Volontariamente

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Slate si svegliò all'improvviso, spostò gli occhi più volte in diverse direzioni. Si alzò notando di essersi trasformato nel sonno. Si guardò le mani, i vestiti che indossava erano ormai ridotti a brandelli. Sospirò e scese dal letto a quattro zampe, Vanilla era già sveglia che lo fissava.

'Ed io che speravo tornassi umano.' disse lei sorridendo.

'Non di prima mattina, Vanilla. Risparmiatelo. Ci saranno problemi oggi?'

Vanilla si alzò dal letto 'No, oggi possiamo prendercela con comodo. Pare che controllerà zone opposte alla nostra posizione, magari possiamo cercare più vestiti e provviste, questi sono completamente sporchi. Per non parlare dei tuoi che non ci sono più.'

Slate odiava il dover tornare umano, preferiva stare nella sua forma ferale, tuttavia doveva pur tornare normale poiché emanava un odore forte e facile da percepire per gli altri licantropi. Ma poiché Vanilla disse che potevano stare tranquilli, Slate poteva permettersi di rimanere un licantropo. A Vanilla non dispiaceva, non aveva mai guardato attentamente un licantropo prima di stare in compagnia di Slate. Scoprì di avere un debole per quelle "bestiacce". Insieme setacciarono tutte le case di periferia, erano state quasi tutte distrutte e non vi era alcun sopravvissuto nascosto da qualche parte. Vanilla si occupava di tenere d'occhio i vari futuri, avrebbe avvertito Slate se ne avesse visto anche solo uno. Lui si occupava di racimolare le provviste, tra vestiti e cibo.

Metteva tutto in tre borsoni che portava sulle proprie spalle, il peso per lui non era un problema. Anzi, più erano pesanti e meglio era. Oltre ad indicare l'aver preso molte risorse era anche un buon modo per tenersi allenato. Era giunto il momento di tornare a "casa" e sistemare il loro bottino. Durante la via di ritorno, Vanilla iniziò a vacillare stando sul dorso di Slate. Il licantropo si fermò diverse volte, inizialmente credeva che fosse una sua impressione o semplicemente Vanilla era più imbranata del solito, poi la cosa iniziò ad essere troppo frequente. Si fermò in un vicolo per non farsi vedere da occhi indiscreti.

'D'accordo, scendi.'

Vanilla piegò la testa 'Perché?'

'Scendi e basta!' le ordinò. Quando fu giù, Slate la mise con le spalle al muro e la guardò negli occhi.

Vanilla sorrise 'Hey... così, all'improvviso? Almeno andiamo dove nessuno può vederci.'

Slate ignorò quel tentativo di seduzione, le allargò gli occhi controllandola meglio 'Da quanto tempo senti il bisogno di bere?'

'Ah, tutto qui?' Vanilla lo aveva capito benissimo che Slate se ne era accorto 'Ed io che mi stavo facendo delle illusioni.'

'Rispondi e basta. Da quanto tempo?'

La vampira sospirò 'Due giorni. Tre. Forse sei?'

Slate ringhiò 'Lo sai che non puoi sopportare l'astinenza senza il tuo tè. Avresti dovuto dirmi quando ne sentivi il bisogno, te lo ricordi ancora il patto?'

Lei sbuffò 'Si, me lo ricordo. È che... mi fa schifo, vorrei non doverlo bere e poi mi dà alla testa. Speravo di durare più a lungo, so bene che per te é una gran seccatura.' abbassò gli occhi 'Non voglio essere un peso.'

Il licantropo porse il proprio braccio 'Ne hai bisogno per restare viva. Mi servi, non sei un peso. Ho perso più litri di sangue in feroci battaglie che in un tuo morso di un minuto. Se devo versare un pò di sangue per il tuo aiuto allora ne varrà la pena. Avanti, mordi.'

Vanilla esitò ma gli istinti di vampiro erano sempre più forti. Allontanò il viso dal braccio di lui, poi lo trovò parecchio invitante e sorrise senza accorgersene. Aprì la bocca, il richiamo era impossibile da ignorare. Morse il braccio di Slate, iniziò a succhiare sangue, il sapore del Primo Alpha era così piacevole e succulento. Vanilla tenne il braccio di Slate, chiuse gli occhi e continuò a succhiare il suo sangue con diversi gemiti di piacere. Non riusciva a farne a meno, quasi non respirava pur di non smettere di bere. Ci metteva così tanta passione che perse il controllo, i suoi occhi erano più rossi ed il respiro sempre più pesante. Slate notò che Vanilla stava esagerando, allontanò il braccio. La vampira allungò le mani per afferrare il suo pasto, sembrava una bambina a cui era stato tolto il giocattolo.

Il suo territorio di caccia 3 [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora