Avresti dovuto capirlo da sola

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Grazie per non essermi stata vicina quando ne avevo bisogno.
Non te l'ho detto a parole,
non te l'ho dimostrato con i fatti,
facendo la ragazza debole che si rifiuta di alzarsi dal letto o di mangiare,
di uscire, di interagire con il mondo.
No.
Te l'avrebbero detto i miei occhi, l'avresti notato da loro,
se solo li avessi guardati.
Ma non del tipo che li guardi per vedere che colore assumono alla luce del sole e poi lasciarmi detto qualche commento gradevole.
No.
Intendo del tipo che nel tempo che trascorrevamo assieme, quando mi veniva da ridere per una sciocchezza,
tu ti concentravi sul mio sguardo e non ci vedevi spensieratezza,
ma lo vedevi soffrire,
piangere, non ridere.
Intendo che quando parlavo e abbassavo le palpebre perché mi sentivo in imbarazzo,
tu non dovevi cogliere quello,
semplice vergogna,
no, ci dovevi vedere la mia paura di affogare nelle insicurezze e nel dolore che stavo provando.
Però ti dico grazie.
Per non essertene accorta,
o magari per aver fatto finta di niente.
Chi lo sa.
Perché alla fine, la tua indifferenza mi ha reso più forte.
Ha lasciato che lo scorpione che porto dentro uscisse allo scoperto, si esprimesse, tanto nella sua piccolezza quando nella sua letalità.
E quindi ora, be' io sono immune al mio stesso veleno,
ma tu?

1 giugno 2022

A cuore apertoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora