9-Generazioni a confronto

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La mattina seguente Ares aveva lezione di arte le ultime due ore: non essendo particolarmente interessato ed avendo crediti a sufficienza anche per le materie che meno prediligeva, decise di utilizzare quel tempo per andare da Ginevra, la madre di Valène nonchè dottoressa al Central Hospital di Manhattan per affrontarla sull'argomento. 

Fu fortunato perchè non solo la trovò, ma lo invitò a pranzo.

Ginevra conosceva bene Ares, lo aveva visitato da piccolo, osservato e creato un profilo psicologico, così come aveva fatto con tutti i ragazzi della settima generazione. 

Sapeva chi era e se era venuto da lei, significava che c'era in ballo qualcosa di grosso, di particolarmente importante, e forse che aveva a che fare con l'alert che ieri sera le si era attivato dal laboratorio. 

Seduta davanti al ragazzo e ad una bella bistecca al sangue, intavolò lei il primo quesito 

< Bene. Direi che la questione è importante se siamo qui. Giusto ieri sera il cellulare mi ha avvisato di una possibile intrusione nei miei sistemi informatici. Ho chiesto al padre di Colin e Cheyenne di attendere il mio segnale prima di avviare le procedure di sicurezza di routine. Sapevo che era uno di voi, anche se a dirla tutta, sospettavo di mia figlia Valène. Quindi, che mi dici Ares?>

Ginevra è sempre stata una bellissima donna, probabilmente da ragazza fu ampiamente contesa. Inutile dire che al suo cospetto ci si sente un po' a disagio, forse dal fatto che sembra che ti stia scrutando dentro. 

< Credo che si possa evitare di mettere in mezzo il sig. Hellsing. Sono stato io> rispose Ares guardando la donna che elegantemente inizia a pranzare

< Immagino si aspettasse questo momento. Il fatto è che non mi quadravano gli esami di Dallas, ho insistito perchè Valène mi desse le password per entrare nella banca dati delle generazioni, quindi lei non centra nulla, se deve arrabbiarsi con qualcuno, quello è il sottoscritto. >  

Ares è diretto, non si formalizza con le persone più grandi di lui, anzi, gli piace approcciarsi e provare tutto ciò che per i ragazzi della sua età potrebbe considerarsi tabù. 

< Il DNA di Dallas non corrisponde a quello di suo padre, ma a quello di Angus. Ginevra, la prego, mi dica la verità, lei ne era al corrente? La madre di Dallas anche? E' che io non capisco perchè è stata nascosta una informazione così importante!>  da tanta enfasi che ci aveva messo in quel discorso, Ares si sporse verso la donna, affamato di informazioni e deciso a scoprire la verità.

Intanto Ginevra osservava nei minimi particolari il comportamento del ragazzo: 'è teso, ma anche arrabbiato e confuso.' pensò. Gli posò una mano sull'avambraccio appoggiato al tavolo e lo guardò profondamente negli occhi 

<Ti dirò tutto. Ok? Ora però rilassati.> 

bevve un sorso d'acqua e con una calma che si può avere solo dopo una serie di esperienze vissute iniziò

 <Ho fatto molti sbagli nella mia vita. Alcuni li ho pagati cari, altri li ho superati e altri ancora mi sono serviti ad essere migliore ora. Valène è la mia vittoria più grande: avevo paura a diventare madre, paura di trasmettere le mie ansie a lei, invece non posso esserne più orgogliosa. E' una ragazza che sa ciò che vuole e che sa prendere le sue decisioni molto bene, meglio di me. Diciassette anni fa io ero stata trasferita al centro genetica del Central Hospital. Con Asher non è mai stato facile, ma alla fine mi sono accorta di aspettare la nostra bambina. Ero in attesa quando Vanessa è venuta da me in lacrime. Mi disse che Nath non poteva avere figli a causa di un virus che aveva contratto durante quel reality show dell'isola che aveva sconvolto tutti. Era davvero disperata e mi chiese se avessi un soluzione, senza che stravolgessimo la vita di nessuno. Io avevo i campioni Dna e conoscevo bene Angus. Era stato mio marito ed era rimasto il mio migliore amico. Lo è tutt'ora, così gli chiesi se potevo usare il suo campione per aiutare Vanessa e Nath. Lo sanno loro, lo sa anche Dakota. La decisione di non dirlo a Dallas è stata di Nath e Vanessa. Io non ero d'accordo, sapevo che un figlio con quella genetica avrebbe voluto sapere. Angus è già preparato al giorno in cui suo figlio arriverà a bussare alla sua porta. Dovevo calcolare però che sareste arrivati prima voi, i più studiosi del branco, i più sagaci, sono colpita. Ora però fatemi parlare con Nath e Vanessa. Sono loro che devono dirlo a Dallas. Io parlerò a Valène.>

Ares ascoltò Ginevra parlare, gli sembrava tutto molto surreale, eppure....man mano che il racconto prende forma, capisce che è stata una decisione sofferta per tutti, ma anche la più giusta e ponderata che abbia mai pensato. Tutto quadra, tutti i tasselli che gli giravano vorticosamente in testa finalmente si ricompongono e tutto ha senso. In un attimo si rilassa e sorride alla donna 

< Comprendo che sia stata una decisione difficile, ma anche la più saggia che si potesse prendere in quel momento. Dallas è cresciuto in una famiglia tranquilla e amorevole, a parte il suo carattere, è sempre stato felice. > 

Finalmente soddisfatto, il ragazzo può assaporare il cibo dinanzi a lui 

< Può stare tranquilla Ginevra, non dirò nulla a Dallas...lascerò che siano i suoi genitori ad informarlo di tutto, e comunque nel caso le servisse un aiuto in laboratorio, io e Anne saremmo felicissimi e sarebbe motivo di orgoglio poterle dare una mano.> 

Ares assomiglia moltissimo a suo padre Max, è di buona compagnia e sa intrattenere conversazioni di ogni tipo, tanto da allietare la donna per tutta l'ora di pranzo con aforismi e idee sulle varie generazioni e sulle interazioni genitori e figli, per poi salutarsi con una stretta di mano e una promessa, quella di non nascondersi mai più nulla.

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