CAPITOLO 8

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Pov's Niccolò
IL GIORNO DOPO
*Ieri sera abbiamo fatto tardissimo, dopo la partita siamo andati in un locale e ci siamo incontrati con Vapu, poi si sono aggiunti anche tutti gli altri, Adriano, Cocco, Matteo e Nassi. Siamo un gruppo da quando eravamo bambini, tutti ci hanno sempre chiamato gli inseparabili, ma noi ci siamo sempre definiti i miserabili.
Abbiamo brindato per la vittoria della Roma, 4-0 contro l'Atalanta, daje! Come se non avessimo brindato abbastanza nello stadio, io e Valerio ci siamo bevuti cinque birre a testa. Al locale abbiamo fatto talmente tanta caciara che mancava poco ci cacciassero, ma d'altronde si sa che dopo le partite è questo che succede. Non mi ricordo proprio tutto tutto di ieri sera, ma una scena stupenda non me la posso togliere dalla mente, Valerio che guarda e commenta ad alta voce il culo di una ragazza e Simona che gli rovescia la birra in testa. È stato epico, non gli ha rivolto la parola fin quando non siamo tornati alla macchina, dove gli ha semplicemente chiesto le chiavi perché ovviamente ha guidato lei. In tutto ciò Valentina si è divertita tanto, ma ha legato di più con gli altri. Forse inizio a cambiare idea, forse è un pochetto simpatica. Di certo è una bella ragazza, capelli corti e biondi, occhi marroni, penso sia alta quanto me. E a proposito di Valentina, ecco che apro Instagram e trovo la sua richiesta. Accetto e ricambio il segui, poi spio un po' il suo profilo. Molto fotogenica e carina. Poso il telefono sul comodino, mi alzo e mi getto sotto la doccia, vorrei rimanere qui sotto un'eternità ma purtroppo devo andare a lavorare. Dopo essermi lavato, mi vesto e scendo per andare al solito bar di sempre, Caffè del parco, prendere un caffè e andare in azienda.*
S: -"Niiiccoo." *Mi sento chiamare alle spalle. È Simona, è qui per prendere i cornetti a lei e Valerio.*
N: -"Gli prendi pure i cornetti a quel deficiente?" *Le domando ridacchiando dato i trascorsi di ieri sera. Lei scuote la testa e sbuffa.*
S: -"Lascia sta va, è stato anche poco ciò che ho fatto. Siamo arrivati a casa e l'ho gettato sotto l'acqua fredda dicendogli fallo di nuovo e ti faccio diventare femmina."
N: -"E lui??"
S: -"E lui era ubriaco Ní, non se ricordava manco cos'aveva fatto!" *Scoppio a ridere e l'abbraccio come consolazione.*
N: -"Te c'hai troppa pazienza, davvero." *Le dico, poi la saluto per andare a lavoro.*

PERCHÉ TU MI FAI MALE MA SEI SEMPRE TUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora