1. My new master

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Inspiro profondamente dalla sigaretta poggiata all'angolo della bocca per rilassarmi; l'ultima che, probabilmente, potrò fumare.

-Taka...ti ho già detto di non fumare in macchina...- mi riprende Yuu. Sbuffo spazientito e lancio la cicca fuori dal finestrino, ancora accesa. Mi accarezza distrattamente un ginocchio cercando di rincuorarmi:

-Stai tranquillo, andrà tutto bene...non c'è alcun motivo di preoccuparsi.-

Sospiro una seconda volta e prendo a tamburellare con le unghie sul cruscotto. Non indosso lo smalto ed è davvero strano non vedere quelle estremità laccate di nero che mi accompagnano sempre. Mi controllo un'ultima volta nello specchietto, ritoccando il trucco (leggero solo per l'occasione) e riposizionando qualche forcina nello chignon.

-Smettila di guardarti...sei perfetto. E in ogni caso non ti prenderanno per il tuo aspetto fisico ma per il tuo talento.-

-Oh, in effetti si ha sicuramente bisogno di mooolto talento per servire un omuncolo dalle strane manie di potere.- borbotto sarcastico.

-Il signor Suzuki è un rispettabilissimo uomo d'affari! Certo, potrà avere qualche comportamento particolare...ma chi è più normale al mondo, di questi tempi?-

-Quando fai così mi fai pesare quei quattro anni di esperienza che ti porti in più sulle spalle...- ridacchio.

-Mi stai forse dando del vecchio?!- esclama punto nel vivo. Scoppio a ridere. Yuu ferma la macchina davanti ad un grande cancello in ferro battuto. Dal finestrino riesco a vedere solo un grande giardino, con un enorme fontana decorata da sirene, simili alle polene della navi, che occupa la maggior parte dello spazio e qualche cameriera che si aggira fra i fiori. Scendiamo entrambi dall'auto. Yuu si avvicina ad un campanello posto sul lato del cancello e lo pigia per qualche secondo.

-Casa Suzuki. Chi è?- chiede una voce femminile gracchiante.

-Siamo Takanori Matsumoto e Yuu Shiroyama. Abbiamo un appuntamento con il singor Suzuki per l'annuncio.-

-Oh, certo! Prego, entrate. Verrete accolti dalla segretaria all'ingresso.-

L'enorme cancello si apre con un cigolio. Entriamo intimoriti tenendoci per mano cercando di infoderci un po' di coraggio a vicenda, riuscendo solo a far aumentare l'ansia di entrambi. Quella che loro chiamano "casa" è in realtà una villa sfarzosissima. L'esterno è molto simile ad un castello gotico, con una sorta di torrette ai lati ed un blocco centrale più basso, il tutto decorato da guglie, gargoyle e vetrate a mosaico.

-Wow...- sussurra Yuu con gli occhi che gli brillano. Una donnina dai capelli biondi legati in una coda di cavallo ci apre la porta (o forse dovrei dire "il portone") con un sorriso cordiale.

-Benvenuti a casa Suzuki. Avete un appuntamento?- ci chiede con una vocina flebile flebile.

-Sì, dovevamo essere qui per le 15:00...abbiamo trovato un po' di traffico e siamo in ritardo di qualche minuto. Ci dispiace.- risponde Yuu.

-Potreste dirmi i vostri cognomi?-

-Shiroyama e Matsumoto.-

La ragazza si aggiusta gli occhialetti rettagolari sulla punta del naso alla francese scorrendo una lista di nomi ed orari. È così delicata ed aggraziata; mi sento davvero rozzo e inaproppriato in confronto.

-Ok, venite con me. Ah, io sono Hyori.- ci fa segno con la mano di seguirla. I locali all'interno sono in pieno conflitto con l'esterno: è tutto arredato in modo molto moderno e stiloso. Devo ammettere che questo Suzuki ha davvero buon gusto in fatto di arredamento...

-Doppio wow...- mormoro a Yuu senza farmi sentire dalla segretaria. Ridacchia silenzioso sotto i baffi. Saliamo qualche rampa di scale, tutte rigorosamente coperte da della moquette rossa morbidissima, fino a trovarci davanti ad una grande porta doppia con i battiporta dorati, che creano un piacevole contrasto con i quadri pop-art appesi nel corridoio. Hyori bussa delicatamente un paio di volte.

oh, my master...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora