istante sentì un grido soffocato provenire da una delle quattro tombe, così iniziò a scavare velocemente, anche se si faceva male non gli importava: voleva capire cosa stesse accadendo.

Si fermò un secondo a pensare al perché stesse facendo tutto ciò, egli non lo sapeva, ma percepiva qualcosa di strano e mai provato prima che lo obbligava a continuare. Alla fine dopo aver scavato molto in profondità riuscì a toccare il legno della bara e l'aprì. La giovane quindicenne aprì gli occhi e guardò il demone stranita e spaventata. James, allora, l'aiutò ad alzarsi, nonostante un attimo di incertezza della giovane. La ragazza si chiamava Marie ed era di una bellezza mai vista. Aveva un corpo che sembrava androgino e la pelle era candida. Il volto ovale e allungato, era contornato da una enorme massa di capelli dorati e arricchito dagli occhi. E quegli occhi erano meravigliosi, nel loro puro e pieno azzurro.

La ragazza chiese con una timidezza disperata: " Chi sei? Dove mi trovo? E dove sono i miei genitori? Eramo in macchina e poi..". In quell'istante Marie ricordò l'accaduto e iniziò a piangere. L'uomo si presentò e provò a spiegarle la situazione nonostante che, ad ogni parola che aggiungeva, la ragazza lo guardava sempre con più stupore "Mi chiamo James e sono un demone e da quello che vedo, ora anche tu lo sei." E continuò " Alcune persone dopo la morte tornano in vita però diversi da prima: hanno capacità superiori ad un umano sia fisicamente che mentalmente, oltre ad essere eternamente giovani."

Marie era molto confusa e disperata sia per la perdita dei cari sia perché temeva il futuro che l'attendeva, così convinse l'uomo a tenerla con se e ad insegnarle a sopravvivere in quel mondo nuovo e spaventoso.

Alla fine James aggiunse " Bisogna cambiare il tuo nome dopotutto inizi una nuova vita. Uhm... che ne pensi di Belle, in effetti assomigli molto a lei..." l'uomo però si accorse di essere andato troppo oltre e così si bloccò lasciando Belle con quella desiderio di conoscere cosa volesse dire per tutta la sua esistenza...