La scoperta della nuova genesi di Dallas è costata ad Ares e Anne due settimane nella radura: si tratta di una zona cintata, un grandissimo lotto di Central Park, che la famiglia Wolf ha acquistato nel corso delle generazioni per far sì che il branco si potesse sentire nella natura anche in mezzo alla città, specialmente nei lunghi mesi invernali quando si sarebbero trovati a dover trascorrere l'intera stagione a Manhattan.
Da questa mattina per due settimane, Ares e Anne sono stati condannati a vivere qui, cibandosi soltanto con la cacciagione che riusciranno a catturare. Vivranno in un capanno rupestre posto ai lati della radura e non potranno comunicare con l'esterno, mentre il branco avrà telecamere di sorveglianza che li monitoreranno. L'unico modo per comunicare con l'esterno per i due ragazzi sarà il confessionale.
Ares è sempre stato un ragazzo curioso, fin da piccolo ha sempre sperimentato ogni tipo di cosa, non ha mai voluto avere rimpianti su nulla e forse per questa ragione quando è finita la storia con June e adesso con Everest, ha reagito senza perdersi d'animo, anzi, ne è uscito più forte, traendo la giusta esperienza per la volta successiva.
Da questa punizione il ragazzo vede un'opportunità, capisce che si può crescere in qualsiasi ambito e in più ci sarà Anne con lui. Procacciarsi cibo, gestire la giornata, trovare l'acqua e rendere il rifugio il più accogliente possibile, è un costante stimolo per Ares e anche se è consapevole che Anne potrebbe avere dei crolli, si appella al suo dovere da ragazzo, sapendo che la aiuterà soprattutto psicologicamente.
Mentre camminano verso il capanno, il fruscio del vento tra le foglie degli alberi, il rumore del ruscello, il cinguettio degli uccelli e tutti i suoni della natura entrano amplificati attraverso i sensi dei due ragazzi, tanto che solo guardandosi, captano la loro natura ed il ribollire del sangue di lupo che scorre nelle loro vene. In quel momento Anne e Ares avvertono la consapevolezza che la vera sfida non sarà la punizione in sé, ma la lotta contro i loro istinti primordiali per non perdere totalmente il controllo dei loro corpi..
Anne era terrorizzata: non era mai stata nel bosco da sola, mai visitato questa radura e mai affrontato una prova così estenuante. Era un topo da laboratorio, se ne sarebbe potuta stare tutto il pomeriggio sui libri senza accorgersi di che ora fosse, lo aveva già fatto e lo avrebbe potuto fare in qualsiasi momento, ma se in passato qualcuno le avesse detto che avrebbe dovuto stare senza aiuti nella natura selvaggia per due settimane, probabilmente gli avrebbe riso in faccia.
Non sapeva nulla di come si accende un fuoco, nè aveva mai procacciato il cibo: figurarsi, con papà che era un famoso chef, quando mai le sarebbe tornato utile impararlo?
<Ares..io non credo di potercela fare...> disse tutta tremante mentre raggiungevano il capanno <Sai..non mi sono ancora trasformata..non ho idea di come sia e credo che non ce la farò!> scoppiò in lacrime dopo l'ultima frase.
Istintivamente il ragazzo, dopo quelle parole, si voltò verso di lei e l'abbracciò. La strinse a se come si fa con una bimba piccola e le fece posare il viso sulla sua spalla.
< Shh.....pian piano faremo tutto...ti aiuterò, non devi preoccuparti.> Cercò di tranquillizzarla nonostante anche lui avesse più dimestichezza con la vita agiata piuttosto che con la natura nuda e cruda.
La reazione di Ares colse Anne così di sorpresa, che smise di piangere per abbandonarsi totalmente tra le sue braccia.
< Che dici se iniziamo a ripulire il capanno e sistemare le nostre cose?> Le disse il ragazzo dandole un bacio sulla fronte per infonderle coraggio prima di mettersi al lavoro.
Anne lo seguì ancora incredula e un po' tremante <Uh, però! E' carino...> esclamò appena vide la rustica, ma accogliente saletta. Sembrava una baita di montagna: c'era la dispensa, un fornello a legna, le lampade a olio per fare luce, negli armadietti c'era persino una piccola scorta di scatolette di cibo che qualcuno doveva venire a rifornire regolarmente altrimenti non si sarebbe spiegato l'ordine e la pulizia di cui vantava quella bella casetta.
Si misero subito al lavoro e così, mentre Anne si occupava di preparare il letto con lenzuola e coperte nuove trovate in un armadio, Ares accese la vecchia stufa a legna
<Siamo ancora in inverno e le temperature scendono molto la notte, meglio premunirsi di legname. Ho visto che abbiamo un solo letto.....lo userai tu, io dormirò sul divano..>
dopo aver risistemato, al calduccio del fuoco acceso e con il letto fatto di fresco, Anne si sentì più calma < Cosa? No no tu dormi qui con me! Il letto è una piazza e mezzo ci stiamo entrambi! >
Anne era sempre più decisa a rendersi utile così andò a rovistare nella dispensa e trovò della pasta e fagioli in scatola e della carne in gelatina. La preparò al meglio e trovando delle fette di pane in cassetta, le mise sulla stufa abbrustolendole un po' < La cena è pronta!> tutto sembrò quadrare, almeno per quel momento. I ragazzi si sedettero al tavolo e consumarono il loro primo pasto serale insieme. Dopo aver camminato quasi tutto il giorno, riuscire a ristorarsi anche con quel poco, sembrava ad Anne una conquista eccezionale.
Fu allora che per la prima volta capì quanto era meravigliosa la sensazione di gustare qualcosa che ci si è faticosamente guadagnati . Dopo aver finito e riattato la cucina, Anne si infilò un pigiamone in pile e andò a scaldarsi sotto le coperte. <Vieni Ares..> battè con la mano sul letto per invitare il ragazzo a dormire vicino a lei < Non ridere.... Ma non ho mai dormito con un ragazzo...>
Era stata una giornata estenuante: abituati alle comodità ed alla vita di città, in qualche modo avevano perso quel contatto con la natura che invece li avrebbe dovuti legare fin dalla nascita. Proprio in quel preciso istante Ares capì il senso di quella punizione: Kess e Colin avevano voluto riportarli alle origini, facendoli riabbracciare il proprio essere allo stato primordiale. Solo così avrebbero ritrovato la strada giusta.
Ogni situazione risolta è un passo verso l'auto sostentamento, ogni decisione che prenderanno, è una crescita interiore.
Mentre Anne rimetteva a posto così indaffarata, Ares pensò che avrebbe potuto contare su di lei e sapeva che sarebbe riuscita a trovare la forza per affrontare la punizione.
Prima di raggiungere Anne nel letto si infilò un paio di pantaloni di una tuta rimanendo con il torso nudo < Spero che non ti dispiaccia se dormo così, anzi, di solito rimango solo in boxer, ma vorrei rispettarti il più possibile..> Si avvicinò portandosi sotto le coperte < Ah! Quindi non si sa se russi o meno? Ahahahahah>
Ares sapeva sempre come sdrammatizzare ogni situazione. Fuori dalla finestrella sopra il loro letto, la Luna iniziava a brillare in tutto il suo splendore. Sarebbero state notti difficili per entrambi, con il plenilunio avvolgente nel suo chiarore che agitava i loro spiriti primordiali.
< Ti aiuterò Anne....sono sicuro che alla fine anche tu avrai la tua prima trasformazione...e sarai bellissima>
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3-La Settima Generazione
WerewolfGli adolescenti Kess e Colin, designati dal Consiglio degli anziani a diventare i nuovi Alpha della settima generazione del branco Wolf, affrontano la loro più grande sfida in una New York sempre più frenetica e competitiva, in equilibrio tra la lor...